PORTALE DELLA DIDATTICA

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Teoria del progetto. Mestiere e strategie per architetti

03RVZPQ, 03RVZPX, 03RVZTE

A.A. 2022/23

Lingua dell'insegnamento

Italiano

Corsi di studio

Corso di Laurea Magistrale in Architettura Costruzione Citta' - Torino
Corso di Laurea Magistrale in Architettura Per La Sostenibilita' - Torino
Corso di Laurea Magistrale in Architettura Per Il Patrimonio - Torino

Organizzazione dell'insegnamento
Didattica Ore
Lezioni 60
Docenti
Docente Qualifica Settore h.Lez h.Es h.Lab h.Tut Anni incarico
Armando Alessandro Professore Associato CEAR-09/A 30 0 0 0 7
Collaboratori
Espandi

Didattica
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
ICAR/14 6 C - Affini o integrative A12
2022/23
A che cosa servono i progetti di architettura? E che mestiere fanno gli architetti progettisti? Dobbiamo rassegnarci all’idea che il progetto di architettura sia ridotto, da un lato, alla rappresentazione poetica di un mondo migliore (che non arriva mai) e dall’altro a una pratica professionale in cui prevalgono questioni burocratiche, procedure ottuse e lavoro meramente tecnico? Oppure è possibile pensare che gli architetti siano necessari perché hanno delle competenze specifiche, che servono ad articolare e risolvere una serie di problemi che riguardano la trasformazione fisica del mondo in cui viviamo? Il corso si propone di decostruire e ricostruire la pratica del nostro mestiere, attraverso la teoria: una teoria del progetto e non dell’architettura, ovvero una teoria dell’azione del progettista architetto, e non una teoria dell’interpretazione delle opere o dell’interiorità degli autori. L’obiettivo formativo è quello di riappropriarsi criticamente, alla fine del corso di studi magistrale, dell’insieme delle conoscenze che gli studenti hanno acquisito in un lungo percorso, provando a capire a cosa servono i vari saperi, e come si possono usare perché i progetti abbiano effetto: saper disegnare, saper scrivere, parlare e presentare, saper calcolare, saper prevedere e raccontare. Nella prima parte del corso si discuteranno alcune posizioni teoriche, che riguardano l’architettura e il progetto, e si proverà a discuterle e a criticarle. Nella seconda parte si proporrà un modello teorico che cerca di spiegare come funzionano i progetti di architettura, di che cosa sono fatti, che poteri hanno e perché per realizzare un progetto è necessario (e non soltanto probabile) che esso sia modificato molte volte da un numero crescente di attori. Nella terza parte si analizzeranno dei casi pratici di progetto, in corso o conclusi, provando a individuare insieme agli studenti quei meccanismi processuali che sono stati proposti nel modello teorico. In questa fase si sperimenteranno anche dei modi di rappresentazione processuale (reti di attori, mappe sincroniche e diacroniche) che sono stati sviluppati negli ultimi anni nelle nostre ricerche e nella rivista Ardeth, nei seminari di sintesi, nella didattica di eccellenza (corsi di dottorato e ASP).
What purpose do projects of architecture serve? And what is the job of architectural designers? Do we need to give in to the fact that the project of architecture is, on the one side, the poetical representation of a better world (which will never come) and on the other a professional practice which consists for the most part of bureaucratic issues, obtuse procedures and strictly technical tasks? Or is it possible to think that architects are necessary because they have a specific set of competences that are useful in articulating and solving a series of problems regarding the physical transformation of the world we live in? The course sets out to deconstruct and reconstruct the practice of architecture through theory: a theory of architectural design rather than of architecture; that is, a theory of the practice of architectural designers rather than a theory for the interpretation of architectural works or of authors’ intentions. The didactic objective is to critically reclaim, at the end of graduate students course of studies, of the set of knowledge that they have gradually acquired, attempting to position each of such knowledge sets and render them operable towards making projects effective: to be able to draw, write, speak and present, calculate, foresee and envision. In the first part of the course, a number of different theoretical positioning’s will be presented and discussed, that deal with architecture and architectural design. In the second part a theoretical model will be presented, that attempts to explain how projects of architecture work, what they are made of, what powers they have and why – in order to realize a project – it is necessary (and not only likely) that it be modified time and again by an increasing number of actors. In the third part, real instances of architectural design will be analyzed by attempting to unravel, together with the students, those design mechanisms that were proposed in the theoretical model. In this phase some models of processual representation will be experimented (actor networks, synchronic and diachronic maps) that have been developed in the last years in our research, in the magazine Ardeth, and within Sintesi seminars and excellence courses (PhD courses and ASP).
Il corso si prefigge l’obiettivo di trasmettere agli studenti una visione sintetica di alcuni orizzonti della discussione teorica che hanno interessato più da vicino le discipline della progettazione architettonica, ma che intersecano i campi della filosofia, della semiotica e della sociologia. La capacità di gestire le coordinate multidisciplinari entro cui i discorsi teorici sul progetto di architettura hanno preso consistenza nel dibattito contemporaneo sul progetto, sulle sue legittimazioni simboliche e sulle sue strategie operative costituisce una competenza fondamentale per la formazione di un architetto progettista. In questo contesto si presuppone che gli studenti possano avvalersi delle letture, delle lezioni sintetiche e delle discussioni in aula, per mettere in atto una proposta di descrizione e decostruzione di un progetto pubblico, nella sua anatomia documentale e processuale, secondo i metodi e utilizzando gli strumenti di lavoro che verranno sviluppati lungo il corso.
La partecipazione al corso non richiede una preparazione specifica di natura propedeutica. Tuttavia gli argomenti che verranno affrontati e il tipo di esercizi richiesti presupporranno una buona disposizione alle letture e alle discussioni di natura teorica, insieme agli strumenti minimi di redazione di un testo critico, di rappresentazione grafica orientata alla descrizione di progetti e processi e di conoscenza generale di funzionamento di un processo di trasformazione urbana – per lo meno nel contesto italiano.
I. Fenomenologia dell’impegno (15 ore) Costituisce un tentativo di pars destruens di alcune posizioni teoriche e di strategie retoriche che hanno attraversato il secondo Novecento italiano. Nel tentare una sorta di critica e di generalizzazione di alcuni atteggiamenti, visti dal punto di vista dell’architetto progettista, si intendono evidenziare delle questioni che riguardano il problema della conoscenza attraverso il progetto nel tempo presente. II. Architettura della ricomposizione (25 ore) La seconda parte del corso sarà dedicata alla proposta di un’interpretazione del progetto di architettura come prodotto documentale capace di produrre degli effetti, in qualche misura oggettivabili. Si tenterà di rileggere la teoria della documentalità in chiave architettonica, proponendo alcune riflessioni collaterali sul tema del disegno e della scrittura, sul ruolo del progetto come strumento di mediazione e traduzione nei diversi ambiti della decisione e della produzione edilizia. Il funzionamento documentale del progetto di architettura sarà poi fatto oggetto di un’ipotesi più generale, che a partire dalle riflessioni di Latour sulla logica di composizione delle decisioni – e delle verità scientifiche – tenterà di azzardare una descrizione del modo in cui un progetto agisce (e potrebbe agire efficacemente) in un contesto complesso quale è quello di un ciclo decisionale, attraversato da conflitti e negoziazioni, aperture e chiusure di regole e azioni esecutive (il “collettivo”). Il punto di arrivo di questa ipotesi di studio dovrebbe essere la descrizione della città in trasformazione: un collettivo attraversato da una moltitudine di agenti che producono effetti, tra cui i prodotti documentali che compongono il progetto di architettura – oggetti specifici del nostro campo disciplinare, e della nostra attenzione scientifica. III. Esercizi attorno a un caso studio (20 ore) La definizione del rapporto tra progetto di architettura e trasformazioni urbane – dalle decisioni alle esecuzioni – dovrebbe consentire agli studenti di scegliere un caso studio sufficientemente documentabile riguardante un progetto urbano. Attraverso un lavoro di scrittura e rappresentazioni diagrammatiche si chiederà di ricostruire nello specifico le serie concatenate di effetti che collegano le varie produzioni di progetto al sistema più generale dei processi formalizzati, entro cui una città costituisce le proprie regole, procedure, decisioni e produzioni materiali. Gli esiti del lavoro saranno fatti oggetto, man mano, di discussioni collettive e consentiranno di concretizzare le questioni più astratte, calandole nell’elaborazione di esercizi operativi. Alla fine del corso, gli studenti e i docenti potranno forse chiarire alcune questioni di fondo, sulla generalizzabilità dei processi, sull’adeguatezza delle forme in cui il progetto viene prodotto, sul rapporto tra meccanismi procedurali iscritti e rappresentazioni discorsive e valoriali all’interno di un progetto di architettura di natura collettiva.
Il percorso formativo proposto nel corso di Teoria del progetto può essere un elemento propedeutico per la partecipazione al seminario di tesi "01DWWPQ Teoria e critica dell'azione progettuale"
Sarà richiesto agli studenti di condurre delle inchieste su progetti recenti, avvalendosi della documentazione degli uffici tecnici comunali, degli archivi pubblici, degli articoli di giornale, ecc. Il lavoro di ricostruzione delle diramazioni entro cui si è costituita una decisione e un’azione di trasformazione pubblica avrà come centro una descrizione dei modi in cui il progetto di architettura ha agito (come vettore retorico, come registratore di negoziazioni, come accumulatore di condizioni già date, come incidente arbitrario…). Le inchieste saranno divise in tappe, in modo tale da condividere gli esiti del lavoro di ciascuno. Oltre alla raccolta documentale, l’esercizio richiederà una elaborazione concettuale e una descrizione grafica delle concatenazioni attraversate nel corso del progetto .
I testi presi in esame e le bibliografie dovranno essere integrati nel corso delle lezioni. Tuttavia è possibile dare in via preliminare alcuni riferimenti bibliografici che consideriamo fondamentali per la partecipazione al corso. R. GABETTI (1983), Progettazione architettonica e ricerca tecnico-scientifica nella costruzione delle città, in R. GABETTI, Imparare l’architettura, Allemandi, Torino 1997. J. R. SEARLE (1996), La costruzione della realtà sociale, Einaudi, Torino. M. FERRARIS (2009), Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce. Laterza, Roma-Bari. B. LATOUR (2013), Cogitamus. Sei lettere sull’umanesimo scientifico, Il Mulino, Bologna. B. LATOUR (2000), Politiche della natura. Per una democrazia delle scienze, Raffaello Cortina, Milano. A. Yaneva (2012), Mapping Controversies in Architecture, Ashgate, Farnham. A.ARMANDO, G.DURBIANO (2017), Teoria del progetto architettonico. Dai disegni agli effetti, Carocci, Roma.
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria; Elaborato scritto individuale; Elaborato scritto prodotto in gruppo;
Exam: Compulsory oral exam; Individual essay; Group essay;
... Le valutazioni del lavoro degli studenti saranno basate sugli esiti delle varie tappe di esercitazione, da un lato, e sull’esame orale finale che, partendo dal lavoro svolto individualmente, dovrà anche dar conto dello studio dei testi presi in esame lungo le lezioni. Prova orale obbligatoria: ciascuno studente , individualmente, sosterrà un colloquio orale che sarà oggetto di valutazione per l'esame del corso. Gli argomenti trattati nel corso della prova orale verteranno sul lavoro svolto dallo studente nelle esercitazioni, sui suoi appunti e sul contenuto delle lezioni e la bibliografia specifica. Elaborato scritto prodotto in gruppo: durante l'esame finale verrà presentata una raccolta delle esercitazioni condotte durante il semestre dagli studenti, organizzati a coppie. Il contenuto delle esercitazioni verrà considerato come materiale di partenza per le domande e la discussione durante la prova orale. Elaborato scritto individuale: ciascuno studente presenterà inoltre all'esame orale una raccolta dei suoi appunti, scritti e disegnati, delle lezioni svolte in aula. La forma diagrammatica e sintetica degli appunti sarà oggetto di discussione e considerazioni critiche.
Gli studenti e le studentesse con disabilità o con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), oltre alla segnalazione tramite procedura informatizzata, sono invitati a comunicare anche direttamente al/la docente titolare dell'insegnamento, con un preavviso non inferiore ad una settimana dall'avvio della sessione d'esame, gli strumenti compensativi concordati con l'Unità Special Needs, al fine di permettere al/la docente la declinazione più idonea in riferimento alla specifica tipologia di esame.
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