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PORTALE DELLA DIDATTICA

Laboratorio di Teoria del progetto D

01STTPM

A.A. 2020/21

Lingua dell'insegnamento

Italiano

Corsi di studio

Corso di Laurea in Architettura - Torino

Organizzazione dell'insegnamento
Didattica Ore
Lezioni 20
Esercitazioni in aula 40
Tutoraggio 35
Docenti
Docente Qualifica Settore h.Lez h.Es h.Lab h.Tut Anni incarico
Ravagnati Carlo Professore Associato ICAR/14 20 40 0 0 4
Collaboratori
Espandi

Didattica
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
ICAR/14 6 B - Caratterizzanti Progettazione architettonica e urbana
2020/21
Il Laboratorio si propone di descrivere la pratica del mestiere dell'architetto, attraverso la teoria: una teoria del progetto e non dell’architettura, ovvero una teoria delle azioni del progettista architetto, e non una teoria dell’interpretazione delle opere o dell’interiorità degli autori. A questo fine i corsi hanno un carattere laboratoriale che si esprime dando centralità all'esperienza dello studente tramite lo svolgimento di esercitazioni dedicate ai singoli temi trattati. L'obiettivo generale del Laboratorio consiste nel permettere allo studente di acquisire consapevolezza, da una parte, di quali siano i caratteri di generalità - e quindi di ripetibilità - dei procedimenti del progetto di architettura e, dall'altra, della natura problematica - e perciò intrinsecamente plurale e aperta - delle relative posizioni teoriche. Allo scopo di rappresentare la pluralità dei possibili approcci teorici, potranno essere organizzati seminari rivolti agli studenti di tutti i laboratori, durante i quali i docenti terranno lezioni coordinate su questioni chiave della teoria del progetto contemporaneo.
The Architectural design theory studio aims therefore to connect the architectural practices with the theories that mutually feed each other. The challenge is to keep together the approaches that attempt to produce scientific and technical generalizations with the ones crossed by more plural and open proliferative experimentations. The Studio will present architectural design theory as a problematic field. In order to represent and make understand the plurality of possible theoretical approaches, seminars about key issues can be organized including students and teachers of more parallel theory studios. The Studio teaching approach entails a hands-on method that will continuously involve students in exercises and activities dedicated to main topics discussed.
Il Laboratorio si propone di formare nello studente le seguenti competenze: • capacità di orientarsi all’interno della letteratura architettonica distinguendo tra storia dell'architettura, teoria del progetto, teoria e critica dell’architettura. • capacità di distinguere e scegliere criticamente le posizioni relative ai principali problemi della teoria del progetto di architettura. • capacità di ricondurre agli aspetti teorici del progetto le proprie scelte architettoniche e azioni progettuali. • capacità di produrre testi in grado di descrivere e comunicare efficacemente le relazioni tra programma e soluzioni di progetto, tra azioni del progettista e effetti nel o del progetto.
Consistently with the syllabus, the Architectural design theory studio aims to train the following competences: _The ability to navigate the architectural literature distinguishing between architectural history, design theory, architectural theory and criticism. _The ability to recognize and critically assume positions related to the main issues of architectural design theory. _The ability to connect architectural choices and design actions to their theoretical reasons. _The ability to produce texts capable of effectively describing and communicating the relationships between programs and design solutions, between the project process and its effects.
E' fortemente consigliato aver superato gli esami dell'Atelier Fondamenti della progettazione, dell'Atelier Città e Territorio e dell'Atelier Costruzione.
It is strongly recommended to have passed the Atelier Fondamenti della progettazione, Atelier Città e Territorio and the Atelier Costruzione.
Teoria come sinthomo. Per un’archeologia del progetto Il Laboratorio di Teoria del Progetto D tenuto da Carlo Ravagnati si struttura lungo il filo della ricerca di una “archeologia del progetto”. Sulle orme di Michel Foucault possiamo riconoscere come il progetto di architettura si sviluppi intrecciando discorsi e dispositivi, apparati ideologici e pratiche che permettono la messa in opera di un’ideologia. Sviluppare una ricerca archeologica significa entrare nel vivo delle crisi di questi meccanismi sui quali il pensiero sul progetto di architettura si è dato convenzionalmente a partire dalla modernità per coglierne il funzionamento, riconoscere le differenti correnti o tradizioni e infine imparare a esercitare uno sguardo sull’architettura che consenta di orientarsi, di scegliersi dei maestri e partecipare alla costruzione di una comunità scientifica: in breve, prendere una posizione. “Prendere una posizione” nel quadro della cultura architettonica contemporanea, per molti aspetti disgregata, è un atto indispensabile affinché l’architetto possa divenire “soggetto civilmente e culturalmente responsabile” delle trasformazioni urbane e territoriali di propria competenza disciplinare e professionale. Si potrebbe dire che il corso si applica allo studio delle crisi come momento fondativo dell’avanzamento della conoscenza sul progetto di architettura. La ricerca di questa “archeologia del progetto” si applicherà a tre momenti costitutivi del progetto di architettura coincidenti con tre moduli tematici composti da lezioni ed esercitazioni. Si tratta di tre moduli che possono essere fatti corrispondere a tre atti tecnici della costruzione del progetto di architettura: 1. descrivere testualmente le intenzioni del progetto; 2. “costruire” il luogo attraverso il progetto; 3. impiegare dei riferimenti nella soluzione di problemi di progetto e nella definizione delle sue figure. Una costante attraversa i contenuti del corso: il riconoscimento del “carattere di generalità” del progetto di architettura sarà protagonista dei tre moduli tematici. Ogni progetto vive sempre all’interno di un duplice carattere: da una parte esso è puntualmente chiamato a risolvere una serie ordinata di problemi dati da un programma funzionale (un teatro, una scuola, una casa…), mentre dall’altra si confronta con la “formatività” e con l’ “intenzionalità” del sistema di scelte formali che adotta, con problemi che richiedono un serrato dialogo con altri autori, con altri progetti, con altri tempi e altri luoghi dell’architettura. «Io progetto solo per i musei» scriveva Aldo Rossi, parafrasando Paul Cézanne, per richiamare questa necessità per il progetto di stabilire un proprio discorso e un rapporto con altre architetture e altri pensieri sull’architettura. Una seconda costante riguarda il carattere ripetitivo, si potrebbe dire di una coazione a ripetere, proprio del progetto di architettura. Ogni aspetto del progetto sarà visto all’interno dell’ineffabile tensione tra differenza e ripetizione. Primo Modulo: “Letture infedeli. Scrivere (su scritti)” - Il primo modulo tematico istruisce una riflessione tecnica sulla costruzione di un testo che dichiara l’intenzionalità (e dunque una posizione teorica) del progetto. Il modulo si prefigge dunque lo scopo di illustrare “come si fa” a scrivere un testo e quali valenze teoriche si esprimono in questo momento ineludibile del progetto. A tal fine saranno indagate alcune tecniche di scrittura e di costruzione logica del testo che hanno al centro il rapporto tra differenza e ripetizione, mentre, nell’attività di laboratorio, a partire da un testo descrittivo dato lo studente sarà chiamato alla definizione di una ekphrasis, una “lettera d’intento”, cioè un testo nel quale saranno anticipate le ragioni fondanti un progetto di architettura. Questa lettera è intesa come l’atto fondativo del progetto, il momento riflessivo che lo inaugura e ne accompagna la sua definizione figurativa. Il testo dovrà descrivere e prefigurare, letteralmente, le figure ancora mancanti nel processo progettuale. Secondo Modulo: “L’architetto cartografo. Cartografare (su carte)” - Il secondo modulo tematico costruisce il rapporto tra la figuratività insita nella carta, nella sua ontologica capacità di “mettere in figura” l’architettura della città e del territorio, e le figure di progetto chiamate ad abitare quella carta. Il rapporto tra sito e progetto sarà infatti visto attraverso l’intermundium della carta che, funzionando come un simulacro rovesciato, richiede al progetto di stabilire unicamente con essa le relazioni tecniche e figurative. La molteplicità delle rappresentazioni cartografiche possibili (“la carta”, dopo Tolomeo, non è più sola, non è più “la” tavola, ma si parla di “carte”, al plurale) mostra inequivocabilmente l’instabilità semantica del progetto di architettura insieme alla sua ontologica necessità di affidarsi a uno statuto figurativo eclettico. Il modulo si prefigge lo scopo di illustrare “come si fa” a costruire una carta orientata al progetto e “come si fa” a stabilire relazioni formali e figurative con lo spazio cartografico. A tal fine saranno indagati i rapporti tra la produzione figurativa insita nelle tecniche della rappresentazione cartografica e le figure del progetto di architettura, mentre, nell’attività di laboratorio, sarà sperimentato il ruolo conoscitivo della carta e del progetto. Nel rapporto con la carta infatti il progetto di architettura evade dall’alveo delle risposte per entrare nell’ambito delle domande mostrando la propria vocazione ad essere “attività conoscitiva” (di un luogo, di un palinsesto, della progettazione architettonica, dell’architettura…). “Eclettismo sincretico. Comporre (su composizioni)” - Il terzo modulo tematico indaga le logiche attraverso le quali la memoria dell’architetto, le architetture che conosce, i maestri che si è scelto, convenzionalmente potremmo dire le architetture di riferimento, entrano nella costruzione del progetto attraverso uno dei meccanismi che ha avuto diverse elaborazioni teoriche: la classificazione. La classificazione, da strumento di organizzazione scientifica del sapere si è trasformato in un dispositivo di produzione di forma su base scientifica. La classificazione sarà dunque indagata come dispositivo, come grimaldello, utile ad aprire la questione dell’eclettismo e della molteplicità di senso dell’architettura come nodo teorico centrale nel pensiero contemporaneo. A tal fine saranno indagati i momenti di crisi della classificazione razionale in ambito architettonico e le sue possibili aperture attuali, mentre, nell’attività di laboratorio, sarà sperimentato il suo ruolo nella produzione delle forme all’interno di un serrato e inestricabile rapporto tra differenza e ripetizione.
Theory as a sinthomo. For an archaeology of the project The Laboratory of Theory of Project D held by Carlo Ravagnati is structured along the thread of the research of a "project archaeology". Following Michel Foucault, we can understand the development of the architectural project by crossing theoretical discourses and tools, ideological apparatus and practices that allow the implementation of an ideology. Developing an archaeological research means entering into the crises of these mechanisms on which thinking about the design of architecture has been conventionally given from modernity to grasp its functioning, to recognize the different currents or traditions and finally to learn how to look at the architecture in order to orient, to choose masters and to participate in the construction of a scientific community: in other words, to take a position. "Taking a position" within the framework of the contemporary architectural culture, which is in many ways fragmented, is an indispensable act so that the architect can become "subject civilly and culturally responsible" for the urban and territorial transformations of his own disciplinary and professional competence. The course refers to the study of crises as a fundamental moment of the advancement of knowledge on the architectural project. The research of the "project archaeology" will be developed through three moments of the architecture project coinciding with three thematic modules composed by lectures and trainings. The three modules correspond to the three technical acts of the construction of the architectural project: 1. Describe the project's intentions through text; 2. "Build" the space through the project; 3. Use references in solving project problems and defining its figures. An idea is recurrent throughout the course: the recognition of the "character of generality" of the architecture project will be the protagonist of the three thematic modules. Each project has a dual character: on the one hand, it is duly called to solve an orderly series of problems given by a functional program (a theater, a school, a house...); on the other hand, it is compared with the "training" and the "intentionality" of the system of formal choices that it adopts, with problems that require a close dialogue with other authors, with other projects, with other times and other places of architecture. Aldo Rossi wrote "I only design for museums", paraphrasing Paul Cézanne, to recall the need for the project to establish its own discourse and relationship with other architectures and other thoughts on architecture. A second recurrent idea concerns the repetitive character, it could be said the practice of repetition, precisely of the architectural project. Every aspect of the project will be seen within the ineffable tension between difference and repetition. First Module: "Unfaithful Readings. Writing (on writings)" - The first thematic module led to a technical reflection on the construction of a text that declares the intention (and therefore a theoretical position) of the project. The aim of the module is therefore to illustrate "how to write a text" and what theoretical value is expressed at this inescapable moment of the project. For this purpose, some techniques of writing and logical construction of the text that focus on the relationship between difference and repetition, will be investigated. During the training, starting from a descriptive text, the student will be asked to the definition of an ekphrasis, a "letter of intent", that is, a text in which the underlying reasons for an architecture project will be anticipated. This letter is understood as the founding act of the project, the thoughtful moment that inaugurates it and accompanies its figurative definition. The text will have to describe and foreshadow, literally, the figures still missing in the design process. Second Form: "The cartographer architect. Mapping (on maps)" - The second thematic module builds the relationship between the figurativity inherent in the paper, in its ontological ability to "put into the picture" the architecture of the city and the territory, and the project figures called to inhabit that paper. The relationship between site and project will in fact be seen through the intermundium of paper which, functioning as an upside-down simulacrum, requires the project to establish only with it the technical and figurative relationships. The multiplicity of possible cartographic representations ("the paper", after Tolomeus, is no longer alone, it is no longer "the" table, but we speak of "cards", in the plural) shows unequivocally the semantic instability of the architecture project along with its ontological need to rely on an eclectic figurative statute. The aim of the module is to illustrate "how to build a project-oriented map" and "how to establish formal and figurative relationships with the map space. To this end, the relationship between the figurative production inherent in the techniques of cartographic representation and the figures of the architectural project will be investigated, while, in the laboratory activity, the cognitive role of the paper and the project will be tested. In the relationship with paper, in fact, the architecture project escapes from the hive of answers to enter the scope of the questions showing its vocation to be "cognitive activity" (of a place, of a schedule, of architectural design, of architecture...). "Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)" - The third thematic module investigates the logics through which the architect's memory, the architectures he knows, the masters he has chosen, conventionally we could say the reference architectures, enter the construction of the project through one of the mechanisms that had several theoretical elaborations: classification. Classification, as a tool of scientific organization of knowledge has turned into a form-producing device on a scientific basis. The classification will therefore be investigated as a device useful to open up the question of eclecticism and the multiplicity of sense of architecture as a central theoretical node in contemporary thought. To this end, the moments of crisis of rational classification in the architectural field and its possible current openings will be investigated, while, in laboratory activity, its role in the production of forms within a tight and inextricable relationship between difference and repetition will be tested.
Dopo una lezione introduttiva di presentazione e di introduzione ai contenuti del corso, le dodici lezioni successive saranno divise in tre moduli tematici scanditi, come segue, da quattro incontri ciascuno: I settimana. Lezione ex-cathedra + presentazione degli elaborati di laboratorio; II settimana. Lezione ex-cathedra + discussione degli elaborati di laboratorio; III settimana. Lezione ex-cathedra + discussione degli elaborati di laboratorio; IV settimana. Eventuale seminario collettivo + verifica degli elaborati di laboratorio. Al termine di ciascun modulo ogni studente, dopo aver discusso con il docente il proprio lavoro, potrà liberamente proseguire il proprio elaborato. L'esame infatti verterà sullo stato finale dell'elaborazione e non sullo stato di avanzamento presentato in sede di verifica a fine modulo. In altre parole: gli esercizi di laboratorio NON si configurano come consegne definitive o come "esoneri", ma come momenti di verifica e di discussione di elaborati in itinere.
After an introductory lesson of presentation and introduction to the course content, the next twelve lessons will be divided into three thematic modules marked, as follows, by four meetings each: The week. Ex-cathedra lesson - presentation of laboratory papers; The week. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers; Week 3. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers; Week 4. Possible collective seminar - verification of laboratory papers. At the end of each module, each student, after discussing their work with the teacher, can freely continue their work. The examination will focus on the final status of the processing and not on the progress presented at the verification at the end of the form. In other words: laboratory exercises are NOT defined as definitive deliveries or "exonerations", but as moments of verification and discussion of elaborates in the process.
La bibliografia di seguito elencata si ritiene orientativa per comprendere alcune problematiche centrali della teoria del progetto. Numerosi altri riferimenti bibliografici verranno forniti nel corso del semestre dal docente che solleciterà ulteriori letture, anche allo scopo di aiutare lo studente a fare in proprio ricerche bibliografiche specifiche. Modulo tematico 1. “Letture infedeli. Scritti (su scritti)” - A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966. - C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008. Testi di approfondimento - I. Calvino, L’Orlando Furioso raccontato da Italo Calvino, Garzanti, Milano 1970. - I. Calvino, Visibilità, in Id, Lezioni americane, Garzanti, Milano 1988, pp. 81-98. - C. Segre, La pelle di San Bartolomeo. Discorso e tempo dell’arte, Einaudi, Torino 2003. - P.V. Mengaldo, Tra due linguaggi. Arti figurative e critica, Bollati Boringhieri, Torino 2005. - G. Mazzoni, Teoria del romanzo, Il Mulino, Bologna 2011. Modulo tematico 2. “L’architetto cartografo. Cartografare (su carte)” - G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44. - R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Cagliari 2020 (in corso di stampa). Testi di approfondimento - L. Marin, Della rappresentazione, Meltemi, Roma 2001. - F. Farinelli, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino 2003. - C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012. Modulo tematico 3. “Eclettismo sincretico. Comporre (su composizioni)” G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967. - A cura di R. Palma e C. Ravagnati, Macchine nascoste. Discipline e tecniche di rappresentazione nella composizione architettonica, Utet Libreria, Torino 2004. Testi di approfondimento - R. Barthes, Le tavole dell’Encyclopédie [1964], in Id., Il grado zero della scrittura, Einaudi, Torino 2003, pp. 87-102. - G. Perec, La vita. Istruzioni per l’uso, Rizzoli, Milano 1984. - P. Eisenman, La fine del classico, Cluva, Venezia 1987. - G. Motta, A. Pizzigoni, L’orologio di Vitruvio. Introduzione allo studio della macchina di progetto, Unicopli, Milano 1998. - M. Graffione, Nell’officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto di architettura, FrancoAngeli, Milano 2012.
The bibliography listed below is considered oriented to understand some central issues of project theory. Numerous other bibliographic references will be provided during the semester by the professor who will solicit further readings, also in order to help the student to do specific bibliographical research on his own. Thematic module 1. "Unfaithful readings. Writing (on writings)" - A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966. - C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008. Further literature: - I. Calvino, L’Orlando Furioso raccontato da Italo Calvino, Garzanti, Milano 1970. - I. Calvino, Visibilità, in Id, Lezioni americane, Garzanti, Milano 1988, pp. 81-98. - C. Segre, La pelle di San Bartolomeo. Discorso e tempo dell’arte, Einaudi, Torino 2003. - P.V. Mengaldo, Tra due linguaggi. Arti figurative e critica, Bollati Boringhieri, Torino 2005. - G. Mazzoni, Teoria del romanzo, Il Mulino, Bologna 2011. Thematic module 2. "The cartographer architect. Mapping (on maps)" - G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44. - R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Cagliari 2020 (in corso di stampa). Further literature: - L. Marin, Della rappresentazione, Meltemi, Roma 2001. - F. Farinelli, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino 2003. - C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012. Thematic module 3. "Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)" G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967. - A cura di R. Palma e C. Ravagnati, Macchine nascoste. Discipline e tecniche di rappresentazione nella composizione architettonica, Utet Libreria, Torino 2004. Further literature: - R. Barthes, Le tavole dell’Encyclopédie [1964], in Id., Il grado zero della scrittura, Einaudi, Torino 2003, pp. 87-102. - G. Perec, La vita. Istruzioni per l’uso, Rizzoli, Milano 1984. - P. Eisenman, La fine del classico, Cluva, Venezia 1987. - G. Motta, A. Pizzigoni, L’orologio di Vitruvio. Introduzione allo studio della macchina di progetto, Unicopli, Milano 1998. - M. Graffione, Nell’officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto di architettura, FrancoAngeli, Milano 2012.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria;
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle tre esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio argomentando con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni.
Exam: Compulsory oral exam;
The exam test will consist of an interview on the presentation of the three exercises carried out during the Laboratory, arguing with explicit references to the bibliography and content of the lessons.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria;
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle tre esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio argomentando con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni.
Exam: Compulsory oral exam;
The exam test will consist of an interview on the presentation of the three exercises carried out during the Laboratory, arguing with explicit references to the bibliography and content of the lessons.
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