Se si amano le sfide, questa è davvero una sfida affascinante: esplorare a fondo la struttura della materia per dare forma a nuovi materiali e trovare nuovi modi per produrli e trasformarli. Tutto ciò diventa ancora più stimolante se si pensa che in questo campo si gioca il futuro della competizione tra paesi più industrializzati e paesi che dispongono di manodopera a basso costo. L'innovazione tecnologica infatti avrà un ruolo chiave in questa competizione, e l'esperienza degli ultimi decenni ci insegna che non c'è tecnologia innovativa se non c'è disponibilità di materiali di nuova concezione e di processi dedicati alla loro trasformazione. Per questi motivi, nei programmi dell'Unione Europea il settore dei materiali è considerato di interesse strategico, con un ruolo trainante per l'intera economia. Le prospettive di crescita sono particolarmente promettenti: per esempio il VI Framework Programme della Unione Europea dedica ingenti finanziamenti alla ricerca di base e alla ricerca applicata, e all'espansione di questo specifico segmento industriale. Tali finanziamenti saranno ulteriormente incrementati nel VII Framework Programme. Oltre a ciò si deve considerare che le università italiane ed europee formano un numero di laureati specializzati in ingegneria, scienza e tecnologia dei materiali che non basta a soddisfare le richieste dell'attuale mercato del lavoro.

Nel corso di laurea specialistica si approfondiscono le conoscenze di base di tipo matematico, ingegneristico, e quelle relative alla struttura della materia, e si può scegliere tra due possibili orientamenti relativi a particolari classi di materiali: Materiali strutturali e Materiali funzionali per l'elettronica e le telecomunicazioni. Sono previsti laboratori su materiali metallici, polimerici, ceramici, compositi e su metodi di misura delle proprietà dei materiali. Si ha inoltre la possibilità di conseguire un titolo di doppia laurea con altre università europee e di accedere al programma Socrates-Erasmus.

Il corso di laurea
Per la laurea il percorso è unico: nei primi due anni si seguono gli insegnamenti di base (matematica, fisica, chimica, informatica, disegno, lingua inglese e scienza dei materiali) e gli insegnamenti relativi all'ingegneria di base, ai dispositivi meccanici ed elettrici. Al terzo anno invece si seguono gli insegnamenti caratterizzanti che presentano le diverse classi di materiali di interesse per l'ingegneria: metallici, polimerici, ceramici e compositi.

Come ingegnere dei materiali si può trovare impiego in attività e strutture diverse. Un'indagine statistica condotta su un campione che costituisce l'80% dei laureati in Ingegneria dei materiali negli ultimi anni (1997-2003) mostra che il 68% dei laureati trova una collocazione presso l'industria (nella produzione, nel controllo qualità o nella ricerca industriale), mentre il 32% nel settore terziario (negli enti pubblici o nell'università, oppure come liberi professionisti).

- La formazione culturale è multidisciplinare
- Il profilo professionale è adattabile a molteplici attività lavorative
Le richieste del mercato del lavoro sono, al momento, superiori all'offerta di laureati del settore Si prevede una crescita del settore nei prossimi anni anche a seguito delle iniziative della Comunità Europea.

Prof. Claudio Badini
DICHI - Politecnico di Torino Corso Duca degli Abruzzi 24 - 10129 Torino
Tel. +39 011 564 4635 Fax +39 011 564 4699
claudio.badini@polito.it
Vedi anche http://www.ing1.polito.it/materiali/


Nota Bene: gli studenti immatricolati prima dell¿a.a. 2004/05, che fossero rimasti in debito di frequenza su insegnamenti spenti del 3 anno, potranno trovare le informazioni relative alle equivalenze sui siti dei CAF di riferimento.