PORTALE DELLA DIDATTICA

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Laboratorio di Teoria del progetto D

01STTPM

A.A. 2023/24

Lingua dell'insegnamento

Italiano

Corsi di studio

Corso di Laurea in Architettura - Torino

Organizzazione dell'insegnamento
Didattica Ore
Lezioni 20
Esercitazioni in aula 40
Tutoraggio 35
Docenti
Docente Qualifica Settore h.Lez h.Es h.Lab h.Tut Anni incarico
Ravagnati Carlo Professore Associato CEAR-09/A 20 40 0 0 5
Collaboratori
Espandi

Didattica
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
ICAR/14 6 B - Caratterizzanti Progettazione architettonica e urbana
2023/24
Il Laboratorio si propone di descrivere la pratica del mestiere dell'architetto, attraverso la teoria: una teoria del progetto e non dell’architettura, ovvero una teoria delle azioni del progettista architetto, e non una teoria dell’interpretazione delle opere o dell’interiorità degli autori. A questo fine i corsi hanno un carattere laboratoriale che si esprime dando centralità all'esperienza dello studente tramite lo svolgimento di esercitazioni dedicate ai singoli temi trattati. L'obiettivo generale del Laboratorio consiste nel permettere allo studente di acquisire consapevolezza, da una parte, di quali siano i caratteri di generalità - e quindi di ripetibilità - dei procedimenti del progetto di architettura e, dall'altra, della natura problematica - e perciò intrinsecamente plurale e aperta - delle relative posizioni teoriche. Allo scopo di rappresentare la pluralità dei possibili approcci teorici, potranno essere organizzati seminari rivolti agli studenti di tutti i laboratori, durante i quali i docenti terranno lezioni coordinate su questioni chiave della teoria del progetto contemporaneo.
The Architectural design theory studio aims therefore to connect the architectural practices with the theories that mutually feed each other. The challenge is to keep together the approaches that attempt to produce scientific and technical generalizations with the ones crossed by more plural and open proliferative experimentations. The Studio will present architectural design theory as a problematic field. In order to represent and make understand the plurality of possible theoretical approaches, seminars about key issues can be organized including students and teachers of more parallel theory studios. The Studio teaching approach entails a hands-on method that will continuously involve students in exercises and activities dedicated to main topics discussed.
Il Laboratorio si propone di formare nello studente le seguenti competenze: • capacità di orientarsi all’interno della letteratura architettonica distinguendo tra storia dell'architettura, teoria del progetto, teoria e critica dell’architettura. • capacità di distinguere e scegliere criticamente le posizioni relative ai principali problemi della teoria del progetto di architettura. • capacità di ricondurre agli aspetti teorici del progetto le proprie scelte architettoniche e azioni progettuali. • capacità di produrre testi in grado di descrivere e comunicare efficacemente le relazioni tra programma e soluzioni di progetto, tra azioni del progettista e effetti nel o del progetto.
Consistently with the syllabus, the Architectural design theory studio aims to train the following competences: _The ability to navigate the architectural literature distinguishing between architectural history, design theory, architectural theory and criticism. _The ability to recognize and critically assume positions related to the main issues of architectural design theory. _The ability to connect architectural choices and design actions to their theoretical reasons. _The ability to produce texts capable of effectively describing and communicating the relationships between programs and design solutions, between the project process and its effects.
E' fortemente consigliato aver superato gli esami dell'Atelier Fondamenti della progettazione, dell'Atelier Città e Territorio e dell'Atelier Costruzione.
It is strongly recommended to have passed the Atelier Fondamenti della progettazione, Atelier Città e Territorio and the Atelier Costruzione.
La costruzione di una lingua. Forma Tipo Città Il Laboratorio di Teoria del Progetto tenuto da Carlo Ravagnati per l’a.a. 2023-24 prosegue la serie di studi monografici sulla costruzione teorica del progetto di architettura. Nell’a.a. 2020-21 che ha inaugurato il corso, sono stati messi in luce tre momenti fondamentali di una teoria del progetto, e cioè la definizione dell’intenzionalità, il rapporto con il luogo e il rapporto con i riferimenti del progetto. Questo studio è ora disponibile nel volume dal titolo "I tre momenti fondamentali del progetto di architettura" (vedi bibliografia). Nell’a.a. 2021-22 il Laboratorio ha affrontato il tema della costruzione dell’opera per frammenti analizzandone i risvolti analitici e teorici di un problema che travalica il progetto stesso. La trattazione è disponibile nel volume dal titolo "Scissioni. Il frammento nella costruzione teorica del progetto di architettura" (vedi bibliografia). Nell’a.a. 2022-23 il Laboratorio si è costruito intorno al tema della memoria, sia personale sia collettiva. Il volume che raccoglie gli studi è in preparazione col titolo "Ricordi privati. Sistemi di memoria nella costruzione teorica del progetto di architettura". Per l’anno 2023-24 il corso sviluppa il tema costruzione della lingua di una disciplina nell’improrogabile e inevitabile necessità di confrontarsi con le parole dell’architettura. La lingua sarà qui intesa nel senso letterale, nel suo significato di "koinè" necessaria alla costruzione di una comunità scientifica. Si fa riferimento quindi alla lingua e non al linguaggio per liberarsi dall’equivoco che vuole relegare quest'ultimo all’insieme sintattico-grammaticale (o espressivo) delle forme e degli stilemi architettonici impiegati per definire il disegno delle parti visibili di un’architettura, le facciate su tutte. La lingua dell’architettura e degli architetti sarà pertanto riportata alla questione di un’organizzazione di parole che esprimono idee sulle quali il progetto di architettura si confronta da sempre e si rinnova rinnovando il significato dei significanti. Vedremo come alcune parole abbiano assunto un significato, lo abbiano mutato e queste mutazioni siano state foriere di grandi rivolgimenti tecnici nel progetto di architettura, perché il progetto sarà qui visto, ancora una volta, come un momento di conoscenza dell’architettura rivolta all’architettura. Nel progetto di architettura infatti, tutte le scelte, "sorgono come effetto del significante", che è un linguaggio sotteso, non inconscio, ma sotteso.
Theory as a sinthomo. For an archaeology of the project The Laboratory of Theory of Project D held by Carlo Ravagnati is structured along the thread of the research of a "project archaeology". Following Michel Foucault, we can understand the development of the architectural project by crossing theoretical discourses and tools, ideological apparatus and practices that allow the implementation of an ideology. Developing an archaeological research means entering into the crises of these mechanisms on which thinking about the design of architecture has been conventionally given from modernity to grasp its functioning, to recognize the different currents or traditions and finally to learn how to look at the architecture in order to orient, to choose masters and to participate in the construction of a scientific community: in other words, to take a position. "Taking a position" within the framework of the contemporary architectural culture, which is in many ways fragmented, is an indispensable act so that the architect can become "subject civilly and culturally responsible" for the urban and territorial transformations of his own disciplinary and professional competence. The course refers to the study of crises as a fundamental moment of the advancement of knowledge on the architectural project. The research of the "project archaeology" will be developed through three moments of the architecture project coinciding with three thematic modules composed by lectures and trainings. The three modules correspond to the three technical acts of the construction of the architectural project: 1. Describe the project's intentions through text; 2. "Build" the space through the project; 3. Use references in solving project problems and defining its figures. An idea is recurrent throughout the course: the recognition of the "character of generality" of the architecture project will be the protagonist of the three thematic modules. Each project has a dual character: on the one hand, it is duly called to solve an orderly series of problems given by a functional program (a theater, a school, a house...); on the other hand, it is compared with the "training" and the "intentionality" of the system of formal choices that it adopts, with problems that require a close dialogue with other authors, with other projects, with other times and other places of architecture. Aldo Rossi wrote "I only design for museums", paraphrasing Paul Cézanne, to recall the need for the project to establish its own discourse and relationship with other architectures and other thoughts on architecture. A second recurrent idea concerns the repetitive character, it could be said the practice of repetition, precisely of the architectural project. Every aspect of the project will be seen within the ineffable tension between difference and repetition. First Module: "Unfaithful Readings. Writing (on writings)" - The first thematic module led to a technical reflection on the construction of a text that declares the intention (and therefore a theoretical position) of the project. The aim of the module is therefore to illustrate "how to write a text" and what theoretical value is expressed at this inescapable moment of the project. For this purpose, some techniques of writing and logical construction of the text that focus on the relationship between difference and repetition, will be investigated. During the training, starting from a descriptive text, the student will be asked to the definition of an ekphrasis, a "letter of intent", that is, a text in which the underlying reasons for an architecture project will be anticipated. This letter is understood as the founding act of the project, the thoughtful moment that inaugurates it and accompanies its figurative definition. The text will have to describe and foreshadow, literally, the figures still missing in the design process. Second Form: "The cartographer architect. Mapping (on maps)" - The second thematic module builds the relationship between the figurativity inherent in the paper, in its ontological ability to "put into the picture" the architecture of the city and the territory, and the project figures called to inhabit that paper. The relationship between site and project will in fact be seen through the intermundium of paper which, functioning as an upside-down simulacrum, requires the project to establish only with it the technical and figurative relationships. The multiplicity of possible cartographic representations ("the paper", after Tolomeus, is no longer alone, it is no longer "the" table, but we speak of "cards", in the plural) shows unequivocally the semantic instability of the architecture project along with its ontological need to rely on an eclectic figurative statute. The aim of the module is to illustrate "how to build a project-oriented map" and "how to establish formal and figurative relationships with the map space. To this end, the relationship between the figurative production inherent in the techniques of cartographic representation and the figures of the architectural project will be investigated, while, in the laboratory activity, the cognitive role of the paper and the project will be tested. In the relationship with paper, in fact, the architecture project escapes from the hive of answers to enter the scope of the questions showing its vocation to be "cognitive activity" (of a place, of a schedule, of architectural design, of architecture...). "Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)" - The third thematic module investigates the logics through which the architect's memory, the architectures he knows, the masters he has chosen, conventionally we could say the reference architectures, enter the construction of the project through one of the mechanisms that had several theoretical elaborations: classification. Classification, as a tool of scientific organization of knowledge has turned into a form-producing device on a scientific basis. The classification will therefore be investigated as a device useful to open up the question of eclecticism and the multiplicity of sense of architecture as a central theoretical node in contemporary thought. To this end, the moments of crisis of rational classification in the architectural field and its possible current openings will be investigated, while, in laboratory activity, its role in the production of forms within a tight and inextricable relationship between difference and repetition will be tested.
Il Laboratorio di Teoria è costruito su tre moduli tematici. Primo Modulo: “Forma”. Ai margini del formalismo - Il primo modulo tematico indaga le modalità di costruzione del progetto che ruotano intorno all’idea di “forma”. In particolare il discorso tratterà la questione centrale della “formatività” dell’opera espressa inizialmente da Luigi Pareyson e successivamente rielaborata in diversi campi dell’azione artistica. Nel campo dell’architettura la questione sarà indagata per i suoi risvolti tecnici che in alcuni momenti della storia del progetto di architettura hanno riguardato l’esibizione stessa dei procedimenti formativi (si vedano ad esempio gli studi di Peter Eisenman sulla Casa del Fascio di Como di Giuseppe Terragni). La questione della forma (e del formalismo) ha avuto due momenti cruciali che saranno oggetto di riflessione: il primo riguarda l’opposizione tra necessità di forma e volontà di forma, problema sul quale scorre il delicato margine del formalismo in architettura; il secondo riguarda una questione propriamente legata alla crisi della modernità, cioè il conflitto tra forma e funzione che ha a lungo stabilito linee di confine nella cultura architettonica. Nello spazio di un ex-tempore (da svolgere in aula nello spazio di una lezione) nel corso del primo modulo ogni studente dovrà definire un pannello di cm 60 x 60 dal titolo “Formazione/Deformazione” in cui, con tecnica libera su carta, ricostruire il procedimento di composizione della forma di un progetto scelto lavorando all’interno delle canoniche rappresentazioni dell’architettura, ovvero, in pianta, in prospetto o in sezione. Secondo Modulo: “Tipo”. Alla ricerca del tipo perduto. Intorno agli equivoci sulla tipologia. - Il secondo modulo tematico indaga le modalità di costruzione del progetto che ruotano intorno all’idea di “tipo” edilizio e lo studio dei tipi, ossia la tipologia. Intorno alla questione tipologica si è consumata una proficua, articolata e controversa stagione della cultura architettonica. Nell’avvio di una tradizione di studi sulla città definiti “studi di analisi urbana” erano state impostate le basi teoriche per una formulazione scientifica dell’architettura basate proprio sulla definizione di tipo collocata nella prospettiva della forma urbana. La locuzione del rapporto tra tipologia edilizia e morfologia urbana è divenuto così il centro della riflessione teorica sul progetto di architettura per larga parte del XX secolo. Tutt’altro che monolitica, ma articolata da posizioni anche contrastanti tra loro, la nozione di tipo ha avuto diverse interpretazioni. Nel passaggio da tipologia analitica a tipologia generativa, in realtà già impostato da Durand, si è consumato un dibattito, arricchito da una serie di equivoci sull’uso della nozione di tipo edilizio, non privo di conseguenze nella cultura del progetto di architettura contemporaneo. Su questa questione si può leggere una faglia decisiva nella cultura architettonica, e segnatamente nella cultura architettonica italiana. La questione tipologica sarà qui affrontata alla scala architettonica. Nello spazio di un ex-tempore (da svolgere in aula nello spazio di una lezione) del secondo modulo ogni studente dovrà definire un pannello di cm 60 x 60 dal titolo “La ragione tipologica: ripetizione e invenzione” in cui, con tecnica libera su carta, rappresenterà alcune architetture di riferimento rispondenti a un tipo edilizio prescelto insieme alla pianta di un progetto scelto mostrandone continuità e differenze. Le architetture di riferimento potranno essere composte e ordinate secondo griglie classificatorie ovvero attraverso sequenze (facendo così riferimento alle precedenti esperienze del Laboratorio contenute nella bibliografia di base), oppure sovrapposte, affiancate, ovvero secondo altri criteri comparativi. Terzo modulo: “Città”. Sulle tracce di una mancanza originaria - Il terzo modulo sarà dedicato alla scala urbana, questione ineludibile nella costruzione di una teoria del progetto, almeno per una certa cultura architettonica. La definizione stessa della nozione di "città" è stata al centro di una revisione sullo scorcio del millennio scorso nel momento in cui le conurbazioni hanno avviato e palesato gli effetti della loro azione. La dialettica città/campagna, che sino ad allora aveva organizzato il discorso sul progetto di architettura alla scala urbana, ha cessato di spiegare i fatti urbani: così la “campagna urbanizzata”, la “città diffusa”, la “città-mercato” ecc. ecc. si sono succedute e accavallate nel corso dei discorsi che hanno cercato di spiegare i nuovi fenomeni urbani. Da “L’architettura della città” al “Junkspace”, per dirla con i titoli di due celebri e opposti libri, la “città” è divenuta la “non–città”, o quella forma di insediamento che continuiamo a chiamare città perché ancora non abbiamo coniato un termine adatto per designarla (e disegnarla). Centrale in queste riflessioni sarà il ruolo giocato dalla geografia (e dallo studio del suolo urbano) che, se fosse stato considerato con un peso differente nel corso della storia degli studi urbani avrebbe portato certamente a conseguenze molto importanti nella cultura e nei suoi effetti sulla città stessa. Su questa lacuna, che ha aperto la crisi delle idee di città, si svolge il centro della riflessione sul termine “città” e sui significati progettuali e teorici che esso ha avuto. Nello spazio di un ex-tempore (da svolgere in aula nello spazio di una lezione) del terzo modulo ogni studente dovrà definire un pannello di cm 60 x 60 dal titolo “Il divenire della città e la geomorfologia” in cui, con tecnica libera su carta, rappresenterà il rapporto tra elementi geografici e regole insediative nel caso di un progetto scelto. Lo studente dovrà pertanto spiegare, attraverso il ricorso a planimetrie in scala 1:2000 / 1:5000 il divenire di un progetto alla luce del rapporto tra insediamento e geomorfologia del sito su cui giace.
Primo Modulo: “Scritture del tempo perduto” - Il primo modulo tematico indaga, attraverso la scrittura di una relazione programmatica di progetto, il rapporto tra le scelte formali di progetto e le architetture “presenti” nella memoria dell’architetto sotto forma di ricordi privati, nel doppio significato di “ricordi personali, attinenti alla sfera personale e intima, quali architetture vissute, visitate o studiate” oppure di “ricordi defraudati di una pretesa oggettività e dunque oggetto di continue trasfigurazioni”. Queste due condizioni della memoria fanno vacillare una dimensione oggettiva della memoria stessa alimentando il dubbio sulla certezza del ricordo e dunque sulla fissità di ciò che la memoria trattiene di un ricordo che muta nel tempo, avvicinandosi così alla pratica di progetto che trasfigura sistematicamente ogni architettura ricordata per mezzo delle proprie tecniche di ripetizione. Naturalmente ciò ha a che fare con un problema che travalica il progetto di architettura, ma che trova nel funzionamento del progetto un vero e proprio “specchio” di Alice, un funzionamento utile a spiegare il progetto stesso e insieme, a spiegare il funzionamento del ricordo. Nella sezione di Laboratorio di Teoria del primo modulo allo studente sarà richiesto pertanto di elaborare il testo di una relazione di progetto in cui dovrà impiegare cinque architetture provenienti dalla propria memoria. Accompagneranno l’esercitazione alcune lezioni dedicate alla scrittura autobiografica dell’architetto, esaminando alcuni testi in cui la forma dell’esperienza personale è rivolta a una dimensione collettiva e generale del proprio tempo, come, ad esempio le autobiografie di F.L. Wright, di Le Corbusier, di Aldo Rossi, di Giorgio Grassi. Secondo Modulo: “Carte e luoghi della memoria” - Il secondo modulo tematico costruisce il rapporto tra la memoria di un luogo, rappresentata dall’insieme delle carte, delle rappresentazioni, dei progetti realizzati, perduti e sostituiti insieme a quelli mai realizzati, e il progetto di trasformazione di quel luogo stesso. Il luogo sarà pertanto visto come l’insieme di una serie di forme e figure che nel tempo si sono stratificate, in cui alcune hanno lasciato segni permanenti o almeno visibili attualmente, altre che sono cadute in apparente oblio. Nell’esperienza di progetto tale memoria necessita del filtro dell’esperienza personale dell’architetto il quale, per produrre una trasformazione cosciente e responsabile di un luogo, “naviga” in questo “memorabilia”, sceglie, ripete, trasfigura le figure “ritrovate nella memoria del luogo” con lo scopo di definire una nuova forma per la città in quel luogo, una forma è semplicemente un altro momento della forma e delle forme di quel luogo. Nella sezione di Laboratorio di Teoria del secondo allo studente sarà richiesto pertanto di elaborare una planimetria generale di progetto con le ombre in scala 1:2000 in un luogo della città di Torino, rispondendo a un programma di progetto per la costruzione di un centro culturale. In questa operazione le cinque architetture che hanno “animato” con la loro presenza il testo scritto nel primo modulo, faranno da filtro per selezionare altre “immagini collettive” che troveranno qui una rappresentazione figurativa. Accompagneranno l’esercitazione alcune lezioni dedicate a progetti che hanno cercato di rappresentare una stratificazione e un palinsesto delle forme dei luoghi nel loro divenire. Modulo conclusivo: “Punti di vista. Lezioni di approfondimento e discussione: libri e progetti” - Il terzo modulo ed ultimo modulo sarà un modulo dedicato interamente alla discussione, al confronto sia sugli elaborati degli studenti, sia su analoghi lavori condotti dal docente, all’interno di una sorta di doppio confronto. Inoltre sono previsti momenti in cui discutere, nella forma della recensione a cura di gruppi di studenti, alcuni testi elencati nella bibliografia d’esame.
Ogni modulo si compone di lezioni ex cathedra e di momenti di laboratorio. Le lezioni verteranno sulla presentazione di alcuni testi ritenuti “testi chiave” per l’interpretazione della parola al centro di ogni singolo modulo e su alcuni studi condotti dal docente per mostrare come sia possibile muoversi all’interno del pensiero teorico in architettura elaborando e rielaborando attorno ad alcune parole entrate in crisi nel pensiero contemporaneo. Come negli anni precedenti, intento del docente sarà quello di esporre, attraverso la propria esperienza nell'architettura, come sia stato possibile (e dunque sarà possibile per ciascuno studente nel corso della propria formazione) costruire un pensiero lavorando sui materiali che saranno presentati come centro e come documento delle riflessioni teoriche. Per ciascun modulo è indicata una bibliografia di testi di approfondimento e saranno messi a disposizione degli studenti una serie di testi, disegni, carte e vari materiali che saranno utili alla redazione degli esercizi. Sono previste lezioni di ospiti provenienti da altre esperienze artistiche. Ogni modulo sarà altresì supportato dall’indicazione di esercizi pensati per essere redatti in forma autodidatta contenuti nel volume a cura di R. Palma e C. Ravagnati, Atlante di progettazione architettonica, Città studi-De Agostini, Novara 2014.
After an introductory lesson of presentation and introduction to the course content, the next twelve lessons will be divided into three thematic modules marked, as follows, by four meetings each: The week. Ex-cathedra lesson - presentation of laboratory papers; The week. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers; Week 3. Ex-cathedra lesson - discussion of laboratory papers; Week 4. Possible collective seminar - verification of laboratory papers. At the end of each module, each student, after discussing their work with the teacher, can freely continue their work. The examination will focus on the final status of the processing and not on the progress presented at the verification at the end of the form. In other words: laboratory exercises are NOT defined as definitive deliveries or "exonerations", but as moments of verification and discussion of elaborates in the process.
Testi obbligatori: - C. Ravagnati, I tre momenti fondamentali del progetto di architettura. Seminario di teoria, Libro I, a cura di G. Mazzone, FrancoAngeli, Milano 2022. - C. Ravagnati, Scissioni. Il frammento nella costruzione teorica del progetto di architettura. Seminario di teoria, Libro II, FrancoAngeli 2023 (disponibile da settembre 2023). La bibliografia di seguito elencata si ritiene orientativa per comprendere alcune problematiche affrontate dal Laboratorio di Teoria del Progetto. Altri riferimenti bibliografici verranno forniti nel corso del semestre dal docente che solleciterà ulteriori letture, anche allo scopo di aiutare lo studente a fare in proprio ricerche bibliografiche specifiche. _____________________ Primo Modulo: “Forma”. Margini del formalismo Testi principali: - R. Venturi, Complexity and contradiction in architecture, MOMA, New York 1966, trad. it Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo, Bari 1980. - G. Grassi, Leon Battista Alberti e l’architettura romana, FrancoAngeli, Milano 2008. Testi di approfondimento: - A. Rossi, Architettura per i musei, in A.A.V.V., Teoria della progettazione architettonica, Dedalo, Bari 1968; ora in a cura di R. Bonicalzi, Scritti scelti sull’architettura e la città, Quodlibet, Macerata 2012. - A. Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1972. - P. Eisenman, La fine del classico, a cura di R. Rizzi, Cluva, Venezia 1987, ora Mimesis, Sesto S. Giovanni 2009. - L. Pareyson, Estetica. Teoria della formatività, Edizioni di Filosofia, Torino 1954. - T. Todorov, I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico, Einaudi, Torino 1968. - H. Focillon, Vita delle forme, Einaudi, Torino (1945) 2002. _____________________ Secondo Modulo: “Tipo”. Alla ricerca del tipo perduto. Intorno agli equivoci sulla tipologia Testi principali: - G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967. - C. Martì Aris, Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Città Studi, Milano 1993. Testi di approfondimento - A. Monestiroli, L’architettura della realtà, Clup, Milano 1978, ora Allemandi, Torino 1999. - G. Motta, A. Pizzigoni, La casa e la città, Clup Città Studi, Milano 1999. - G. Lukacs, Saggi sul realismo, Einaudi, Torino 1957. _____________________ Terzo Modulo: “Città”. Sulle tracce di una mancanza originaria Testi principali: - A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966. - R. Koolhaas, Delirious New York: a retroactive manifesto for Manhattan, Oxford University Press, Oxford (UK) 1978, ora edizione italiana, Electa, Milano 2001. Testi di approfondimento - J.L. Nancy, La città lontana, Ombre corte, Verona 2002. - C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008. - C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012. - G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in Id., a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44. - R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Melfi 2020. - C. Ravagnati, Clinica urbana. Una città-torrente a Sanremo, Aión, Firenze 2021. - R. Koolhaas, Testi sulla (non più) città, Quotlibet, Macerata 2021.
The bibliography listed below is considered oriented to understand some central issues of project theory. Numerous other bibliographic references will be provided during the semester by the professor who will solicit further readings, also in order to help the student to do specific bibliographical research on his own. Thematic module 1. "Unfaithful readings. Writing (on writings)" - A. Rossi, L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966. - C. Ravagnati, Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano 2008. Further literature: - I. Calvino, L’Orlando Furioso raccontato da Italo Calvino, Garzanti, Milano 1970. - I. Calvino, Visibilità, in Id, Lezioni americane, Garzanti, Milano 1988, pp. 81-98. - C. Segre, La pelle di San Bartolomeo. Discorso e tempo dell’arte, Einaudi, Torino 2003. - P.V. Mengaldo, Tra due linguaggi. Arti figurative e critica, Bollati Boringhieri, Torino 2005. - G. Mazzoni, Teoria del romanzo, Il Mulino, Bologna 2011. Thematic module 2. "The cartographer architect. Mapping (on maps)" - G. Motta, A. Pizzigoni, Tracciare piani, disegnare carte. Spazi e linee della cartografia nel progetto di architettura, in a cura di A.A. Dutto, R. Palma, Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto, Accademia University Press, Torino 2016, pp. 3-44. - R. Palma, C. Ravagnati, L’architetto cartografo, Libria, Cagliari 2020 (in corso di stampa). Further literature: - L. Marin, Della rappresentazione, Meltemi, Roma 2001. - F. Farinelli, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo, Einaudi, Torino 2003. - C. Ravagnati, L’invenzione del territorio. L’atlante inedito di Saverio Muratori, FrancoAngeli, Milano 2012. Thematic module 3. "Syncretic eclecticism. Composing (on compositions)" G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Marsilio, Padova 1967. - A cura di R. Palma e C. Ravagnati, Macchine nascoste. Discipline e tecniche di rappresentazione nella composizione architettonica, Utet Libreria, Torino 2004. Further literature: - R. Barthes, Le tavole dell’Encyclopédie [1964], in Id., Il grado zero della scrittura, Einaudi, Torino 2003, pp. 87-102. - G. Perec, La vita. Istruzioni per l’uso, Rizzoli, Milano 1984. - P. Eisenman, La fine del classico, Cluva, Venezia 1987. - G. Motta, A. Pizzigoni, L’orologio di Vitruvio. Introduzione allo studio della macchina di progetto, Unicopli, Milano 1998. - M. Graffione, Nell’officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto di architettura, FrancoAngeli, Milano 2012.
Dispense; Libro di testo; Video lezioni tratte da anni precedenti;
Lecture notes; Text book; Video lectures (previous years);
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria;
Exam: Compulsory oral exam;
... Gli esercizi svolti in ciascun modulo nella modalità dell’ex-tempore, per quanto dotati di una propria autonomia e richiesti per l'esame, sono da intendere come materiali utili alla preparazione del testo illustrato previsto per l’esame. A conclusione del Laboratorio lo studente dovrà scrivere una relazione di progetto illustrata rispondendo a un programma di progetto dato (ad esempio sul modello della lettera d’intenti che Le Corbusier scrisse a Madame Savoye in occasione della formulazione della prima ipotesi per il progetto di Villa Savoye a Poissy, illustrata e discussa nel volume "Atlante di progettazione") in cui dovrà impiegare le parole chiave affrontate nel laboratorio: “forma”, “tipo” e “città”. Il formato della relazione sarà costituito da 3 fogli in A3, il cui format sarà fornito fra i materiali del laboratorio. L’esame sarà organizzato in due momenti e la valutazione terrà conto di entrambe i momenti con eguale peso. Non sarà ammesso all’esame uno studente che non abbia preparato entrambe le fasi richieste. Il primo momento sarà un colloquio sulla bibliografia obbligatoria. Il secondo momento verterà sulla presentazione di un discorso della durata di 15 minuti, con l’ausilio di immagini, avente per oggetto uno dei tre moduli del laboratorio. In conclusione del proprio discorso lo studente dovrà presentare la relazione di progetto illustrata e gli elaborati preparatori prodotti nei tre ex-tempore.
Gli studenti e le studentesse con disabilità o con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), oltre alla segnalazione tramite procedura informatizzata, sono invitati a comunicare anche direttamente al/la docente titolare dell'insegnamento, con un preavviso non inferiore ad una settimana dall'avvio della sessione d'esame, gli strumenti compensativi concordati con l'Unità Special Needs, al fine di permettere al/la docente la declinazione più idonea in riferimento alla specifica tipologia di esame.
Exam: Compulsory oral exam;
La prova d'esame consisterà in un colloquio sulla presentazione delle due esercitazioni svolte nel corso del Laboratorio. Lo studente dovrà preparare una presentazione della durata di 20 minuti in cui illustrare il proprio lavoro, arricchendo l'esposizione con espliciti riferimenti alla bibliografia e ai contenuti delle lezioni. La commissione d’esame, al termine della presentazione avvierà un dibattito. Il voto sarà definito valutando la pertinenza e la qualità dei due esercizi svolti rispetto agli obiettivi del Laboratorio, la capacità di esporre un discorso articolato volto anche a dimostrare la conoscenza della bibliografia oltre che ad approfondimenti personali, la capacità di intrattenere un confronto e una discussione con la commissione d'esame.
In addition to the message sent by the online system, students with disabilities or Specific Learning Disorders (SLD) are invited to directly inform the professor in charge of the course about the special arrangements for the exam that have been agreed with the Special Needs Unit. The professor has to be informed at least one week before the beginning of the examination session in order to provide students with the most suitable arrangements for each specific type of exam.
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