Il corso affronterà un tema che nella teoria critica del dopoguerra e fino a oggi è stato raramente oggetto di riflessione, benché sia molto centrale alla concezione teorica, filosofica e pratica dell’architettura: L’ECCEDENZA DI FORMA. Senza di essa non esisterebbe né l’architettura né l’architetto. Tutto è forma, la materia può apparire solo come forma. Oggi però, di fronte alle problematiche dell’antropocene –l’intelligenza artificiale, il mutamento del clima, la crescita demografica mondiale e l’esaurimento delle risorse– il tema della forma torna di grande attualità e richiede di essere affrontato rigorosamente. L’eccedenza della forma è uno dei concetti base dell’architettura: a questa si riferiscono il concetto di morfologia, di tipologia, di trasformazione, di tettonica, di empatia, di poetica e di estetica in generale. Confrontando testi classici e contemporanei, il corso si interrogherà sulla concezione e sulle pratiche architettoniche nell’Antropocene.

N/A

1. Schopenhauer: La metafisica del bello (dimensione epistemologica) – indessicalità/ornamento 2. Aristotele: L’ilemorfismo (dimensione ontologica) – trasformazione/divenire 3. Kant: Analisi della bellezza (dimensione estetica) – disegno/lineamenta 4. Boetticher: La tettonica (dimensione poetica) – poetica/narrazione 5. Wölfflin: L’empatia (dimensione psicologica) – fisiologia/fisicità

In presenza

Presentazione orale - Presentazione report scritto

P.D.2-2 - Marzo