Il Laboratorio si propone di descrivere la pratica del mestiere dell'architetto, attraverso la teoria: una teoria del progetto e non dell’architettura, ovvero una teoria delle azioni del progettista architetto, e non una teoria dell’interpretazione delle opere o dell’interiorità degli autori. A questo fine i corsi hanno un carattere laboratoriale che si esprime dando centralità all'esperienza dello studente tramite lo svolgimento di esercitazioni dedicate ai singoli temi trattati.
L'obiettivo generale del Laboratorio consiste nel permettere allo studente di acquisire consapevolezza, da una parte, di quali siano i caratteri di generalità - e quindi di ripetibilità - dei procedimenti del progetto di architettura e, dall'altra, della natura problematica - e perciò intrinsecamente plurale e aperta - delle relative posizioni teoriche. Allo scopo di rappresentare la pluralità dei possibili approcci teorici, potranno essere organizzati seminari rivolti agli studenti di tutti i laboratori, durante i quali i docenti terranno lezioni coordinate su questioni chiave della teoria del progetto contemporaneo.
The Architectural design theory studio aims therefore to connect the architectural practices with the theories that mutually feed each other. The challenge is to keep together the approaches that attempt to produce scientific and technical generalizations with the ones crossed by more plural and open proliferative experimentations. The Studio will present architectural design theory as a problematic field.
In order to represent and make understand the plurality of possible theoretical approaches, seminars about key issues can be organized including students and teachers of more parallel theory studios.
The Studio teaching approach entails a hands-on method that will continuously involve students in exercises and activities dedicated to main topics discussed.
Il Laboratorio si propone di formare nello studente le seguenti competenze:
• capacità di orientarsi all’interno della letteratura architettonica distinguendo tra storia dell'architettura, teoria del progetto, teoria e critica dell’architettura.
• capacità di distinguere e scegliere criticamente le posizioni relative ai principali problemi della teoria del progetto di architettura.
• capacità di ricondurre agli aspetti teorici del progetto le proprie scelte architettoniche e azioni progettuali.
• capacità di produrre testi in grado di descrivere e comunicare efficacemente le relazioni tra programma e soluzioni di progetto, tra azioni del progettista e effetti nel o del progetto.
Consistently with the syllabus, the Architectural design theory studio aims to train the following competences:
_The ability to navigate the architectural literature distinguishing between architectural history, design theory, architectural theory and criticism.
_The ability to recognize and critically assume positions related to the main issues of architectural design theory.
_The ability to connect architectural choices and design actions to their theoretical reasons.
_The ability to produce texts capable of effectively describing and communicating the relationships between programs and design solutions, between the project process and its effects.
E' fortemente consigliato aver superato gli esami dell'Atelier Fondamenti della progettazione, dell'Atelier Città e Territorio e dell'Atelier Costruzione.
It is strongly recommended to have passed the Atelier Fondamenti della progettazione, Atelier Città e Territorio and the Atelier Costruzione.
Scissioni. Il frammento nella costruzione teorica del progetto di architettura
Dopo il corso tenuto nell’anno accademico 2020-21 in cui sono stati messi in luce i tre momenti fondamentali della costruzione di una teoria del progetto, e cioè la definizione dell’intenzionalità, del rapporto con il luogo e la questione dei riferimenti del progetto, il Laboratorio di Teoria del Progetto D tenuto da Carlo Ravagnati si struttura nell’anno 2021-22 ponendo l’attenzione monograficamente sul tema del frammento. Il corso si sviluppa lungo il filo della ricerca della “perdita del centro e dell’unità” figurativa e semantica del progetto, fenomeno che trova origine nel superamento dalla metafora del corpo come riferimento per la composizione. Il frammento, la frammentazione sia dei discorsi sia del corpo dell’architettura, diviene pertanto il fulcro di una riflessione teorica sul progetto di architettura.
Muovendo dal riconoscimento delle diverse unità discorsive che compongono il progetto di architettura, la sua esplosione in un universo frammentato diviene assieme pratica che guida la costruzione logica del progetto e definizione di una sua forma teorica. La teoria infatti è qui vista come quel momento in cui trovano posto procedimenti in grado di intervenire sia sulla teoria stessa che sull’azione della pratica progettuale, cessando così di essere vista come il momento speculativo in cui si riordinano a posteriori esperienze già formulate. Sulle orme di Michel Foucault possiamo riconoscere come il progetto di architettura si sviluppi intrecciando discorsi e dispositivi, apparati ideologici e tecniche che permettono la messa in opera di un’architettura.
Sviluppare una ricerca sulla frammentazione dell’architettura in ogni suo aspetto significa entrare nel vivo delle crisi dei meccanismi che l’hanno generata sui quali il pensiero sul progetto di architettura si è dato convenzionalmente a partire dalla modernità. Attraverso questo punto di vista sul progetto lo studente è invitato a prendere una posizione. “Prendere una posizione” nel quadro della cultura architettonica contemporanea, per molti aspetti disgregata, è un atto indispensabile affinché l’architetto possa divenire “soggetto civilmente e culturalmente responsabile” delle trasformazioni urbane e territoriali di propria competenza disciplinare e professionale.
Nel suo sviluppo il corso si applicherà a tre momenti convenzionali del progetto di architettura coincidenti con i tre moduli tematici composti da lezioni ed esercitazioni. Si tratta di tre moduli che possono essere fatti corrispondere a tre momenti tecnici della costruzione del progetto di architettura e saranno visti nella loro capacità di produrre una teoria:
1. descrivere testualmente le intenzioni e le figure del progetto (rapporto tra testo e figure);
2. “costruire” il luogo attraverso le figure cartografiche del progetto (rapporto tra carta e progetto);
3. impiegare dei riferimenti nella soluzione di problemi di progetto e nella definizione delle sue figure (rapporto tra le diverse figure che abitano un progetto).
I tre moduli, per quanto autonomi, si configurano come tre diverse rappresentazioni dei lineamenti per un progetto architettonico per la sede delle Nazioni Unite di Ginevra.
Una costante attraversa i contenuti del corso: il riconoscimento del “carattere di generalità” del progetto di architettura sarà protagonista dei tre moduli tematici. Ogni progetto vive sempre all’interno di un duplice carattere: da una parte esso è puntualmente chiamato a risolvere una serie ordinata di problemi dati da un programma funzionale (un teatro, una scuola, una casa…), mentre dall’altra si confronta con la “formatività” e con l’“intenzionalità” del sistema di scelte formali che adotta, e dunque si confronta con problemi che richiedono un serrato dialogo con altri autori, con altri progetti, con altri tempi e altri luoghi dell’architettura. «Io progetto solo per i musei» scriveva Aldo Rossi, parafrasando Paul Cézanne, per richiamare questa necessità per il progetto di stabilire un proprio discorso e un rapporto con altre architetture e altri pensieri sull’architettura.
Una seconda costante riguarda il carattere ripetitivo, si potrebbe dire della “coazione a ripetere”, proprio del progetto di architettura. Ogni aspetto del progetto sarà visto all’interno dell’ineffabile tensione tra differenza e ripetizione. L’invenzione in architettura sarà vista sempre e soltanto come il prodotto di una serie di trasformazioni tecnicamente premeditate di forme date richiamando così l’origine etimologica del termine inventio. Un lavoro impostato sullo studio e la ripetizione del già dato può tendere persino a sovvertire l’ordine di precessione tra le cose. Studiando, conoscendo un riferimento e impiegandolo nel progetto è possibile proiettare su di esso una luce differente, e magari inaspettata. L’esempio ricorrente può essere fatto su Piero della Francesca i cui sfondi, fatti oggetto di studi e ripetizioni dalla pittura cubista del Novecento, subiscono un’interpretazione tale da sovvertirne l’ordine: la pittura di Piero diviene dunque rivista alla luce del cubismo, ovvero il cubismo “influenza” la pittura di Piero della Francesca.
Ciascuno dei tre moduli del corso avrà, come finalità, la produzione di tre diverse forme di rappresentazione di un medesimo “progetto architettonico” rispondente a un determinato programma. «Io faccio progetti solo per il passato» scriveva Ennio Flaiano.
Primo Modulo: “Anatomia del testo. Scrittura e immaginario architettonico”
- Il primo modulo tematico indaga le relazioni instabili che si possono riscontrare nella costruzione di un testo tra la parola e l’immagine. In particolare, verrà indagata, attraverso una particolare forma di analisi anatomica del testo, la presenza della molteplicità di figure architettoniche all’interno di un testo descrittivo. Il tema ha una profondità storica enorme: dalle ricostruzioni delle immagini degli archetipi del mondo, l’Arca di Noè per citarne uno, sino alle ricostruzioni archeologiche di siti che incrociano fonti materiali insieme alle fonti antiche letterarie, o alle sperimentazioni di Peter Eisenman (Romeo and Juliet ad esempio).
Nella sezione di Laboratorio di Teoria lo studente dovrà pertanto elaborare una “analisi anatomica” di un testo (attraverso un procedimento oggetto di specifiche lezioni) e riconoscere la presenza di figure, non necessariamente compiute, ma anzi, parziali o frammentate, rivelando così la molteplicità figurativa insita nella descrizione testuale di un progetto. Il testo sarà scisso, sezionato, frammentato e per ciascuna delle azioni verrà accostato un riferimento pertinente. Successivamente lo studente dovrà produrre un testo ricomponendo i materiali prodotti e raccolti in cui verrà dichiarata l’intenzione di progetto insieme ai propri materiali figurativi di riferimento. Il modulo si prefigge dunque lo scopo di illustrare “come si fa” a costruire un’intenzione di progetto ordinando testi e figure.
I materiali a disposizione saranno:
1. la relazione di progetto oggetto di “analisi anatomica”, intitolata “L’azzurro del cielo” scritta da Aldo Rossi per il progetto del Cimitero di Modena nel 1972.
2. Il programma di progetto sarà il bando di concorso per il Palazzo delle Nazioni a Ginevra del 1927, vinto a suo tempo da Henri Paul Nenot e al quale parteciparono i più importanti architetti del momento, tra cui Le Corbusier e Alvar Aalto per citarne un paio, un concorso molto significativo nelle vicende dell’architettura internazionale sul dibattito di allora sulla modernità e situato in luogo di grande interesse urbano.
Secondo Modulo: “Una sola o molte carte? Cartografare per progettare”
- Il secondo modulo tematico costruisce il rapporto tra la figuratività insita nella carta, nella sua ontologica capacità di “mettere in figura” l’architettura della città e del territorio, e le figure di progetto chiamate ad abitare quella carta. Il rapporto tra sito e progetto sarà infatti visto attraverso l’intermundium della carta che, funzionando come un simulacro, richiede al progetto di stabilire unicamente con essa le relazioni tecniche e figurative. La molteplicità delle rappresentazioni cartografiche possibili (“la carta”, dopo Tolomeo, non è più sola, non è più “la” tavola, ma si parla di “carte”, al plurale) mostra inequivocabilmente l’instabilità semantica del progetto di architettura insieme alla sua ontologica necessità di affidarsi a uno statuto figurativo eclettico.
Nella sezione di Laboratorio di Teoria lo studente dovrà pertanto elaborare una carta della città di Ginevra (secondo tecniche cartografiche che saranno oggetto di lezioni) in cui la frammentazione delle parti e/o la sovrapposizione di temi cartografici produrrà una scomposizione delle figure che la costituiscono. Successivamente lo studente dovrà produrre un planivolumetrico generale con le ombre in scala 1:2000 del progetto per il Palazzo delle Nazioni, con riferimento al programma sopra menzionato e tenendo in chiaro le proprie intenzioni di progetto già espresse precedentemente. Coerentemente con la carta prodotta il progetto planivolumetrico dimostrerà la “posizione assunta dallo studente” nei confronti del rapporto tra architettura e sito mediato dalla cartografia. Il modulo si prefigge dunque lo scopo di illustrare “come si fa” a costruire una carta orientata al progetto e “come si fa” a stabilire relazioni formali e figurative con lo spazio cartografico.
I materiali a disposizione saranno:
1. Cartografia storica di Ginevra
2. Base dwg di Ginevra
Terzo Modulo: “L’immagine aperta. Sequenze e intrecci di figure architettoniche”
- Il terzo modulo tematico indaga le logiche attraverso le quali la memoria dell’architetto, le architetture che conosce, i maestri che si è scelto, convenzionalmente potremmo semplicemente dire le “architetture di riferimento”, entrano nella costruzione del progetto attraverso i diversi meccanismi che la cultura architettonica ha messo in campo. Se lo scorso anno accademico il corso si è dedicato alla classificazione a matrice, quest’anno ci concentreremo sulle sequenze, cioè sull’ipotesi che ogni rappresentazione di architettura vive in relazione con altre architetture ad esse simili allineabili in sequenze.
La compresenza di differenti figure che convergono nel progetto di architettura, per dare “corpo” alle sue rappresentazioni sarà allora vista attraverso la lente del prospettivismo, cioè quella particolare condizione analitica che permette di riconoscere i differenti punti di vista, i differenti discorsi che attraversano l’architettura riconoscendo, come scrisse Umberto Eco nel 1962, che «non basta moltiplicare le prospettive per fare del prospettivismo. È necessario che ad ogni prospettiva o punto di vista corrisponda un’opera autonoma con un senso sufficiente». Il progetto sarà allora visto come il momento in cui diverse figure, ciascuna appartenenti a una propria catena di senso, si fermano nel medesimo punto. Il progetto fissa un solo fotogramma, lo ritaglia all’interno di una sequenza di cui fa parte. E quel fotogramma, una pianta centrale ad esempio fissata nella serie delle piante, si intreccia con un altro fotogramma proveniente dalla sequenza delle sezioni, si intreccia ancora con il fotogramma proveniente della sequenza dei prospetti e così via.
Nella sezione di Laboratorio di Teoria lo studente dovrà pertanto elaborare una sequenza di piante tipologiche e una sequenza di sezioni in cui inserire rispettivamente il proprio progetto. Successivamente lo studente dovrà produrre un modello tridimensionale in cartone vegetale (secondo tecniche costruttive che saranno oggetto di lezioni) rappresentante lo spaccato assonometrico in cui le due figure precedentemente elaborate autonomamente (e sempre coerenti con i precedenti due moduli) mostrino la loro compatibilità: il prodotto potrà essere considerata una “immagine aperta” del progetto.
Theory as a sinthomo. For an archaeology of the project
The Laboratory of Theory of Project D held by Carlo Ravagnati is structured along the thread of the research of a "project archaeology". Following Michel Foucault, we can understand the development of the architectural project by crossing theoretical discourses and tools, ideological apparatus and practices that allow the implementation of an ideology. Developing an archaeological research means entering into the crises of these mechanisms on which thinking about the design of architecture has been conventionally given from modernity to grasp its functioning, to recognize the different currents or traditions and finally to learn how to look at the architecture in order to orient, to choose masters and to participate in the construction of a scientific community: in other words, to take a position. "Taking a position" within the framework of the contemporary architectural culture, which is in many ways fragmented, is an indispensable act so that the architect can become "subject civilly and culturally responsible" for the urban and territorial transformations of his own disciplinary and professional competence. The course refers to the study of crises as a fundamental moment of the advancement of knowledge on the architectural project.
The research of the "project archaeology" will be developed through three moments of the architecture project coinciding with three thematic modules composed by lectures and trainings. The three modules correspond to the three technical acts of the construction of the architectural project:
1. Describe the project's intentions through text;
2. "Build" the space through the project;
3. Use references in solving project problems and defining its figures.
An idea is recurrent throughout the course: the recognition of the "character of generality" of the architecture project will be the protagonist of the three thematic modules. Each project has a dual character: on the one hand, it is duly called to solve an orderly series of problems given by a functional program (a theater, a school, a house...); on the other hand, it is compared with the "training" and the "intentionality" of the system of formal choices that it adopts, with problems that require a close dialogue with other authors, with other projects, with other times and other places of architecture. Aldo Rossi wrote "I only design for museums", paraphrasing Paul Cézanne, to recall the need for the project to establish its own discourse and relationship with other architectures and other thoughts on architecture.
A second recurrent idea concerns the repetitive character, it could be said the practice of repetition, precisely of the architectural project. Every aspect of the project will be seen within the ineffable tension between difference and repetition.
First Module: "Unfaithful Readings. Writing (on writings)"
- The first thematic module led to a technical reflection on the construction of a text that declares the intention (and therefore a theoretical position) of the project. The aim of the module is therefore to illustrate "how to write a text" and what theoretical value is expressed at this inescapable moment of the project. For this purpose, some techniques of writing and logical construction of the text that focus on the relationship between difference and repetition, will be investigated. During the training, starting from a descriptive text, the student will be asked to the definition of an ekphrasis, a "letter of intent", that is, a text in which the underlying reasons for an architecture project will be anticipated. This letter is understood as the founding act of the project, the thoughtful moment that inaugurates it and accompanies its figurative definition. The text will have to describe and foreshadow, literally, the figures still missing in the design process.
Second Form: "The cartographer architect. Mapping (on maps)"
- The second thematic module builds the relationship between the figurativity inherent in the paper, in its ontological ability to "put into the picture" the architecture of the city and the territory, and the project figures called to inhabit that paper. The relationship between site and project will in fact be seen through the intermundium of paper which, functioning as an upside-down simulacrum, requires the project to establish only with it the technical and figurative relationships. The multiplicity of possible cartographic representations ("the paper", after Tolomeus, is no longer alone, it is no longer "the" table, but we speak of "cards", in the plural) shows unequivocally the semantic instability of the architecture project along with its ontological need to rely on an eclectic figurative statute. The aim of the module is to illustrate "how to build a project-oriented map" and "how to establish formal and figurative relationships with the map space. To this end, the relationship between the figurative production inherent in the techniques of cartographic representation and the figures of the architectural project will be investigated, while, in the laboratory activity, the cognitive role of the paper and the project will be tested. In the relationship with paper, in fact, the architecture project escapes from the hive of answers to enter the scope of the questions showing its vocation to be "cognitive activity" (of a place, of a schedule, of architectural design, of architecture...).
"Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)"
- The third thematic module investigates the logics through which the architect's memory, the architectures he knows, the masters he has chosen, conventionally we could say the reference architectures, enter the construction of the project through one of the mechanisms that had several theoretical elaborations: classification. Classification, as a tool of scientific organization of knowledge has turned into a form-producing device on a scientific basis. The classification will therefore be investigated as a device useful to open up the question of eclecticism and the multiplicity of sense of architecture as a central theoretical node in contemporary thought. To this end, the moments of crisis of rational classification in the architectural field and its possible current openings will be investigated, while, in laboratory activity, its role in the production of forms within a tight and inextricable relationship between difference and repetition will be tested.
Ogni modulo si compone di lezioni ex cathedra e di momenti di laboratorio, generalmente coincidenti rispettivamente con i moduli orari più brevi e quelli più lunghi. Per ciascun modulo c’è una bibliografia obbligatoria di riferimento, una bibliografia di testi di approfondimento e una serie di testi, disegni, carte e vari materiali che saranno utili alla redazione degli esercizi. Sono previste lezioni di due ospiti provenienti da altre esperienze artistiche, ma convergenti sulle tecniche di costruzione dell’opera per frammenti: lo scrittore Andrea Vitali, il pittore Giovanni Frangi e il fotografo Marco Introini.
Ogni modulo sarà altresì supportato dall’indicazione di esercizi da redigere in forma autodidatta contenuti nel volume a cura di R. Palma e C. Ravagnati, Atlante di progettazione architettonica, Città studi-De Agostini, Novara 2014.
After an introductory lesson of presentation and introduction to the course content, the next twelve lessons will be divided into three thematic modules marked, as follows, by four meetings each:
The week. Ex-cathedra lesson - presentation of laboratory papers;
The week. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers;
Week 3. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers;
Week 4. Possible collective seminar - verification of laboratory papers.
At the end of each module, each student, after discussing their work with the teacher, can freely continue their work. The examination will focus on the final status of the processing and not on the progress presented at the verification at the end of the form. In other words: laboratory exercises are NOT defined as definitive deliveries or "exonerations", but as moments of verification and discussion of elaborates in the process.
La bibliografia di seguito elencata si ritiene orientativa per comprendere alcune problematiche centrali della teoria del progetto. Numerosi altri riferimenti bibliografici verranno forniti nel corso del semestre dal docente che solleciterà ulteriori letture, anche allo scopo di aiutare lo studente a sviluppare in proprio ricerche bibliografiche specifiche.
Primo Modulo: “Anatomia del testo. Scrittura e immaginario architettonico”
- A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966.
- C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008.
Testi di approfondimento
- I. Calvino, L’Orlando Furioso raccontato da Italo Calvino, Garzanti, Milano 1970.
- F. Rella, Pensare per figure. Freud, Platone, Kafka, il postumano, Fazi Editore, Roma 2004.
- G. Mazzoni, Teoria del romanzo, Il Mulino, Bologna 2011.
Secondo Modulo: “Una sola o molte carte? Cartografare per progettare”
- C. Rowe, F. Koetter, Collage city, The MIT Press, Cambridge, Massachusetts, and London, England, 1978.
- R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Melfi 2020.
Testi di approfondimento
- G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44.
- F. Farinelli, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino 2003.
- C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012.
Terzo Modulo: “L’immagine aperta. Sequenze e intrecci di figure architettoniche”
- P. Eisenman, La fine del classico, a cura di R. Rizzi, Cluva, Venezia 1987, ora Mimesis, Sesto S.Giovanni 2009.
- A cura di R. Palma e C. Ravagnati, Macchine nascoste. Discipline e tecniche di rappresentazione nella composizione architettonica, Utet Libreria, Torino 2004.
Testi di approfondimento
- C. Ravagnati, Tecniche di ripetizione, Tecnograph, Bergamo 2003.
- M. Graffione, Nell’officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto di architettura, FrancoAngeli, Milano 2012.
- AaVv., Cento tavole. La casa a Milano 1890-1970, Unicopli, Milano 1997.
The bibliography listed below is considered oriented to understand some central issues of project theory.
Numerous other bibliographic references will be provided during the semester by the professor who will solicit further readings, also in order to help the student to do specific bibliographical research on his own.
Thematic module 1. "Unfaithful readings. Writing (on writings)"
- A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966.
- C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008.
Further literature:
- I. Calvino, L’Orlando Furioso raccontato da Italo Calvino, Garzanti, Milano 1970.
- I. Calvino, Visibilità, in Id, Lezioni americane, Garzanti, Milano 1988, pp. 81-98.
- C. Segre, La pelle di San Bartolomeo. Discorso e tempo dell’arte, Einaudi, Torino 2003.
- P.V. Mengaldo, Tra due linguaggi. Arti figurative e critica, Bollati Boringhieri, Torino 2005.
- G. Mazzoni, Teoria del romanzo, Il Mulino, Bologna 2011.
Thematic module 2. "The cartographer architect. Mapping (on maps)"
- G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44.
- R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Cagliari 2020 (in corso di stampa).
Further literature:
- L. Marin, Della rappresentazione, Meltemi, Roma 2001.
- F. Farinelli, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino 2003.
- C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012.
Thematic module 3. "Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)"
G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967.
- A cura di R. Palma e C. Ravagnati, Macchine nascoste. Discipline e tecniche di rappresentazione nella composizione architettonica, Utet Libreria, Torino 2004.
Further literature:
- R. Barthes, Le tavole dell’Encyclopédie [1964], in Id., Il grado zero della scrittura, Einaudi, Torino 2003, pp. 87-102.
- G. Perec, La vita. Istruzioni per l’uso, Rizzoli, Milano 1984.
- P. Eisenman, La fine del classico, Cluva, Venezia 1987.
- G. Motta, A. Pizzigoni, L’orologio di Vitruvio. Introduzione allo studio della macchina di progetto, Unicopli, Milano 1998.
- M. Graffione, Nell’officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto di architettura, FrancoAngeli, Milano 2012.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria;
Exam: Compulsory oral exam;
...
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle tre esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio argomentando con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni. Lo studente dovrà predisporre una presentazione della durata di 20 minuti al termine della quale la commissione d'esame avvierà una discussione nella classica forma di domanda e risposta.
Gli studenti e le studentesse con disabilità o con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), oltre alla segnalazione tramite procedura informatizzata, sono invitati a comunicare anche direttamente al/la docente titolare dell'insegnamento, con un preavviso non inferiore ad una settimana dall'avvio della sessione d'esame, gli strumenti compensativi concordati con l'Unità Special Needs, al fine di permettere al/la docente la declinazione più idonea in riferimento alla specifica tipologia di esame.
Exam: Compulsory oral exam;
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle tre esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio argomentando con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni. Lo studente dovrà predisporre una presentazione della durata di 20 minuti al termine della quale la commissione d'esame avvierà una discussione nella classica forma di domanda e risposta.
In addition to the message sent by the online system, students with disabilities or Specific Learning Disorders (SLD) are invited to directly inform the professor in charge of the course about the special arrangements for the exam that have been agreed with the Special Needs Unit. The professor has to be informed at least one week before the beginning of the examination session in order to provide students with the most suitable arrangements for each specific type of exam.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria;
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle tre esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio argomentando con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni. Lo studente dovrà predisporre una presentazione della durata di 20 minuti al termine della quale la commissione d'esame avvierà una discussione nella classica forma di domanda e risposta.
Exam: Compulsory oral exam;
The exam test will consist of an interview on the presentation of the three exercises carried out during the Laboratory, arguing with explicit references to the bibliography and content of the lessons.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria;
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle tre esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio argomentando con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni. Lo studente dovrà predisporre una presentazione della durata di 20 minuti al termine della quale la commissione d'esame avvierà una discussione nella classica forma di domanda e risposta.
Exam: Compulsory oral exam;
The exam test will consist of an interview on the presentation of the three exercises carried out during the Laboratory, arguing with explicit references to the bibliography and content of the lessons.