PORTALE DELLA DIDATTICA

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Atelier Fondamenti di Progettazione C

01SSIPM

A.A. 2022/23

Lingua dell'insegnamento

Italiano

Corsi di studio

Corso di Laurea in Architettura - Torino

Organizzazione dell'insegnamento
Didattica Ore
Lezioni 20
Esercitazioni in aula 40
Tutoraggio 35
Docenti
Docente Qualifica Settore h.Lez h.Es h.Lab h.Tut Anni incarico
Ravagnati Carlo Professore Associato CEAR-09/A 20 40 0 0 8
Collaboratori
Espandi

Didattica
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
ICAR/14 6 B - Caratterizzanti Progettazione architettonica e urbana
2022/23
Il laboratorio è il primo contatto dello studente con la progettazione dell’architettura. L’insegnamento si propone quindi di fornire allo studente le conoscenze e le abilità necessarie al saper riconoscere e progettare gli spazi a scala architettonica, anche in relazione ad un contesto e ad un programma volutamente semplificati. L’articolazione del percorso didattico in più esercizi tematici consecutivi permette allo studente di misurarsi con i fondamenti della progettazione avvicinandosi progressivamente alla complessità del progetto architettonico nella sua interezza. Il primo atelier introduce così la sequenza dei laboratori progettuali interdisciplinari in cui si struttura la laurea Triennale.
The design studio is the student's first contact with architectural design. The teaching is therefore proposed to provide the student with the knowledge and skills necessary to be able to recognize and design spaces at ARCHITECTURAL scale, also in relation to a deliberately simplified context and program. The articulation of the educational path in several consecutive thematic exercises allows the student to measure himself with the fundamentals of design, progressively approaching the complexity of the architectural project in its entirety. The first Design Studio thus introduces the sequence of interdisciplinary design laboratories in which the Bachelor programme is structured.
Le conoscenze e abilità la cui effettiva acquisizione sarà verificata in sede di esame si strutturano intorno a quattro assi tematici: 1 ​Spazio​: Conoscenze: Tipi e caratteri dello spazio tri-dimensionale Abilità: saper leggere, scomporre e comporre lo spazio tri-dimensionale in unità semplici e in configurazioni complesse; saper riconoscere i diversi tipi di spazi 2 ​Caratteri distributivi​: Conoscenze: caratteri distributivi residenziali elementari Abilità: saper analizzare l’organizzazione della circolazione in spazi semplici e quindi comporre schemi distributivi elementari 3 ​Riferimenti progettuali​: Conoscenze: riferimenti per il progetto Abilità: saper riconoscere, scegliere e ridisegnare consapevolmente i riferimenti progettuali 4 Tecniche e costruzione Relativamente alla struttura: Conoscenze: rapporto edificio/struttura Abilità: riconoscere le diverse possibili configurazioni strutturali di una architettura semplice, proporre e sviluppare la forma strutturale in relazione alle caratteristiche dello spazio ed alla organizzazione della distribuzione.
The knowledge and skills whose actual acquisition will be verified during the examination are structured around four thematic axes: 1 Space Knowledge: types and characters of the three-dimensional space Skills: knowing how to read, break down and compose the three-dimensional space into simple units and complex configurations; know how to recognize the different types of spaces 2 Distribution characters Knowledge: elementary residential distributive characters Skills: to know how to analyse the organization of circulation in simple spaces and therefore to compose elementary distribution schemes 3 Design references Knowledge: references for the project Skills: knowing how to recognize, choose and consciously redesign design references 4 Principles of constructive morphology Regarding the structure: Knowledge: skin/structure relationship Skills: recognizing the different possible structural configurations of a simple architecture, proposing and developing the structural form in relation to the characteristics of the space and to the organization of the distribution.
Gestire agevolmente i fondamenti del disegno geometrico in termini di proiezioni ortogonali e di geometria proiettiva, discernere e rappresentare scale e dimensioni dello spazio architettonico mediante strumenti manuali. Utilizzare con agilità lo schizzo come strumento di rappresentazione e concezione dello spazio. Sapere realizzare semplici modelli tridimensionali reali di lavoro con materiali a basso costo e facilmente manipolabili (carta, balsa, polistirene, cartoncino, plastilina etc.) E’ richiesto agli studenti di tenere, fin dall’inizio del primo semestre, un quaderno di schizzi e appunti grafici che documenti il proprio percorso di introduzione all’architettura, sia attraverso elaborazioni legate ai contenuti dei corsi del primo semestre, sia attraverso autonome ricerche. Il quaderno accompagnerà lo studente nel corso dell’atelier, documentando in forma grafica il percorso individuale di introduzione al progetto. Il quaderno è oggetto di valutazione in sede di esame finale.
Easily managing the fundamentals of geometric design in terms of orthogonal projections and projective geometry, Discerning and representing scales and dimensions of architectural space through manual tools. Skilfully using the sketch as a tool for representation and conception of space. Knowing how to make simple physical three-dimensional models with low cost and easily manipulated materials (paper, balsa, polystyrene, cardboard, plasticine etc.) Students are asked to keep a sketch book and graphic notes from the beginning of the first semester to document his/her introduction to architecture, both through elaborations linked to the contents of the courses of the first semester, both through independent research. The notebook will accompany the student during the atelier, documenting in graphic form the individual path of introduction to the project. The notebook is subject to evaluation during the final exam.
Il laboratorio si sviluppa attraverso una sequenza di 4 esercizi che affrontano, singolarmente o trasversalmente, i quattro assi tematici proposti (spazio, distribuzione, struttura, tecniche), riferendoli all'interpretazione di un programma architettonico semplice, legato all'abitare nelle sue diverse possibili declinazioni. Lo svolgimento delle esercitazioni sarà individuale, anche se l’organizzazione dell’atelier comprenderà discussioni e revisioni collettive. Le esercitazione saranno svolte prevalentemente attraverso il disegno a mano, sia di tipo tecnico che a mano libera, e la realizzazione di plastici di studio. L’avvio delle esercitazioni avverrà sotto la direzione dei docenti, sarà seguito da un successivo sviluppo autonomo da parte dello studente fuori dall'orario del laboratorio e quindi concluso da una verifica e discussione col docente degli elaborati, con cadenza settimanale. E’ perciò fortemente consigliata una frequenza continuativa del laboratorio. I docenti offriranno e discuteranno con gli studenti esempi di architetture significative, nel loro insieme o per specifici aspetti; è richiesta agli allievi una autonoma e costante frequentazione di riviste di architettura, con la ricerca di propri riferimenti per i diversi temi proposti. E’ altresì consigliata la partecipazione alle attività culturali extra-curriculari organizzate dal Collegio di Architettura, e ad attività culturali esterne che potranno essere segnalate dai docenti. Ognuna delle quattro esercitazioni si sviluppa indicativamente sull'arco di tre settimane. Le ultime due settimane sono dedicate alla rielaborazione di quanto fatto in una presentazione finale (tavole grafiche e modello fisico). Il coordinamento e lo scambio con il Laboratorio di disegno e rilievo dell’architettura potrà essere attivato sia al primo che al secondo semestre attraverso lezioni congiunte e verifiche periodiche sull'andamento degli insegnamenti. Eventuali temi esercitativi comuni in collaborazione con il corso di Cultura e fondamenti della tecnologia dell’architettura e/o con il corso di Morfologia e concezione delle strutture saranno comunicate all'inizio del II periodo didattico insieme alle relative modalità organizzative e tempi, che saranno concordate a livello di singola filiera.
The laboratory is developed through a sequence of 4 exercises that address, individually or transversally, the four proposed thematic axes (space, distribution, structure, techniques), referring to the interpretation of a simple architectural program, focused on to dwelling in its possible variations. The exercises will be mainly individual, even if the organization of the atelier will include discussions and collective reviews. The exercises will be carried out mainly through hand drawing, both technical and freehand, and the realization of study models. The start of the exercises will take place under the direction of the teachers, and it will be followed by a subsequent autonomous development by the student outside the studio hours, and then concluded by a check and discussion with the teacher, on a weekly basis. Therefore consistent attendance of the studio is strongly recommended. The teachers will present and discuss with the students examples of significant architectures, as a whole or for specific aspects; students are required to have an independent and constant attendance of architecture magazines, searching for references for the different themes proposed. It is also recommended to participate in extra-curricular cultural activities organized by the College of Architecture, and to external cultural activities that can be reported by the teachers. Each of the four exercises will last approximately three weeks. The last two weeks are dedicated to the reworking of what was done, in a final presentation (graphic tables and physical model). Coordination and exchange with the architecture design and survey laboratory can be activated both at the first and in the second semester, through joint lectures and periodic checks on the progress of the courses. Possible common exercises in collaboration with the Culture and foundations of architectural technology course and/or with the Morphology and conception of structures course will be communicated at the beginning of the 2nd teaching period, together with the related organizational methods and times.
Obiettivo dell’Atelier (inserito nel coordinamento nazionale denominato IncipitLab promosso dall’Università degli Studi di Palermo) è avviare un’educazione all’architettura mostrando il progetto come il momento di una serie di incontri formativi: incontro con le tecniche, con i problemi, con le parole e con le figure dell’architettura; incontro con i maestri, incontro con la formatività dell’opera. Il corso cerca di rispondere a una domanda apparentemente semplice: «Come funziona un progetto di architettura?». Spiegare come funziona un progetto di architettura, quali siano le sue logiche interne, quali siano le tecniche e i pensieri che l’organizzano, significa entrare nel cuore di una costruzione teorica. Il progetto di architettura è prima di tutto una complessa costruzione del pensiero. Non esiste infatti un metodo, un sistema condiviso o universale. Il progetto richiede una continua riflessione sulla propria costruzione logica, sulla propria teorizzazione che per sua natura non può essere chiusa. Se si ammette infatti che all’interno di una teoria possano trovare spazio procedimenti in grado di intervenire sulla teoria stessa, allora essa non sarà più il momento in cui si ordinano semplicemente cose già date, ma potrà essere vista come un duplicato del pensiero, come la formalizzazione del pensiero stesso. A differenza di una teoria dell’architettura che tende ad essere esaustiva e costruita a posteriori sulla base di una serie di esperienze proprie e dei propri maestri, a rispondere a domande del tipo «cosa è l’architettura?», una teoria del progetto si interroga incessantemente sul «come si fa?» e si modifica all’interno della «formatività» del progetto stesso. Gli esercizi proposti vogliono dunque illustrare una possibile costruzione teorica, una teoria del progetto costruita attraverso il progetto stesso. Innanzitutto il progetto di architettura è visto come un’attività di ripetizione di architetture date e di produzione di differenza rispetto a tali architetture. L’invenzione nel progetto di architettura è quindi riportata alla radice etimologica di “inventio”, cioè ritrovamento. Si tratta di ritrovare, riplasmare, ricollocare in un ordine discorsivo differente alcune architetture di riferimento, cioè architetture con le quali l’architetto stabilisce “affinità elettive”, nel progetto di un edificio che ancora non c’è ma che si prefigura attraverso l’azione progettuale. I disegni di progetto non sono mai pertanto “soli”, “isolati”, ma appartengono a catene semantiche condivise con altre architetture lontane nel tempo e nello spazio, ma vicine nei contenuti che attribuiamo alle loro forme. In questa accezione diviene immediatamente evidente l’importanza della costruzione di una memoria dell’architetto, una memoria che è insieme personale e collettiva. Il tema monografico del corso (fatto che caratterizza i corsi tenuti dal docente in cui ogni anno il tema e l’organizzazione sono differenti dai precedenti e dai successivi), giunto alla sua quarta edizione, riguarda l’uso dei riferimenti nella definizione del progetto di architettura. L’esperienza degli ultimi tre anni accademici si era così concentrata: nel primo anno accademico la sperimentazione ha riguardato il funzionamento della classificazione di rappresentazioni (tipi edilizi, distribuzioni, facciate…) come strumento per riconoscere e costruire sequenze di rappresentazioni di architettura nelle quali inserire le scelte di progetto; nel secondo anno sono stati affrontati problemi relativi all’accostamento di classificazioni di parti dell’architettura e di elenchi di tecniche compositive; nel terzo anno ci siamo concentrati sui singoli meccanismi di ripetizione attraverso i quali ripetendo una figura data il progetto ne genera una nuova. Quest’anno il corso inaugura un secondo “trittico” di studi dedicati alle “intersezioni disciplinari” che agiscono nel progetto di architettura affrontando il tema della ripetizione all’interno del rapporto tra testo e figura, un rapporto complesso e antico. Si tratta di lavorare sul riconoscimento della presenza di immagini, instabili, nell’ekphrasis. L’argomento, ovviamente, non è nuovo di per sé. Le raffigurazioni dell’Arca di Noè o del Tempio di Salomone tratte dalla Bibbia, quelle delle ville romane contenute nell’Epistolario di Plinio il Giovane oppure le ricostruzioni archeologiche basate sulle descrizioni letterarie hanno da sempre affascinato gli architetti e hanno da sempre costituito un corpus di studio sui rapporti tra testo e figura. Nell’Atelier Fondamenti di Progettazione C lo studente sarà invitato a entrare in questi meccanismi di produzione dell’immagine a partire dalla possibilità/capacità tecnica di incontrare modalità di lettura di un testo. Ogni progetto si inaugura, d’altronde, sempre, con un testo che si fa letteralmente “pretesto”, cioè testo che anticipa e prefigura il progetto: un bando di concorso, un testo programmatico, un documento che illustra una serie di attese cui il progetto deve far fronte. “Leggere” le figure di architettura contenute nel testo richiede la conoscenza di alcune tecniche e un bagaglio di immagini e rappresentazioni di architettura, cioè la “memoria dell’architetto” strumento indispensabile a chiunque voglia intraprendere il “mestiere” del progettista. L'Atelier C intende introdurre lo studente a un percorso logico di progetto. Dapprima sarà necessario comprendere la logica che soggiace alla costruzione della figura in architettura rielaborando esperienze storicamente determinate del rapporto testo/figura. Successivamente questa rinnovata esperienza figurativa sarà riportata nell’alveo proprio del progetto di architettura e accostata all’orizzonte problematico del progetto. Il progetto è, in fondo e da sempre, un sistema organizzato per risolvere una serie di problemi. Per raggiungere questo obiettivo il corso è diviso in due fasi. Nella prima fase sarà affrontato un esercizio che si compone di tre elaborati. L’esercizio è finalizzato a prendere confidenza con la produzione di figure architettoniche derivate da altre architetture, a sperimentare cioè la questione dell’uso di architetture di riferimento. Nella seconda fase si svilupperanno alcuni disegni di progetto propriamente detto, non necessariamente in forma esaustiva, rielaborando i materiali precedentemente costruiti per la definizione di lineamenti per il progetto di una biblioteca universitaria a Torino. Fase 1. L’esercizio prende avvio da una serie di materiali forniti dal corpo docente. Si tratta di un fascicolo che contiene descrizioni di una delle grandi architetture del passato, «di un passato che non passa» si potrebbe dire, di un archetipo che ha segnato indelebilmente l’intera storia del progetto di architettura: la città di Babilonia con i suoi edifici. Insieme a un’antologia di descrizioni letterarie sono raccolte una serie di immagini prodotte sia nel campo dell’architettura sia in quello della pittura che ne hanno dato interpretazioni figurative. Lo studente è invitato a sviluppare un’interazione fra testo e immagine elaborando tre bassorilievi in formato 30 x 30 cm in cartone vegetale (seguendo le indicazioni tecniche che verranno fornite a lezione) restituendo una propria interpretazione in pianta, in prospetto e in sezione. Saranno elaborati i seguenti bassorilievi: 1. La pianta tipologica 2. La sezione e i caratteri distributivi 3. Il disegno di un estratto della facciata Da un punto di vista tecnico questo esercizio, oltre a stimolare una visione astratta e logica sulle forme dell’architettura, sulle loro varianze e invarianze, sviluppano una manualità fondamentale per il lavoro dell’architetto. Da un punto di vista teorico questo esercizio predispone lo studente a “vedere” le architetture “presenti” in altre architetture, a riconoscere meccanismi di ripetizione, a riconoscere come l’architettura si produca e riproduca all’interno dell’architettura stessa lavorando sui margini della disciplina stessa, cioè sugli elementi di contatto con altre discipline compositive. Fase 2. La seconda fase si inaugura con la lettura e la scomposizione di un testo, il bando di Concorso per il progetto di una biblioteca civica a Torino. L’esercizio si muoverà dunque dentro una condizione di realismo riprodotto artificialmente inquadrando convenzionalmente il progetto come una risposta ordinata a una serie di problemi esterni e precedenti il progetto stesso. Lo studente è invitato a sviluppare dapprima un’analisi del testo riconoscendo il carattere problematico e l’orizzonte tematico del discorso (seguendo le indicazioni tecniche che verranno fornite a lezione) accoppiando parti del testo programmatico con disegni di progetto. I tre elaborati precedentemente sviluppati nella fase 1 saranno ora rivisti e reimpiegati per dare forma e corpo alle rappresentazioni progettuali. Da un punto di vista tecnico questo esercizio offre un’introduzione al progetto di architettura e alla gestione di differenti problemi che necessariamente devono trovare una convergenza formale nel disegno. Da un punto di vista teorico questo esercizio si propone come un’educazione al progetto di architettura, alla nozione di tempo nel progetto di architettura lavorando sulla fissità e sulla variabilità delle forme proprie del campo dell’architettura. MODALITÀ DI REVISIONE DEGLI ELABORATI: La discussione degli elaborati sarà collegiale e in essa verrà attivata la partecipazione di tutti gli studenti al commento degli elaborati dei compagni di corso. Ogni studente sarà chiamato a presentare il proprio lavoro alla collettività e ad assumersi le proprie responsabilità nell’accettare o meno le osservazioni e le indicazioni portate sia dai docenti sia dai compagni di corso. Si tratta di una modalità già ampiamente sperimentata con ottimi risultati in grado di sviluppare capacità critica sul proprio lavoro come su quello dei compagni, di sviluppare capacità di apprendere i caratteri di generalità delle questioni affrontate senza chiudersi nel proprio singolo operato, di sviluppare capacità di parlare del proprio lavoro di fronte a un pubblico.
The four exercises deal separately with different thematic aspects of the project of a small-scale residential building (whose functional theme and dimensional data will be explained in a programmatic text) in an urban context undergoing transformation. The course is intended to induce the student towards a logical design path, which in sequence goes though: 1. The definition of a design problem 2. The search of a solution through the study of some reference architectures 3. The making of a design solution expressed through a conventional architectural and thematic representation linked to the problem The problems encountered will be the following: 1. The problem of the relationship between building typology and structural typology 2. The problem of distribution structure and functions 3. The problem of the building envelope and the design of the façade 4. The problem of the site Each exercise will be built in two phases: an analytical-cognitive phase developed on architectures taken as reference (without prejudice to the first exercise in which the cognitive phase will be developed on the project site) and a design phase in which the analytical reflection triggers the production of a design of a designed architecture. The first exercise establishes a reflection on the relationship between building type and structural type through the redesign of examples provided by the professor. The examples should be located on a grid of nine boxes organized in abscissae and ordinates, to build a classificatory reasoning in which we can recognize what makes them similar and what makes them different. The "empty box" must be filled by the project building plan. In this way, the placement in the classification grid will justify the design decision. Therefore, the outcome of the second exercise will be the design of a building type that is consistent with the structural type. This exercise will be carried out individually. The second exercise constructs a reflection on the distribution scheme of the building through the axonometric cross-section of examples provided by the teacher. In addition, in this case the examples will have to be located on a grid of nine boxes organized in the abscissae and ordinates, in order to construct a classificatory reasoning in which we can recognize what makes them similar and what makes them different. The "empty box" must be filled by the axonometric cross-section of the project building. In this way, the placement in the classification grid will justify the design decision. The result of the third exercise will therefore be the design of the distribution system. This exercise will be carried out individually. The third exercise builds a reflection on a technological problem, such as the theme of the "double façade". Also in this case the student will have to redesign the façade / section of the façade of examples and place them on a grid of nine boxes arranged on the abscissae and ordinates to construct a classificatory reasoning in which we can recognize what makes them similar and what makes them different. The "empty box" must be filled in from the perspective drawing /cross-section of the façade of the project building. This exercise will be carried out individually. The fourth exercise leads the student to the techniques of representation of a place and to the production of a form of representation "oriented" to the project, which is able to extract the "compositional themes". The students will make study drawings of a site and a conceptual model to be produced according to indications of material and construction techniques provided by the professor. The outcome of the fourth exercise is a definition of urban and architectural space within which the previous exercises will be oriented. This exercise will be carried out individually. In the final phase of the course, during the last two weeks, the student will resume the partial representations produced in the previous exercises and make them coherent with each other in order to present a unitary project, even if based on the intertwining, also inconsistent of different architectural references.
I testi che compongono la bibliografia sono divisi in due categorie. La prima (testi di riferimento) contiene i contributi scientifici offerti dal docente circa gli argomenti del corso. La seconda (testi di approfondimento) contiene alcuni significativi riferimenti. La conoscenza di tutti questi testi è ritenuta necessaria per un’approfondita comprensione dei contenuti del corso. 1. TESTI DI RIFERIMENTO - R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Melfi, 2020. - a cura di R. Palma, C. Ravagnati, Atlante di progettazione architettonica, De Agostini-Città Studi, Novara 2014. 2. TESTI DI APPROFONDIMENTO - A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966. - G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967. - G. Motta, A. Pizzigoni, La casa e la città, Clup-Città Studi, Milano 1991. - Gruppo di ricerca diretto da G. Motta, Cento tavole. La casa a Milano 1870-1970. Ricerca sulla rappresentazione in architettura, Unicopli, Milano 1997. - C. Ravagnati, Tecniche di ripetizione, Tecnograph, Bergamo 2003. - a cura di R. Palma e C. Ravagnati, Macchine nascoste. Discipline e tecniche di rappresentazione nella composizione architettonica, Utet Libreria, Torino 2004. - C. Ravagnati, Dimenticare la città. Pratiche analitiche e costruzioni teoriche per una prospettiva geografica dell’architettura, FrancoAngeli, Milano 2008. - G. Motta, A. Pizzigoni, (a cura di R. Palma), La nuova griglia politecnica. Architettura e macchina di progetto, FrancoAngeli, Milano 2011. - A. Pizzigoni, Dalla rappresentazione di paesaggio alla ricerca in architettura. Scritti e acquerelli di Massimo Scolari, in Id, Educazione all’architettura, FrancoAngeli, Milano 2011, pp. 33-80. - M. Graffione, Nell’officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto di architettura, FrancoAngeli, Milano 2012. - C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012. - a cura di C. Ravagnati, Favignana come un’infanzia, Lettera Ventidue, Siracusa 2018. - C. Ravagnati, Clinica urbana, Aion, Firenze 2021.
- R. Palma, C. Ravagnati, L'architetto cartografo, Libria, Melfi, 2020. - C. Ravagnati (eds.), Favignana come un'infanzia, Lettera Ventidue, Siracusa 2018. - R. Palma, C. Ravagnati, (eds.) Atlante di progettazione architettonica, De Agostini-Città Studi, Novara 2014. - G. Motta, A. Pizzigoni, (ed: R. Palma), La nuova griglia politecnica. Architettura e macchina di progetto, FrancoAngeli, Milano 2011. - Research group directed by G. Motta, Cento tavole. La casa a Milano 1870-1970. Ricerca sulla rappresentazione in architettura, Unicopli, Milano 1997. Other texts will be indicated during the lessons.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria; Elaborato progettuale individuale;
Exam: Compulsory oral exam; Individual project;
... Lo studente riceve un feedback continuo dal docente sul proprio avanzamento grazie alle revisioni in laboratorio delle proprie elaborazioni personali. E’ prevista una revisione collettiva congiunta degli 8 atelier (6 in italiano, 2 in inglese), indicativamente collocata alla metà del secondo semestre, ed una esposizione finale degli elaborati, con discussione critica congiunta anche alla presenza di esperti esterni invitati. L’esame si svolge attraverso una sintetica discussione del percorso di progetto individuale e di gruppo, documentato da elaborati grafici, modelli e brevi scritti illustrativi, supportata dalla esposizione dei diversi materiali anche intermedi prodotti dallo studente nel corso del laboratorio. La valutazione terrà conto dei seguenti aspetti, valutati in base agli elaborati finali ed intermedi prodotti individuali, così pesati nella valutazione finale: · Capacità di gestire questioni tipologiche, 25% · Capacità di gestire questioni distributive, 25% · Capacità di gestire questioni di linguaggio, 25% - Capacità di gestire questioni topografiche, 25% RIEPILOGO ELABORATI RICHIESTI PER L’ESAME: Esercizio 1. Bassorilievo in cartone vegetale in formato cm 30x30 rappresentante un’interpretazione della pianta del riferimento Esercizio 2. Bassorilievo in cartone vegetale in formato cm 30x30 rappresentante un’interpretazione della sezione del riferimento Esercizio 3. Bassorilievo in cartone vegetale in formato cm 30x30 rappresentante un’interpretazione del prospetto del riferimento Tavola 1. Planimetria generale con le ombre del progetto in scala 1:2000 Tavola 2. Pianta del piano terreno, pianta del piano tipo in scala 1:200 Tavola 3. Sezioni trasversali e longitudinali dell’area di progetto in scala 1:200 Tavola 4. Prospetti dell’area di progetto in scala 1:200
Gli studenti e le studentesse con disabilità o con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), oltre alla segnalazione tramite procedura informatizzata, sono invitati a comunicare anche direttamente al/la docente titolare dell'insegnamento, con un preavviso non inferiore ad una settimana dall'avvio della sessione d'esame, gli strumenti compensativi concordati con l'Unità Special Needs, al fine di permettere al/la docente la declinazione più idonea in riferimento alla specifica tipologia di esame.
Exam: Compulsory oral exam; Individual project;
Students receives a continuous feedback from the teacher on their progress through individual and group reviews. A joint collective review of the 6 + 1 laboratories is planned, indicatively placed at the middle of the second semester, and a final exhibition of the projects, with a joint critical discussion in the presence of invited expert guests. The exam takes place through a brief discussion of the individual project path, supported by the exhibition of the different intermediate materials produced by the student during the semester. The evaluation will take into account the following aspects, assessed on the basis of the final and intermediate group and individual products, weighed in the final evaluation as follows: Ability to interpret and propose spatial configurations, 20% Ability to interpret and propose distribution configurations, 20% Ability to interpret and propose structural forms, 20% Ability to interpret and propose constructive systems, 20% Quality of representation and communication 20%
In addition to the message sent by the online system, students with disabilities or Specific Learning Disorders (SLD) are invited to directly inform the professor in charge of the course about the special arrangements for the exam that have been agreed with the Special Needs Unit. The professor has to be informed at least one week before the beginning of the examination session in order to provide students with the most suitable arrangements for each specific type of exam.
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