Il Laboratorio si propone di descrivere la pratica del mestiere dell'architetto, attraverso la teoria: una teoria del progetto e non dell’architettura, ovvero una teoria delle azioni del progettista architetto, e non una teoria dell’interpretazione delle opere o dell’interiorità degli autori. A questo fine i corsi hanno un carattere laboratoriale che si esprime dando centralità all'esperienza dello studente tramite lo svolgimento di esercitazioni dedicate ai singoli temi trattati.
L'obiettivo generale del Laboratorio consiste nel permettere allo studente di acquisire consapevolezza, da una parte, di quali siano i caratteri di generalità - e quindi di ripetibilità - dei procedimenti del progetto di architettura e, dall'altra, della natura problematica - e perciò intrinsecamente plurale e aperta - delle relative posizioni teoriche. Allo scopo di rappresentare la pluralità dei possibili approcci teorici, potranno essere organizzati seminari rivolti agli studenti di tutti i laboratori, durante i quali i docenti terranno lezioni coordinate su questioni chiave della teoria del progetto contemporaneo.
The Architectural design theory studio aims therefore to connect the architectural practices with the theories that mutually feed each other. The challenge is to keep together the approaches that attempt to produce scientific and technical generalizations with the ones crossed by more plural and open proliferative experimentations. The Studio will present architectural design theory as a problematic field.
In order to represent and make understand the plurality of possible theoretical approaches, seminars about key issues can be organized including students and teachers of more parallel theory studios.
The Studio teaching approach entails a hands-on method that will continuously involve students in exercises and activities dedicated to main topics discussed.
Il Laboratorio si propone di formare nello studente le seguenti competenze:
• capacità di orientarsi all’interno della letteratura architettonica distinguendo tra storia dell'architettura, teoria del progetto, teoria e critica dell’architettura.
• capacità di distinguere e scegliere criticamente le posizioni relative ai principali problemi della teoria del progetto di architettura.
• capacità di ricondurre agli aspetti teorici del progetto le proprie scelte architettoniche e azioni progettuali.
• capacità di produrre testi in grado di descrivere e comunicare efficacemente le relazioni tra programma e soluzioni di progetto, tra azioni del progettista e effetti nel o del progetto.
Consistently with the syllabus, the Architectural design theory studio aims to train the following competences:
_The ability to navigate the architectural literature distinguishing between architectural history, design theory, architectural theory and criticism.
_The ability to recognize and critically assume positions related to the main issues of architectural design theory.
_The ability to connect architectural choices and design actions to their theoretical reasons.
_The ability to produce texts capable of effectively describing and communicating the relationships between programs and design solutions, between the project process and its effects.
E' fortemente consigliato aver superato gli esami dell'Atelier Fondamenti della progettazione, dell'Atelier Città e Territorio e dell'Atelier Costruzione.
It is strongly recommended to have passed the Atelier Fondamenti della progettazione, Atelier Città e Territorio and the Atelier Costruzione.
"Ricordi privati. Sistemi di memoria nella costruzione teorica del progetto di architettura"
Il Laboratorio di Teoria del Progetto tenuto da Carlo Ravagnati per l’a.a. 2022-23 prosegue la serie di studi monografici sulla costruzione teorica del progetto di architettura. Nell’a.a. 2020-21 che ha inaugurato il corso, sono stati messi in luce tre momenti fondamentali di una teoria del progetto, e cioè la definizione dell’intenzionalità, del rapporto con il luogo e del rapporto con i riferimenti del progetto. Questo studio è ora disponibile nel volume dal titolo I tre momenti fondamentali del progetto di architettura (vedi bibliografia). Nell’a.a. 2021-22 il Laboratorio ha affrontato il tema della costruzione dell’opera per frammenti analizzandone i risvolti analitici e teorici di un problema che travalica il progetto stesso. Il volume dal titolo Scissioni. Per una teoria dei corpi frammentati è in preparazione.
Il Laboratorio di Teoria del Progetto quest’anno si struttura ponendo l’attenzione sul tema della memoria (personale e collettiva) e dell’impiego del ricordo nella costruzione teorica del progetto. Al centro di questo studio, proposto nella forma della didattica, è dunque il delicato, complesso e incerto rapporto tra l’ineludibile carattere autobiografico di ogni progetto e il necessario carattere analitico e scientifico del progetto stesso, cioè, il rapporto tra la dimensione personale della ricerca sul progetto di architettura e la responsabilità civile dell’architetto impegnato nell’opera di trasformazione del mondo. Per questa ragione gli aspetti teorici indagati pongono al centro alcune descrizioni autobiografiche in cui l’esperienza e il ricordo personale convergono in una ricerca scientifica sul progetto di architettura. Questo diviene il principale “corpus” di studio.
Tecnicamente il laboratorio si sviluppa lungo il filo della ricerca e della descrizione del funzionamento dei “sistemi di memoria” e dei “modelli operativi interni” di derivazione psicoanalitica che investono direttamente la struttura del ricordo stesso che nel progetto di architettura si manifesta sotto forma di “riferimenti” impiegati dal progettista per formare l’architettura.
Il problema dell’impiego dei riferimenti nella costruzione del progetto verrà pertanto declinato secondo due modalità. In un caso sarà visto nell’uso cosciente della “memoria personale” dell’architetto (con i propri ricordi personali, le proprie passioni e le proprie ossessioni). In un altro caso sarà visto come espressione di una “memoria collettiva” (propria di un luogo con il suo sistema di forme che si sono succedute nel tempo).
Questa doppia struttura della memoria si riflette nell’organizzazione del laboratorio.
Nel suo sviluppo, infatti, il laboratorio si applicherà dunque a due momenti convenzionali del progetto di architettura e alle due tecniche della sua teorizzazione: la scrittura e il disegno.
Theory as a sinthomo. For an archaeology of the project
The Laboratory of Theory of Project D held by Carlo Ravagnati is structured along the thread of the research of a "project archaeology". Following Michel Foucault, we can understand the development of the architectural project by crossing theoretical discourses and tools, ideological apparatus and practices that allow the implementation of an ideology. Developing an archaeological research means entering into the crises of these mechanisms on which thinking about the design of architecture has been conventionally given from modernity to grasp its functioning, to recognize the different currents or traditions and finally to learn how to look at the architecture in order to orient, to choose masters and to participate in the construction of a scientific community: in other words, to take a position. "Taking a position" within the framework of the contemporary architectural culture, which is in many ways fragmented, is an indispensable act so that the architect can become "subject civilly and culturally responsible" for the urban and territorial transformations of his own disciplinary and professional competence. The course refers to the study of crises as a fundamental moment of the advancement of knowledge on the architectural project.
The research of the "project archaeology" will be developed through three moments of the architecture project coinciding with three thematic modules composed by lectures and trainings. The three modules correspond to the three technical acts of the construction of the architectural project:
1. Describe the project's intentions through text;
2. "Build" the space through the project;
3. Use references in solving project problems and defining its figures.
An idea is recurrent throughout the course: the recognition of the "character of generality" of the architecture project will be the protagonist of the three thematic modules. Each project has a dual character: on the one hand, it is duly called to solve an orderly series of problems given by a functional program (a theater, a school, a house...); on the other hand, it is compared with the "training" and the "intentionality" of the system of formal choices that it adopts, with problems that require a close dialogue with other authors, with other projects, with other times and other places of architecture. Aldo Rossi wrote "I only design for museums", paraphrasing Paul Cézanne, to recall the need for the project to establish its own discourse and relationship with other architectures and other thoughts on architecture.
A second recurrent idea concerns the repetitive character, it could be said the practice of repetition, precisely of the architectural project. Every aspect of the project will be seen within the ineffable tension between difference and repetition.
First Module: "Unfaithful Readings. Writing (on writings)"
- The first thematic module led to a technical reflection on the construction of a text that declares the intention (and therefore a theoretical position) of the project. The aim of the module is therefore to illustrate "how to write a text" and what theoretical value is expressed at this inescapable moment of the project. For this purpose, some techniques of writing and logical construction of the text that focus on the relationship between difference and repetition, will be investigated. During the training, starting from a descriptive text, the student will be asked to the definition of an ekphrasis, a "letter of intent", that is, a text in which the underlying reasons for an architecture project will be anticipated. This letter is understood as the founding act of the project, the thoughtful moment that inaugurates it and accompanies its figurative definition. The text will have to describe and foreshadow, literally, the figures still missing in the design process.
Second Form: "The cartographer architect. Mapping (on maps)"
- The second thematic module builds the relationship between the figurativity inherent in the paper, in its ontological ability to "put into the picture" the architecture of the city and the territory, and the project figures called to inhabit that paper. The relationship between site and project will in fact be seen through the intermundium of paper which, functioning as an upside-down simulacrum, requires the project to establish only with it the technical and figurative relationships. The multiplicity of possible cartographic representations ("the paper", after Tolomeus, is no longer alone, it is no longer "the" table, but we speak of "cards", in the plural) shows unequivocally the semantic instability of the architecture project along with its ontological need to rely on an eclectic figurative statute. The aim of the module is to illustrate "how to build a project-oriented map" and "how to establish formal and figurative relationships with the map space. To this end, the relationship between the figurative production inherent in the techniques of cartographic representation and the figures of the architectural project will be investigated, while, in the laboratory activity, the cognitive role of the paper and the project will be tested. In the relationship with paper, in fact, the architecture project escapes from the hive of answers to enter the scope of the questions showing its vocation to be "cognitive activity" (of a place, of a schedule, of architectural design, of architecture...).
"Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)"
- The third thematic module investigates the logics through which the architect's memory, the architectures he knows, the masters he has chosen, conventionally we could say the reference architectures, enter the construction of the project through one of the mechanisms that had several theoretical elaborations: classification. Classification, as a tool of scientific organization of knowledge has turned into a form-producing device on a scientific basis. The classification will therefore be investigated as a device useful to open up the question of eclecticism and the multiplicity of sense of architecture as a central theoretical node in contemporary thought. To this end, the moments of crisis of rational classification in the architectural field and its possible current openings will be investigated, while, in laboratory activity, its role in the production of forms within a tight and inextricable relationship between difference and repetition will be tested.
Primo Modulo: “Memorandum. Scritture del tempo perduto”
- Il primo modulo tematico indaga le modalità attraverso le quali l’architetto impiega le architetture “presenti” nella memoria dell’architetto sotto forma di ricordi privati, nel doppio significato di “ricordi personali, attinenti alla sfera più intima, come le architetture vissute, visitate o studiate” oppure di “ricordi defraudati di una pretesa oggettività e dunque oggetto di continue trasfigurazioni”. Queste due condizioni della memoria fanno vacillare una concezione oggettiva della memoria stessa alimentando il dubbio sulla certezza del ricordo e sulla fissità di ciò che la memoria trattiene. Un’idea così labile del funzionamento di un ricordo che muta nel tempo, si avvicina alla pratica di progetto che trasfigura sistematicamente ogni architettura ricordata per mezzo delle proprie tecniche di ripetizione. Ogni volta il “meccanismo tecnico di progetto” rinnova e letteralmente trasfigura anche la medesima architettura. Può capitare infatti che un architetto si riferisca più volte a un’architettura appartenente al proprio memorandum e ogni volta il processo di ripetizione cui questa viene sottoposta produce figure completamente diverse. L’architettura, d'altronde, si rinnova sempre attraverso procedimenti tecnici di ripetizione e produzione di differenza impiegando tutte le figure retoriche.
Naturalmente ciò ha a che fare con un problema che travalica il progetto di architettura, ma che trova nel suo funzionamento uno strumento utile a spiegare sia il progetto stesso sia il funzionamento del ricordo.
Nell’attività laboratoriale del primo modulo allo studente sarà richiesto di elaborare il testo di una relazione di progetto in cui dovrà offrire una ekphrasis dell’architettura in progetto descrivendo cinque architetture provenienti dalla propria memoria. La relazione sarà di 6.500 caratteri (spazi compresi) e risponderà a un programma di progetto per un complesso teatrale. In un ex-tempore ogni studente dovrà definire un pannello di cm 80 x 80 in cui comporrà, con tecnica libera su carta, un disegno contenente le cinque architetture ricordate nel testo.
Il modulo è composto da alcune lezioni dedicate alla scrittura autobiografica dell’architetto, esaminando alcuni testi in cui la forma dell’esperienza personale è rivolta a una dimensione collettiva e generale del proprio tempo, come, ad esempio, le autobiografie di F.L. Wright, Le Corbusier, Aldo Rossi, Giorgio Grassi. Altre lezioni riguarderanno problemi tecnici e teorici della definizione dell’immaginazione e del suo impiego nel progetto di architettura.
Secondo Modulo: “Memorabilia. Carte e progetto della memoria”
- Il secondo modulo tematico costruisce il rapporto tra il progetto di trasformazione di un luogo e la memoria collettiva di quello stesso luogo. La memoria collettiva è costituita dall’insieme delle carte che mostrano le forme e le figure di quel sito che nel tempo si sono stratificate, dai progetti realizzati, perduti e sostituiti che hanno lasciato segni permanenti o almeno visibili attualmente, ma anche da quelli che sono caduti completamente in oblio insieme a quelli mai realizzati. La memoria di un luogo si fonda anche su altre e varie fonti: racconti letterari, cartoline, giornali, notizie locali…
Nell’esperienza di progetto tale memoria necessita del filtro dell’architetto il quale, per produrre una trasformazione cosciente e responsabile di un luogo, “naviga” in questo “memorabilia”, sceglie, ripete, trasfigura le figure “ritrovate nella memoria del luogo” con lo scopo di definire una nuova forma per la città in quel luogo, una forma che sarà semplicemente un altro momento della forma nella storia di quel luogo.
L’intreccio tra memorabilia e memorandum, memoria di un luogo e memoria personale, apre qui una questione teorica delicata che investe direttamente le relazioni tra reale e immaginario, tra idea di cosa sia il reale e di come esso si trasformi nell’immaginario. Si tratta di quella particolare attitudine dell’architetto di vedere le potenzialità del futuro nelle immagini del passato. In una battuta si potrebbe dire che il progetto di architettura sia sempre “una possibilità per il passato”. E come ogni attitudine, questa come altre, si può spiegare e comunicare. Le architetture presenti nella memoria personale dello studente, già evocate, fungeranno qui da filtro, da setaccio, per discernere fra le figure appartenenti alla memoria del luogo quelle più compatibili con un programma di progetto per la sua trasformazione. Un “meccanismo di identificazione” con il luogo appare, attraverso il filtro della memoria personale.
Nell’attività laboratoriale del secondo modulo allo studente sarà richiesto di elaborare un planivolumetrico generale con le ombre in scala 1:1000, rispondendo al medesimo programma del primo modulo, per la sede del PalaFestival in piazza Colombo a Sanremo, disegnando un pannello di cm 80 x 80.
In un ex-tempore ogni studente dovrà definire un ulteriore pannello di cm 80 x 80 in cui disegnerà, con tecnica libera su carta, una rappresentazione del luogo e del progetto in cui siano svelati e composti i riferimenti appartenenti sia alla memoria del luogo sia alla memoria dell’architetto.
Il modulo è composto da alcune lezioni dedicate al tema del ruolo del passato (non della storia) nella costruzione teorica del progetto e al ruolo della rappresentazione cartografica nella costruzione dell’idea di progetto.
Terzo modulo: “Punti di vista. Lezioni di approfondimento e discussione”
- Il terzo ed ultimo modulo sarà un dedicato interamente alla discussione e al confronto.
In questa parte del laboratorio saranno presenti due ospiti d’eccezione: lo scrittore Paolo Cognetti e il pittore Luca Pignatelli in quanto esperti di autobiografia e memoria nella costruzione tecnica e teorica delle loro opere. Le tecniche di cui ci occupiamo dal punto di vista del progetto di architettura saranno spostate in altri campi dell’espressione artistica, con l’auspicio che, liberate dalla contingenza del progetto di architettura, esse possano manifestarsi nella loro complessità.
Saranno altresì ospiti anche due colleghi di Composizione architettonica e urbana, docenti in altre università italiane.
Primo Modulo: “Scritture del tempo perduto”
- Il primo modulo tematico indaga, attraverso la scrittura di una relazione programmatica di progetto, il rapporto tra le scelte formali di progetto e le architetture “presenti” nella memoria dell’architetto sotto forma di ricordi privati, nel doppio significato di “ricordi personali, attinenti alla sfera personale e intima, quali architetture vissute, visitate o studiate” oppure di “ricordi defraudati di una pretesa oggettività e dunque oggetto di continue trasfigurazioni”. Queste due condizioni della memoria fanno vacillare una dimensione oggettiva della memoria stessa alimentando il dubbio sulla certezza del ricordo e dunque sulla fissità di ciò che la memoria trattiene di un ricordo che muta nel tempo, avvicinandosi così alla pratica di progetto che trasfigura sistematicamente ogni architettura ricordata per mezzo delle proprie tecniche di ripetizione.
Naturalmente ciò ha a che fare con un problema che travalica il progetto di architettura, ma che trova nel funzionamento del progetto un vero e proprio “specchio” di Alice, un funzionamento utile a spiegare il progetto stesso e insieme, a spiegare il funzionamento del ricordo.
Nella sezione di Laboratorio di Teoria del primo modulo allo studente sarà richiesto pertanto di elaborare il testo di una relazione di progetto in cui dovrà impiegare cinque architetture provenienti dalla propria memoria.
Accompagneranno l’esercitazione alcune lezioni dedicate alla scrittura autobiografica dell’architetto, esaminando alcuni testi in cui la forma dell’esperienza personale è rivolta a una dimensione collettiva e generale del proprio tempo, come, ad esempio le autobiografie di F.L. Wright, di Le Corbusier, di Aldo Rossi, di Giorgio Grassi.
Secondo Modulo: “Carte e luoghi della memoria”
- Il secondo modulo tematico costruisce il rapporto tra la memoria di un luogo, rappresentata dall’insieme delle carte, delle rappresentazioni, dei progetti realizzati, perduti e sostituiti insieme a quelli mai realizzati, e il progetto di trasformazione di quel luogo stesso. Il luogo sarà pertanto visto come l’insieme di una serie di forme e figure che nel tempo si sono stratificate, in cui alcune hanno lasciato segni permanenti o almeno visibili attualmente, altre che sono cadute in apparente oblio. Nell’esperienza di progetto tale memoria necessita del filtro dell’esperienza personale dell’architetto il quale, per produrre una trasformazione cosciente e responsabile di un luogo, “naviga” in questo “memorabilia”, sceglie, ripete, trasfigura le figure “ritrovate nella memoria del luogo” con lo scopo di definire una nuova forma per la città in quel luogo, una forma è semplicemente un altro momento della forma e delle forme di quel luogo.
Nella sezione di Laboratorio di Teoria del secondo allo studente sarà richiesto pertanto di elaborare una planimetria generale di progetto con le ombre in scala 1:2000 in un luogo della città di Torino, rispondendo a un programma di progetto per la costruzione di un centro culturale. In questa operazione le cinque architetture che hanno “animato” con la loro presenza il testo scritto nel primo modulo, faranno da filtro per selezionare altre “immagini collettive” che troveranno qui una rappresentazione figurativa.
Accompagneranno l’esercitazione alcune lezioni dedicate a progetti che hanno cercato di rappresentare una stratificazione e un palinsesto delle forme dei luoghi nel loro divenire.
Modulo conclusivo: “Punti di vista. Lezioni di approfondimento e discussione: libri e progetti”
- Il terzo modulo ed ultimo modulo sarà un modulo dedicato interamente alla discussione, al confronto sia sugli elaborati degli studenti, sia su analoghi lavori condotti dal docente, all’interno di una sorta di doppio confronto. Inoltre sono previsti momenti in cui discutere, nella forma della recensione a cura di gruppi di studenti, alcuni testi elencati nella bibliografia d’esame.
Ogni modulo si compone di lezioni ex cathedra e di momenti di laboratorio. Per ciascun modulo c’è una bibliografia di riferimento e una bibliografia di approfondimento, oltre ad alcuni testi riferiti alla struttura e alla logica generale del Laboratorio. Un apparato di materiali sarà disponibile per la redazione degli esercizi. Per ciascuno dei primi due moduli sono previste lezioni di ospiti provenienti da altre esperienze artistiche, ma convergenti sulle tecniche di costruzione dell’opera oggetto del laboratorio: uno scrittore e un pittore. Nel terzo modulo invece interverranno come ospiti docenti di Composizione architettonica e urbana attivi in altri atenei italiani.
Calendario delle lezioni
29 settembre 2022
ore 8.30-11.00 Lezione 1. Carlo Ravagnati, Prolusione al corso. Quando una storia finisce, inizia la memoria. Il tempo e le sue forme
Primo Modulo: “Memorandum. Scritture del tempo perduto”
ore 11.15-13.00 Laboratorio 1. Presentazione del primo esercizio. Question time
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6 ottobre 2022
ore 8.30-10.00 Lezione 2. Carlo Ravagnati, Scritture di architetti. L’autobiografia: Aldo Rossi e Giorgio Grassi
ore 10.00-10.45 Lezione 3. Lorenzo Serra Bellini, Scritture di architetti. L’autobiografia: F. L. Wright
ore 11.00-13.00 Laboratorio 2. Revisione collettiva – Relazione di progetto e il ricordo
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13 ottobre 2022
ore 8.30-10.00 Lezione 4. Carlo Ravagnati, Dare un volto alle parole in architettura: discorsi e dispostivi della rappresentazione architettonica applicata al progetto
ore 10.15-13.00 Laboratorio 3. Revisione collettiva – Relazione di progetto e il ricordo
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20 ottobre 2022
ore 8.30-13.00 Laboratorio 5. Ex-tempore. Dare un volto al ricordo. Disegni delle 5 architetture ricordate
(consegna stato di avanzamento del testo ed ex-tempore)
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Secondo Modulo: “Memorabilia. Carte e progetto della memoria”
27 ottobre 2022
ore 8.30-10.00 Lezione 5. Carlo Ravagnati, Il progetto come “possibilità per il passato”
ore 10.15-13.00 Laboratorio 6. Presentazione del secondo modulo. Question time
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3 novembre 2022
ore 8.30-10.00 Lezione 6. Carlo Ravagnati, Come ho fatto alcune carte. Cartografie, ricerche e progetti
ore 10.15-13.00 Laboratorio 7. Revisione collettiva – Il disegno planimetrico di progetto
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10 novembre 2022
ore 8.30-10.00 Lezione 7. Carlo Ravagnati, Come ho fatto alcuni progetti. Dal programma alle figure
ore 10.15-13.00 Laboratorio 8. Revisione collettiva – Il disegno planimetrico di progetto
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17 novembre 2022
ore 8.30-13.00 Laboratorio 10. Ex-tempore. Composizione cartografica
(consegna stato di avanzamento della planimetria ed ex-tempore)
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Terzo Modulo: “Punti di vista. Lezioni di approfondimento e discussione”
24 novembre 2022
ore 8.30-9.45 Laboratorio 11. Revisione collettiva degli elaborati
ore 10.00-12.00 Incontro con Paolo Cognetti, scrittore
ore 12.15-13.00 Laboratorio 11. Revisione collettiva degli elaborati
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1 dicembre 2022
ore 8.30-9.45 Laboratorio 12. Revisione collettiva degli elaborati
ore 10.00-12.00 Incontro con Luca Pignatelli, pittore
ore 12.15-13.00 Laboratorio 12. Revisione collettiva degli elaborati
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15 dicembre 2022
ore 8.30-9.45 Laboratorio 13. Revisione collettiva degli elaborati
ore 10.00-12.00 Incontro Webinar con professori di altre università
ore 12.15-13.00 Laboratorio 13. Revisione collettiva degli elaborati
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21 dicembre 2022
ore 8.30-9.45 Laboratorio 14 Revisione collettiva degli elaborati
ore 10.00-12.00 Incontro Webinar con professori di altre università
ore 12.15-13.00 Laboratorio 14. Revisione collettiva degli elaborati
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Conclusione
11 gennaio 2023
ore 8.30-13.00 Laboratorio 15. Revisione collettiva degli elaborati
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18 gennaio 2023
ore 8.30-13.00 Laboratorio 16. Revisione collettiva degli elaborati
After an introductory lesson of presentation and introduction to the course content, the next twelve lessons will be divided into three thematic modules marked, as follows, by four meetings each:
The week. Ex-cathedra lesson - presentation of laboratory papers;
The week. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers;
Week 3. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers;
Week 4. Possible collective seminar - verification of laboratory papers.
At the end of each module, each student, after discussing their work with the teacher, can freely continue their work. The examination will focus on the final status of the processing and not on the progress presented at the verification at the end of the form. In other words: laboratory exercises are NOT defined as definitive deliveries or "exonerations", but as moments of verification and discussion of elaborates in the process.
Testi consigliati e bibliografia
La bibliografia di seguito elencata si ritiene orientativa per comprendere alcune problematiche centrali del Laboratorio di Teoria del Progetto. Altri riferimenti bibliografici verranno forniti nel corso del semestre dal docente che solleciterà ulteriori letture, anche allo scopo di aiutare lo studente a fare in proprio ricerche bibliografiche specifiche.
Ogni modulo sarà altresì supportato dall’indicazione di esercizi da redigere in forma autonoma contenuti nel volume:
- a cura di R. Palma e C. Ravagnati, Atlante di progettazione architettonica, Città Studi-De Agostini, Novara 2014.
- C. Ravagnati, I tre momenti fondamentali del progetto di architettura. Seminario di teoria, Libro I, a cura di G. Mazzone, FrancoAngeli, Milano 2022 rappresenta un primo e importante compendio alla comprensione del senso generale del Laboratorio di Teoria del progetto.
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Primo Modulo: “Scritture del tempo perduto”
- A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche editrice, Parma 1990.
- G. Grassi, Una vita da architetto, FrancoAngeli, Milano 2008.
Testi di approfondimento
- I. Calvino, Lezioni americane, Garzanti, Milano 1988.
- G. Mazzoni, Teoria del romanzo, Il Mulino, Bologna 2011.
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Secondo Modulo: “Carte e luoghi della memoria”
- P. Eisenman, La fine del classico, a cura di R. Rizzi, Cluva, Venezia 1987, ora Mimesis, Sesto S. Giovanni 2009.
- R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Melfi 2020.
- C. Ravagnati, Clinica urbana. Una città-torrente a Sanremo, Aión, Firenze 2021.
Testi di approfondimento
- G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in Id., a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44.
- C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012.
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Modulo conclusivo: “Punti di vista. Lezioni di approfondimento e discussione”
Si consiglia di avvicinarsi all’opera dei due ospiti invitati a tenere una lezione, Paolo Cognetti e Luca Pignatelli.
- A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966.
- G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967.
- C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008.
The bibliography listed below is considered oriented to understand some central issues of project theory.
Numerous other bibliographic references will be provided during the semester by the professor who will solicit further readings, also in order to help the student to do specific bibliographical research on his own.
Thematic module 1. "Unfaithful readings. Writing (on writings)"
- A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966.
- C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008.
Further literature:
- I. Calvino, L’Orlando Furioso raccontato da Italo Calvino, Garzanti, Milano 1970.
- I. Calvino, Visibilità, in Id, Lezioni americane, Garzanti, Milano 1988, pp. 81-98.
- C. Segre, La pelle di San Bartolomeo. Discorso e tempo dell’arte, Einaudi, Torino 2003.
- P.V. Mengaldo, Tra due linguaggi. Arti figurative e critica, Bollati Boringhieri, Torino 2005.
- G. Mazzoni, Teoria del romanzo, Il Mulino, Bologna 2011.
Thematic module 2. "The cartographer architect. Mapping (on maps)"
- G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44.
- R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Cagliari 2020 (in corso di stampa).
Further literature:
- L. Marin, Della rappresentazione, Meltemi, Roma 2001.
- F. Farinelli, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino 2003.
- C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012.
Thematic module 3. "Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)"
G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967.
- A cura di R. Palma e C. Ravagnati, Macchine nascoste. Discipline e tecniche di rappresentazione nella composizione architettonica, Utet Libreria, Torino 2004.
Further literature:
- R. Barthes, Le tavole dell’Encyclopédie [1964], in Id., Il grado zero della scrittura, Einaudi, Torino 2003, pp. 87-102.
- G. Perec, La vita. Istruzioni per l’uso, Rizzoli, Milano 1984.
- P. Eisenman, La fine del classico, Cluva, Venezia 1987.
- G. Motta, A. Pizzigoni, L’orologio di Vitruvio. Introduzione allo studio della macchina di progetto, Unicopli, Milano 1998.
- M. Graffione, Nell’officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto di architettura, FrancoAngeli, Milano 2012.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria;
Exam: Compulsory oral exam;
...
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle due esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio. Lo studente dovrà preparare una presentazione della durata di 20 minuti in cui illustrare il proprio lavoro, arricchendo l'esposizione con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni. La commissione d’esame, al termine della presentazione avvierà un dibattito.
Il voto sarà definito valutando la pertinenza e la qualità dei due esercizi svolti rispetto agli obiettivi del Laboratorio, la capacità di esporre un discorso articolato volto anche a dimostrare la conoscenza della bibliografia oltre che ad approfondimenti personali, la capacità di intrattenere un confronto e una discussione con la commissione d'esame.
Gli studenti e le studentesse con disabilità o con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), oltre alla segnalazione tramite procedura informatizzata, sono invitati a comunicare anche direttamente al/la docente titolare dell'insegnamento, con un preavviso non inferiore ad una settimana dall'avvio della sessione d'esame, gli strumenti compensativi concordati con l'Unità Special Needs, al fine di permettere al/la docente la declinazione più idonea in riferimento alla specifica tipologia di esame.
Exam: Compulsory oral exam;
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle due esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio. Lo studente dovrà preparare una presentazione della durata di 20 minuti in cui illustrare il proprio lavoro, arricchendo l'esposizione con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni. La commissione d’esame, al termine della presentazione avvierà un dibattito.
Il voto sarà definito valutando la pertinenza e la qualità dei due esercizi svolti rispetto agli obiettivi del Laboratorio, la capacità di esporre un discorso articolato volto anche a dimostrare la conoscenza della bibliografia oltre che ad approfondimenti personali, la capacità di intrattenere un confronto e una discussione con la commissione d'esame.
In addition to the message sent by the online system, students with disabilities or Specific Learning Disorders (SLD) are invited to directly inform the professor in charge of the course about the special arrangements for the exam that have been agreed with the Special Needs Unit. The professor has to be informed at least one week before the beginning of the examination session in order to provide students with the most suitable arrangements for each specific type of exam.