Politecnico di Torino | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Anno Accademico 2011/12 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
02NBKPM Atelier Costruire nel costruito |
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Corso di Laurea in Architettura - Torino |
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Programma
Luca REINERIO – Maria Luisa BARELLI
ABITARE SOPRA LE CASE Passeggiando per le vie del quartiere San Salvario a Torino, tra tessuti edilizi compatti e regolarizzati dalla maglia ortogonale delle strade, non raramente si incontrano anomalie ed eccezioni. Si tratta perlopiù di bassi fabbricati, di due o tre piani, che inaspettatamente interrompono lo skyline normalizzato e quasi indifferente della scena urbana. Spesso occupate da attività commerciali o artigianali al piano strada e da residenze nei piani superiori, queste "case" diverse, realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, raccontano una storia altra della costruzione della città. Una storia anomala e, talvolta, di resistenza rispetto alla crescita ordinaria della struttura urbana. Lo dimostrano le alte e tristi pareti cieche con le quali le costruzioni adiacenti, e successive, le sovrastano brutalmente. Talvolta di due, tre e anche più piani. Denunciando così, a chiunque alzi lo sguardo verso quelle violente lacerazioni, l’"eroicità" spesso involontaria di quelle meste e talvolta commoventi presenze. Proprio su quegli "incidenti" urbani prende avvio il lavoro progettuale dell’Atelier. E non in senso metaforico, ma al contrario molto concretamente. I progetti dell’Atelier dovranno infatti edificare nuove abitazioni proprio al di sopra di quei fabbricati. Quando nel primo dopoguerra quest’attività ricorreva diffusamente – come testimoniano alcune gemme dell’architettura torinese anche a San Salvario - questo genere di aggiunte alle costruzioni esistenti solevano essere chiamate superfetazioni. Il termine derivava dal latino superfetare: "concepire sopra", "concepire di nuovo". Ecco, in questo senso, il compito dei progetti dell’Atelier sarà proprio quello di concepire sopra, concepire di nuovo queste presenze anomale del tessuto urbano, queste eccezioni. Un’azione progettuale che proprio oggi, quando le questioni del recupero dell’esistente e del risparmio nel consumo di suolo diventano strategiche, risulta di grande attualità. Il tema sarà dunque quello di interpretare con il progetto, in un’ottica di sostenibilità ambientale, quelle irregolarità, quegli episodi bizzarri come occasione minuta, ma rilevante, di riqualificazione urbana. Gli argomenti della continuità e della discontinuità, del dialogo e della distanza, della tradizione e dell’innovazione saranno in questo senso, quindi, gli elementi costitutivi delle elaborazioni progettuali, nelle quali la composizione architettonica e la tecnologia si fonderanno mutuandosi in un unico racconto. Franco LATTES – Alessandro MAZZOTTA SCHOOLYARDS SHARING. INTERVENTI MINUTI NEL TESSUTO DELLA CITTA’ COMPATTA: IL CASO DEI COMPLESSI SCOLASTICI La città europea ha concluso la sua fase di espansione: il processo è ora prevalentemente rivolto alla rigenerazione delle sue aree interne, ai grandi vuoti, alla centralità dello spazio pubblico, al rafforzamento delle identità urbane, alla cura del patrimonio di edifici e di territorio; questo processo produce interventi architettonici anche minuti ma attenti e sensibili alle loro complesse interazioni tecniche, sociali, culturali; progetti che stabiliscono relazioni fitte tra l’esistente e il nuovo, mediazioni, inclusioni, contaminazioni, piuttosto che proiettarsi verso una trasformazione radicale. Il progetto che reinterpreta e attribuisce nuovo senso funzionale ed espressivo ad un manufatto esistente (assumendo diverse figure concettuali quali "riciclo", "re-styling", "addiction", "infill", "sostituzione") trova esempi ricorrenti, spesso colti e raffinati, che testimoniano la necessità di un dialogo tra nuovo ed esistente, di integrazione tra settori disciplinari e operativi, di uno sforzo creativo che rinnovi pratiche e linguaggi consolidati nell’architettura contemporanea. La questione dei complessi scolastici Esigenze di nuova organizzazione spaziale e distributiva tramite accorpamenti, ampliamenti, demolizioni parziali e relative sostituzioni (a seguito degli ultimi provvedimenti di riforma scolastica), retrofit dell’involucro edilizio esistente (in risposta alle recenti direttive europee sull’incremento dell’efficienza energetica negli edifici pubblici), ripensamento dei cortili esterni come aree da porre a sistema con gli spazi aperti di fruizione collettiva circostante (in relazione al consolidarsi di pratiche di rigenerazione urbana): si tratta di tre questioni spesso affrontate con logiche settoriali e disgiunte. L’atelier si propone di indagare sul tema dell’architettura della scuola attraverso esplorazioni progettuali condotte - invece - proprio nella intersezione tra le tematiche accennate, a partire dalla convinzione che questa trasversalità possa determinare il valore scientifico e didattico di un approccio trans-disciplinare e trans-scalare nell’operare sul costruito esistente. Sono stati scelti tre casi studio reali, rappresentativi di tre situazioni differenti a scala edilizia e micro-urbana. L’ipotesi di lavoro è la conferma della destinazione ad uso scolastico e la integrazione con nuove funzioni compatibili, in grado di allargare l’utenza ai residenti del quartiere: nuovi volumi ad uso sportivo, espositivo e di intrattenimento (ipogei, in elevazione, come completamento di cortine) determinano l’innesco di un processo di rivitalizzazione che parte dagli spazi connettivi sul lotto di riferimento e si innerva sull’intorno. Nelle attività didattiche dell’atelier è incardinato un viaggio di istruzione in una città estera, finanziato dal bando promosso dal Politecnico di Torino nello scorso autunno 2011: l’itinerario consentirà di approfondire attraverso visite guidate in loco i temi trattati nelle attività di atelier. Laura SASSO – Bianca CHIAVES ANTICO CONTESTO. INNOVAZIONE TECNOLOGICA. BENESSERE AMBIENTALE L’edificio della Questura in Torino, tra piazza Cesare Augusto e via Egidi, e le relazioni con le Torri Palatine, l’Isolato S. Croce, altri edifici di rilevante interesse storico-ambientale. Saranno messi a disposizione molti materiali di studio raccolti in precedenti laboratori. Obiettivi dell’Atelier sono la progettazione-riprogettazione di un edificio di ottima qualità edilizia con attenzione al contesto antico e archeologico in cui l’edificio è situato, al contenimento dei consumi energetici e alla salute dell'uomo. Condivisione dei problemi per proficui confronti; sostenibilità e documentazione; proprietà di linguaggio; capacità di sintesi a cura degli studenti. Strumenti didattici: ex tempore iniziale; documentazione di quanto viene letto, proposto, ecc. in funzione dello sviluppo del progetto. Verifiche: stati avanzamento lavori con consegna elaborati in formato A3, in modo tale che le esperienze di progetto siano svolte nei tempi previsti. Contributi esterni: il tema dell'abitare, materiali, benessere ambientale. Elaborati finali: tavole formato A1, modelli fisici. Giorgio COMOGLIO – Maurizio LUCAT LA LETTURA nel/del CONTESTO STORICO Il tema dell’Atelier vedrà lo studente impegnato nel progetto di recupero del complesso edilizio "Ex casa Littoria" e di una nuova costruzione adibita a biblioteca e laboratori collettivi nel centro storico di Chivasso. Lo studente esplorerà il problema della relazione architettonica tra l’esistente e il nuovo, operando su una preesistenza consolidata all’interno del contesto urbano. Il tema del recupero sarà occasione per approfondire le strette interazioni che intercorrono tra scelte funzionali, uso dei materiali e definizione delle componenti tecnologiche, agendo tra i vincoli della preesistenza e le opportunità offerte dalla nuova costruzione. L’atelier si struttura come luogo di sperimentazione, discussione e analisi critica del processo progettuale in un contesto reale, inteso nelle sue due componenti compositiva e tecnologica, e prevede il continuo confronto tra e con la docenza in merito al tema progettuale che dovrà essere sviluppato. L’organizzazione didattica si articola in lezioni frontali e dibattiti atti a sviluppare i contenuti teorico-metodologici della progettazione e le possibili soluzioni tecnologiche-costruttive e nell’elaborazione da parte dello studente di un progetto legato ad un contesto storico piemontese, che dovrà essere sviluppato ad una scala appropriata e rappresentato adeguatamente (anche dal punto di vista del disegno costruttivo) tramite la realizzazione di disegni e modelli. Gli studenti sviluppano il proprio progetto attraverso confronti continui e individuali con la docenza. Durante il percorso didattico sono previste verifiche periodiche collegiali dello stato di avanzamento del lavoro. L’esame, orale, prevede la verifica delle conoscenze acquisite sul piano teorico-metodologico e tecnico-pratico attraverso la discussione del lavoro progettuale elaborato durante l’anno. Elena VIGLIOCCO – Valentino MANNI QUESTIONI DI "ACCOSTAMENTO" L’esercitazione progettuale si svolgerà in un’area centrale della città di Torino e coinvolgerà una porzione del complesso della Cavallerizza (manufatti prospettanti su piazzetta dell’Accademia Militare). Nell’ottica di ricucire una porzione relativamente piccola di città ma densamente caratterizzata dalla preesistenza, agli studenti verrà chiesto di risolvere questo lacerto incompiuto per mezzo della sua ricomposizione e l’inserimento di nuovi manufatti edilizi, puntuali e atti a completare formalmente il comparto. Se dal punto di vista funzionale i temi da approfondire sono relativi ad attività a carattere ricettivo, dal punto di vista compositivo il tema centrale su cui l’atelier si impernia è quello dell’accostamento: il manufatto preesistente, di cui si prevede l’ampliamento, dovrà essere sviluppato dagli studenti sia dal punto geometrico e morfo-tipologico, sia dal punto di vista tecnologico; parallelamente, ne sarà approfondita l’implementazione sia per mezzo di ragionamenti di ricomposizione formale dell’ambiente indagato, sia dal punto di vista della coerenza tecnologica espressa dal nuovo manufatto. L’atelier darà così la possibilità, da un lato, di trattare il tema progettuale e compositivo del confronto antico-nuovo, dall’altro, di confrontarsi sia con tecnologie appartenenti alla tradizione sia con tecnologie di nuova generazione. Andrea DELPIANO – Daniela BOSIA NUOVE ARCHITETTURE PER IL TURISMO Obiettivo principale dell’Atelier è quello di sperimentare con gli allievi il ruolo strategico del progetto di architettura in un contesto in trasformazione. L’Alta Langa è oggi un territorio che fa i conti con la propria marginalità. Appena venuta a capo della difficile vicenda legata alla bonifica ambientale della Valle Bormida, subisce l’esclusione dalla candidatura Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langa, Monferrato e Roero a causa della diversa competitività delle colline da vino sul piano di ricettività, sviluppo economico, progettualità. Si decide di ripartire dal turismo. Le tracce di un rinnovato interesse da parte del mercato nord europeo che scopre una langa "minore", ma a prezzo più contenuto, più vicina al mare e meno "metropolizzata" da villette e capannoni, si aggiungono alla nuova spinta di Regione Piemonte che avvia importanti politiche di recupero dei caratteri ambientali e culturali che rendono unici questi luoghi. Tutto ciò apre alla necessità di attivare nuovi processi di sviluppo locale che partano dalla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. I progetti svolti all’interno dell’Atelier si inseriranno in questo complesso quadro e riguarderanno la densificazione attraverso modesti ampliamenti di tessuto urbani e fabbricati rurali ordinari situati nel territorio in questione. Le nuove strutture ospiteranno spazi dedicati a servizi per il turismo, piccole strutture ricettive come bed and breakfast o camere in affitto, spazi per la produzione agroalimentare d’eccellenza e la commercializzazione per dare corpo ai primi segnali di un possibile ripopolamento legato a nuove forme imprenditoriali che tornano ad investire nel contesto locale. Enrico GIACOPELLI – Valentino MANNI "LIMEN/LIMES". PROGETTARE SUL FILO DELLA CITTA’ L’Atelier propone il confronto col tema del rapporto fra nuovo intervento e tessuto preesistente attraverso il progetto del completamento di un tassello urbanizzato all’interno della città di Ivrea. Il sito, collocato a est del Centro storico e compreso tra il Naviglio - al di là del quale inizia la campagna peri-urbana - e il retro del denso tessuto dell’espansione urbana della seconda metà del ‘900, si estende per circa trecento metri da nord ovest a sud est per una profondità di quasi cento metri. L’area si colloca nello spazio di transizione tra le ultime propaggini della città consolidata (costituita dalle espansioni ottocentesche) e le aree di recente urbanizzazione dove la densità edilizia si riduce drasticamente. La particolare posizione sulla linea di confine tra città e campagna e l’affaccio sul percorso automobilistico di accesso da sud est alla città, attribuiscono all’area caratteristiche specifiche che offrono interessanti spunti per un’esercitazione di progetto che si confronti con il tema della densificazione urbana. Ai più tradizionali temi del rapporto con le preesistenze storiche (nell’area è presente anche l’anfiteatro romano di Ivrea) e con le strutture paesaggistiche prossime e remote, la trasformazione proposta dall’Atelier pone infatti gli studenti anche di fronte al tema della ridefinizione del margine urbano, ovvero al problema della necessità della città contemporanea di recuperare riconoscibilità e compattezza contrapponendo al processo di dispersione che ne guida i processi di sviluppo da oltre mezzo secolo, una nuova aspirazione alla densità ed alla concentrazione, controllata anche formalmente. Il progetto si confronterà infine con le magistrali tracce della tradizione architettonica moderna presenti a Ivrea, con cui gli allievi saranno invitati a intrecciare un dialogo a distanza ravvicinata. Francesca CAMORALI – Tanja MARZI PER PROGETTARE LA CITTA’ DENSA Obiettivo principale dell’Atelier sarà quello di sperimentare, attraverso l’elaborazione di un progetto, le relazioni – mai scontate – che esistono tra il lavoro dell’architetto e il contesto all’interno del quale egli si trova ad operare. Per fare questo, il lavoro dell’Atelier si concentrerà sul caso specifico torinese: parallelamente alle grandi trasformazioni che hanno interessato la città di Torino negli ultimi vent’anni, sono molte le parti di città su cui si sono avviati – o si avvieranno – processi di riqualificazione più minuta, che guardano ad un patrimonio "ordinario" che è, forse, uno dei nodi centrali del nostro mestiere per il prossimo futuro. Le aree di lavoro si localizzeranno in particolare nell’area nord di Torino, all’interno del quartiere di Barriera di Milano, e riguarderanno processi di densificazione attraverso l’ampliamento, la sostituzione e la riqualificazione del micro tessuto produttivo e residenziale esistente. Il tema del "costruire del costruito" sarà quindi centrale e attraverserà le diverse scale del progetto: da quella più ampia, urbana, legata al ripensamento e alla valorizzazione dei tessuti esistenti; fino a quella più minuta, che ruota intorno alle scelte linguistiche e alle soluzioni tecnologiche e di dettaglio costruttivo. Il lavoro progettuale dell’Atelier troverà alcuni momenti di condivisione e di confronto con gli uffici tecnici dell’Amministrazione torinese e con altri soggetti che, a diverso titolo, lavorano quotidianamente su temi analoghi. |
Testi richiesti o raccomandati: letture, dispense, altro materiale didattico
Luca REINERIO – Maria Luisa BARELLI
ABITARE SOPRA LE CASE Nel corso dello sviluppo degli aspetti teorici e delle esperienze progettuali, i docenti forniranno indicazioni su specifici riferimenti bibliografici. Franco LATTES – Alessandro MAZZOTTA SCHOOLYARDS SHARING. INTERVENTI MINUTI NEL TESSUTO DELLA CITTA’ COMPATTA: IL CASO DEI COMPLESSI SCOLASTICI Nel corso dello sviluppo degli aspetti teorici e delle esperienze progettuali, i docenti forniranno indicazioni su specifici riferimenti bibliografici. Laura SASSO – Bianca CHIAVES ANTICO CONTESTO. INNOVAZIONE TECNOLOGICA. BENESSERE AMBIENTALE Nel corso dello sviluppo degli aspetti teorici e delle esperienze progettuali, i docenti forniranno indicazioni su specifici riferimenti bibliografici. Giorgio COMOGLIO – Maurizio LUCAT LA LETTURA nel/del CONTESTO STORICO Indicazioni bibliografiche verranno fornite durante lo sviluppo del progetto come strumento di supporto alle specifiche tematiche progettuali e come approfondimento specifico per ogni singolo gruppo di studenti Elena VIGLIOCCO – Valentino MANNI QUESTIONI DI "ACCOSTAMENTO" E. Mari, 25 modi per piantare un chiodo, Mondadori, Milano 2011. S. Gron, E. Vigliocco, Intersezione, più frammenti un unico soggetto. Intersection, Araba Fenice, Boves 2009. M. Camasso, S. Gron, E. Vigliocco, Leggere, costruire, trasformare. Appunti di composizione architettonica e urbana, Celid, Torino 2008. M. Trisciuoglio, Scatola di montaggio. L’architettura, gli elementi della composizione e le ragioni costruttive della forma, Carocci, Roma 2008. R. Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti. Questioni intorno all’architettura, vol. I, Allemandi, Torino 1999. M. Romano, L’estetica della città europea. Forme e immagini, Einaudi, Torino 1993. C. Guenzi (a cura di), L’arte di edificare. Manuali in Italia 1750-1950, BE-MA Editrice, Milano 1981. V. Gregotti, Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano 1966. Andrea DELPIANO – Daniela BOSIA NUOVE ARCHITETTURE PER IL TURISMO CORBOZ A., Il Territorio come Palinsesto, in "Casabella" n.516, 1985. CHOAY F., L’Allegoria del Patrimonio, Officina Edizioni, Roma, 1995 (I ed. Paris, 1992). SECCHI B., Prima Lezione di Urbanistica, Laterza, Bari, 2000. VIGANÒ P., La Città Elementare, Skira Editrice, Milano, 2003. ANDRIANI C., (A CURA), Il Patrimonio e l’Abitare, Donzelli, Roma, 2010. LANZANI A, In Cammino nel Paesaggio. Questioni di Urbanistica e di Geografia, Carocci, Roma, 2011. Enrico GIACOPELLI – Valentino MANNI "LIMEN/LIMES". PROGETTARE SUL FILO DELLA CITTA’ Le parole dell’architettura. Un’antologia di testi teorici e critici: 1945-2000, a cura di: M. BIRAGHI E G. DAMIANI, Torino, Einaudi, 2009 Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell'architettura moderna a Ivrea, a cura di: P. BONIFAZIO E E. GIACOPELLI, Torino, Umberto Allemandi, 2007 M. FARINA, Studi sulla casa urbana, Roma, Gangemi, 2009 H. HERTZBERGER, Lezioni di architettura, Bari, Editori Laterza, 1996. Alta densità abitativa. Idee. Progetti. Realizzazioni a cura di: C. SCHITTICH, Ed. Detail, Monaco di Baviera, 2005 O. HECKMANN, F. SCHNEIDER, Floor plan manual housing, Birkhäuser, Basel, 2011 E. GIACOPELLI Dispense del corso di Composizione Francesca CAMORALI – Tanja MARZI PER PROGETTARE LA CITTA’ DENSA CHOAY F., "La città. Utopie e realtà", Einaudi, Torino, 1973 (I ed. Paris, 1965). CORBOZ A., "Il territorio come palinsesto", in "Casabella" n.516, 1985. GABETTI R., ISOLA A., "Nuovi valore d’ambiente?", in "Domus" n.700, 1988. SECCHI B., "Prima lezione di urbanistica", Laterza, Bari, 2000. A.A.V.V., "Density / Densidad", in "a+t" nn. 19-20-21, 2002/03. A.A.V.V., "Densità, infill, assemblage", in "Lotus" n.117, 2003. VIGANÒ P., "Territorio dell’urbanistica. Il progetto come produttore di conoscenza", Officina Edizioni, Roma, 2010. GRECCHI M., MALIGHETTI L.E., Ripensare il costruito. Il progetto di recupero e rifunzionalizzazione degli edifici, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna 2008. SCHITTICH C., In DETAIL: Ristrutturazioni. Riuso. Completamento. Nuova progettazione, Birkhäuser Edition DETAIL, Monaco 2006. Riferimenti bibliografici specifici verranno forniti nel corso dell’Atelier a supporto delle lezioni e in relazione alle specifiche esigenze dei temi affrontati. |
Orario delle lezioni |
Statistiche superamento esami |
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