Politecnico di Torino | |||||||||||||||||
Anno Accademico 2011/12 | |||||||||||||||||
02JIWQA Pianificazione territoriale e pianificazione strategica |
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Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale - Torino |
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Presentazione
L’insegnamento si propone di completare e approfondire la comprensione del ruolo che la pianificazione territoriale e paesaggistica di area vasta svolge in rapporto ai processi insediativi e alle connesse modificazioni del territorio, del paesaggio e dell'ambiente, di fornire una conoscenza approfondita dei relativi strumenti di pianificazione, delle esperienze di pianificazione sviluppate con approccio strategico e del relativo dibattito teorico. E’ collocato al I semestre del secondo anno e completa ed approfondisce le acquisizioni teoriche fornite da altri corsi nel primo anno e fornisce una parte degli approfondimenti teorici necessari per lo sviluppo delle attività previste dall’Atelier di pianificazione paesaggistica e territoriale.
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Risultati di apprendimento attesi
- Conoscenza approfondita dell’evoluzione nel tempo del sistema di pianificazione italiano, con particolare riferimento alla pianificazione di area vasta ed alle relative innovazioni legislative regionali;
- Comprensione del ruolo svolto dalle istituzioni europee in questa evoluzione; - Conoscenza approfondita degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica; - Conoscenza delle esperienze di pianificazione strategica e del relativo dibattito teorico; - Capacità di analizzare il ruolo che la pianificazione di area vasta svolge in rapporto ai processi insediativi e alle connesse modificazioni del territorio, dell'ambiente e del paesaggio; - Capacità di riflettere sul ruolo dei diversi attori coinvolti nei processi di pianificazione di area vasta e sulle responsabilità del pianificatore; - Miglioramento delle capacità comunicative acquisite. |
Prerequisiti / Conoscenze pregresse
Conoscenza di base del sistema istituzionale italiano (sistema delle autonomie locali, livelli e competenze), delle istituzioni europee e delle modalità del loro funzionamento in riferimento alle politiche territoriali, conoscenze di base del sistema di pianificazione italiano e dei relativi strumenti.
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Programma
L’insegnamento prevede due tipi di attività:
- lezioni; nell’esposizione verrà seguito in parte un criterio cronologico (evoluzione nel tempo della strumentazione e temi correlati), soprattutto nella prima parte, e in parte un criterio tematico; - esercizi: analisi di esperienze di pianificazione. Inoltre saranno organizzati seminari su esperienze di pianificazione particolarmente attuali. L’insegnamento è diviso in tre parti. Prima parte: l’evoluzione del sistema di pianificazione e dei piani - l'evoluzione del sistema della pianificazione territoriale in Italia (fino agli anni ’80): livelli, strumenti e contenuti; pianificazione generale e pianificazione settoriale; - le innovazioni delle leggi urbanistiche regionali degli anni ’90 e ‘00: principi, strumenti, funzioni e temi; - l’influenza dell’Unione Europea. Questa parte si concluderà con un esercizio: lettura e analisi critica di un Piano di Coordinamento Provinciale di recente elaborazione. Seconda parte: la pianificazione paesaggistica - L'evoluzione del concetto di paesaggio, - la Convenzione Europea del paesaggio, - la pianificazione paesaggistica secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Questa parte si concluderà con un seminario su esperienze internazionali di Pianificazione Paesaggistica elaborazione. Terza parte: approcci strategici alla pianificazione - l’evoluzione della pianificazione strategica, - approcci strategici alla pianificazione territoriale di livello sovralocale, - pianificazione strategica, applicata in particolare alla dimensione metropolitana. Questa parte si concluderà con un esercizio: lettura e analisi critica di un’esperienza di pianificazione strategica a livello metropolitano in Italia o in Europa. |
Organizzazione dell'insegnamento
Gli esercizi, sviluppati da piccoli gruppi di studenti, consistono nella lettura, sulla base di una griglia fornita dalla docenza, e discussione di piani per coglierne le caratteristiche e il modo di operare, e danno luogo ad una relazione e ad una discussione, avviata attraverso alcune presentazioni dei risultati dell’attività svolta.
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Testi richiesti o raccomandati: letture, dispense, altro materiale didattico
Sintesi degli argomenti trattati e copia delle slide in powerpoint usate durante le lezioni sono disponibili sul portale della didattica.
Principali testi di riferimento: Barbieri C. A., Gaimo C. (a cura di), 2003, Nuove leggi urbanistiche delle regioni tra specificità e omologazione, Alinea, Firenze. Gambino R., 1997, Conservare innovare. Paesaggio, ambiente, territorio, Utet, Torino. Gambino R., 2002, "Maniere di intendere il paesaggio", in: Clementi A. (a cura di), Interpretazioni di paesaggio. Convenzione europea e innovazioni di metodo, Roma, Meltemi, pp. 54-72. Gibelli M. C., 1996, "Tre famiglie di piani strategici: verso un modello reticolare e visionario", in Curti F. e Gibelli M. C. (a cura di), Pianificazione Strategica e gestione dello sviluppo urbano, Alinea, Firenze, pp. 15-54. Martinelli F. (a cura di), 2005, La pianificazione strategica in Italia e in Europa. Metodologie ed esiti a confronto, Franco Angeli, Milano. Mesolella A., 2006, Pianificazione regionale tra interessi territoriali e garanzie di lungo termine, FrancoAngeli, Milano Talia M., 2003, La pianificazione del territorio. Conoscenze, politiche, procedure e strumenti per il governo delle trasformazioni insediative, il Sole 24 ore, Milano Voghera A. (2011), Dopo la Convenzione Europea del Paesaggio. Politiche, Piani e Valutazione, Firenze Alinea Editrice. Altre indicazioni bibliografiche più specifiche sono contenute nelle sintesi presenti sul portale o verranno fornite durante l’insegnamento. |
Criteri, regole e procedure per l'esame
La verifica dell’apprendimento comprende due momenti:
- un colloquio orale che riguarda tutti gli argomenti trattati nelle lezioni relative alle tre parti in cui è articolato l’insegnamento: il colloquio contribuisce per il 70% al voto finale; - la valutazione del risultato dei due esercizi svolti durante il corso, ovvero il giudizio sulla relazione presentata e sulla partecipazione individuale alla relativa discussione: questa valutazione contribuisce al voto finale nella misura del 15% per ciascun esercizio. |
Orario delle lezioni |
Statistiche superamento esami |
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