Il corso alternerà momenti di riflessione critica ad esperienze concrete volte a mettere in evidenza il ruolo ‘statutario’ di codici e strumenti tipici della professione dell’architetto in Età Moderna e Contemporanea. I disegni, i contratti, le perizie, le stime e le relazioni di progetto saranno oggetto di analisi in quanto fonti utili alla narrazione storica, ma anche come tracce di un lungo processo di maturazione identitaria del mestiere. Le visite ai fondi documentari si svolgeranno d’intesa con istituti di conservazione pubblici milanesi e torinesi e potranno essere un’ulteriore occasione di riflessione sui problemi legati alla custodia, all’archiviazione e alla fruizione degli stessi.

Una buona conoscenza di base delle principali opere della storiografica architettonica per il periodo in questione. Una conoscenza di base dei metodi di indagine archivistica e di interrogazione delle fonti primarie in campo architettonico e urbano.

Il corso si propone di individuare, nell’Europa di Età Moderna ma con incursioni nell’Età Contemporanea, alcune delle radici della produzione documentale dell’architetto. Il corso si articolerà in un incontro introduttivo di carattere metodologico e in una serie di seminari tematici, in cui verrà esaminata una tipologia di documento, con uno o più interventi di docenti del DASP o invitati. In ogni incontro sarà proposta la lettura di un caso complesso, o la visita di un archivio che vede custoditi fondi particolarmente interessanti. Seminari e visite si svolgeranno sia a Milano sia a Torino. I dottorandi che parteciperanno saranno invitati a presentare a loro volta (nel corso dei seminari o in un incontro conclusivo) l’analisi di un singolo documento o di un caso significativo di “documentalità”, in prospettiva storica. Il corso sarà tenuto in italiano, con l’eventuale coinvolgimento di docenti stranieri di varia provenienza, invitati a svolgere lezioni in lingua inglese.

In presenza

Presentazione orale - Presentazione report scritto

P.D.2-2 - Marzo