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Progetto di restauro

01VMETE

A.A. 2024/25

Lingua dell'insegnamento

Italiano

Corsi di studio

Organizzazione dell'insegnamento
Didattica Ore
Lezioni 20
Esercitazioni in aula 40
Tutoraggio 35
Docenti
Docente Qualifica Settore h.Lez h.Es h.Lab h.Tut Anni incarico
Ballarini Ilaria
Progetto di restauro (Fisica tecnica ambientale)
Professore Associato IIND-07/B 13 27 0 0 4
Naretto Monica
Progetto di restauro (Restauro)
Professore Ordinario CEAR-11/B 20 40 0 0 3
Palmero Paola
Progetto di restauro (Scienza e tecnologia dei materiali)
Professore Ordinario IMAT-01/A 32 8 0 0 4
Collaboratori
Espandi

Didattica
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
2024/25
L'Atelier multidisciplinare 'Progetto di restauro' è collocato al secondo semestre del primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Patrimonio, un corso di laurea che si propone di formare una figura di architetto con particolari competenze nell'ambito del patrimonio tangibile, dovendo rispondere all'urgenza della tutela e del restauro, con attenzione alla situazione di rischio e di sostenibilità, oltre che alle strategie di conoscenza e di accesso al patrimonio culturale. In coerenza con queste premesse, l'Atelier 'Progetto di restauro’, che si svolge in lingua italiana, fornisce, mediante l'integrazione di tre discipline che concorrono alla definizione dell’esperienza progettuale ('Restauro', 'Fisica tecnica ambientale' e 'Scienza e tecnologia dei materiali'), conoscenze e competenze volte a gestire con approccio olistico i problemi complessi della salvaguardia, della conservazione, dell’adeguamento e della rifunzionalizzazione del patrimonio alla scala architettonica, secondo i principi di compatibilità e sostenibilità. In particolare: - il modulo di 'Restauro' sviluppa metodologicamente e operativamente la predisposizione di un progetto di restauro su un bene architettonico e il suo contesto nelle sue componenti teorico-critiche, normative, applicative, tecnologiche, formali; - il modulo di ‘Fisica tecnica ambientale’ sviluppa i metodi e gli strumenti di analisi ambientale finalizzati alla conservazione e alla fruizione del bene architettonico, nonché affronta le problematiche della compatibilità degli interventi impiantistici negli edifici storici; - il modulo di 'Scienza e tecnologia dei materiali' è orientato alla formazione dei futuri architetti nel campo dei materiali di interesse storico-artistico e nell’impiego dei materiali stessi in ambito di restauro e conservazione. Nel corso dell'insegnamento, lo studente acquisisce gli strumenti di analisi dei materiali e delle loro manifestazioni di degrado, le competenze per comprendere le cause chimico-fisiche e meccaniche di alterazione e gli strumenti per proporre materiali, prodotti, tecnologie e soluzioni appropriati al progetto di conservazione.
The multidisciplinary Atelier “Restoration Project” is held during the first year of the Master of Science Level in Architecture Heritage. The Master aims at training a professional Architect with skills and competences in the field of landscape and architectural heritage, able to answer to safeguard and restoration issues, with particular care to risk and sustainability contests, well aware about the strategies of knowledge and access to cultural heritage. Accordingly, the Atelier “Restoration Project”, through well-integrated disciplines (Restauro, Fisica tecnica ambientale and Scienza e tecnologia dei materiali), supplies knowledge and expertise to manage with a holistic approach the preservation, the conservation, the reuse issues of cultural heritage at the architectonic scale. Particularly: - the course “Restauro” develops the predisposition of a conservation project on architectural heritage and its context in its theoretical-critical, legislative, practical, technological and formal components; - the course “Fisica tecnica ambientale” develops methods and tools for environmental analysis aimed at preserving and utilizing the architectural heritage, as well as addressing the compatibility issues of technical building systems in ancient buildings; - the course “Scienza e tecnologia dei materiali” aims at the training of future architects in the field of historical materials and in the design of appropriate conservation and restoration solutions. Within the course, the student acquires the tools to analyse the materials and their decay morphologies, the skills to understand the chemical-physical and mechanical causes of decay and the tools to propose materials, products, technologies and solutions appropriate to the project of conservation.
L'Atelier ‘Progetto di Restauro’ fornisce agli studenti approfondimenti interdisciplinari che estendono e rafforzano le conoscenze acquisite durante il primo ciclo di studi e durante il primo p.d. del percorso magistrale: è finalizzato all'apprendimento della conoscenza degli aspetti metodologico-critici delle tre discipline che vi convergono, alla comprensione della consistenza e dell'identità del patrimonio architettonico (nei suoi statuti materici, tecnico-costruttivi, funzionali, strutturali, impiantistici), alla conoscenza degli aspetti normativi e delle loro implicazioni progettuali, alla conoscenza delle tecniche e degli interventi di restauro e adeguamento - con particolare finalizzazione alla sostenibilità culturale, alla compatibilità, ai criteri di minimo intervento, reversibilità, distinguibilità, durabilità nel progetto di restauro / messa a norma / riuso. Conoscenze: Le conoscenze sono finalizzate allo sviluppo di capacità critiche in relazione alla scelta di tecnologie, tecniche e interventi mirati alla conservazione materica dei beni, alla predisposizione di strategie di prevenzione e tutela del patrimonio nell’ambito degli apparati normativi vigenti, e in relazione al panorama di esperienze nazionali e internazionali pregresse e delle sperimentazioni in divenire. Ancora, le conoscenze sono rivolte al mantenimento in efficienza, alla fruizione e al godimento del bene tramite l’inserimento di nuove destinazioni d’uso compatibili col bene stesso e col sistema ambientale, sociale, culturale di riferimento. Entrano in gioco le componenti della sostenibilità culturale, dell’innovazione compatibile - progettuale, tecnologica e impiantistica - che permetta l’aggiunta di elementi di novità nel rispetto dell’esistente. Abilità: Gli studenti dell'Atelier svilupperanno capacità critica per impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di restauro alla scala architettonica. Saranno in grado di predisporre progetti di conservazione integrata di beni architettonici, nell’ottica primaria della compatibilità, e senza perdere di vista la visione d’insieme del progetto che deve rispondere alla necessità di protrarre nel tempo i valori culturali dei beni. Sapranno esprimere capacità critiche di analisi del processo progettuale, in relazione ai valori del patrimonio storico, nei termini di conservazione delle risorse culturali, e del benessere psicofisico degli utenti, secondo gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Sapranno inoltre esprimere capacità critiche in relazione alla scelta di tecnologie e di tecniche costruttive appropriate e coerenti, ricorrendo all’uso di materiali e tecniche tradizionali e contemporanei; capacità critica nell’impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di messa in valore del patrimonio alla scala architettonica, nell’ottica della fattibilità e della sostenibilità. Attraverso l’applicazione delle conoscenze e degli strumenti acquisiti nel processo formativo, gli studenti saranno in grado di predisporre progetti di restauro di beni architettonici in un’ottica di conservazione integrata che pone il bene e il suo sistema culturale al centro delle esigenze e delle dinamiche sociali, economiche e culturali attuali. In particolare: Il modulo di Restauro è finalizzato alla formulazione di scelte consapevoli e al sapere esprimere correttamente l'iter del progetto, a diversi livelli: dall'approccio conoscitivo, alla scala di fattibilità fino a quella definitiva che configura i provvedimenti di conservazione e innovazione sulla materia architettonica. Gli studenti acquisiscono la capacità di interpretare criticamente il patrimonio nelle sue necessità di tutela, messa in sicurezza, conservazione, e di risolvere problemi interdisciplinari, in particolare relativi al progetto di conservazione e riuso del patrimonio architettonico nel rispetto delle vigenti normative e in relazione all'attualità del dibattito sul restauro. Al termine dell'insegnamento lo studente sarà capace di affrontare criticamente le fasi del progetto di restauro, dalla conoscenza alla programmazione di intervento, nell'obiettivo di assumere la responsabilità di soluzioni culturalmente sostenibili e di sapere gestire il ruolo di coordinamento interdisciplinare richiesto alla figura dell'architetto, in rapporto alla normativa vigente e alle problematiche di tutela del patrimonio costruito. Il modulo di Fisica tecnica ambientale è finalizzato all’apprendimento dei requisiti e delle prestazioni richieste in relazione alla conservazione preventiva e al comfort degli occupanti, dei sistemi e componenti impiantistici per l’illuminazione e la climatizzazione. Gli studenti acquisiscono la capacità di valutare le prestazioni termiche e illuminotecniche degli ambienti confinati e di operare scelte coerenti relative alle tecnologie impiantistiche, nel rispetto delle vigenti normative ed in relazione alle tematiche dell’integrazione edificio/impianto in un progetto di restauro. Al termine dell'insegnamento lo studente sarà capace di definire le condizioni ambientali favorevoli per la conservazione e di scegliere consapevolmente le tecnologie impiantistiche per l'illuminazione e la climatizzazione più idonee in un intervento di restauro. Il modulo di Scienza e tecnologia dei materiali è finalizzato all’analisi e descrizione delle morfologie di degrado dei materiali e delle strutture (con riferimento alle vigenti normative), alla comprensione dei meccanismi che presiedono allo stesso degrado e correlazione con cause chimico-ambientali, fisiche, biologiche e/o meccaniche. Vengono inoltre illustrate le principali metodologie d'indagine chimico-fisica e di diagnostica, e viene sviluppata la capacità critica di proporre le soluzioni e tecnologie più appropriate per il consolidamento, conservazione, protezione e prevenzione delle aree degradate. Al termine dell’insegnamento, lo studente sarà in grado di apportare al progetto di conservazione e restauro specifiche competenze in materia di costituzione materica, alterazione di caratteristiche e proprietà dei materiali, procedure di diagnosi, metodi di trattamento ed intervento su materiali e strutture.
L'Atelier ‘Progetto di Restauro’ fornisce agli studenti approfondimenti interdisciplinari che estendono e rafforzano le conoscenze acquisite durante il primo ciclo di studi e durante il primo p.d. del percorso magistrale: è finalizzato all'apprendimento della conoscenza degli aspetti metodologico-critici delle tre discipline che vi convergono, alla comprensione della consistenza e dell'identità del patrimonio architettonico (nei suoi statuti materici, tecnico-costruttivi, funzionali, strutturali, impiantistici), alla conoscenza degli aspetti normativi e delle loro implicazioni progettuali, alla conoscenza delle tecniche e degli interventi di restauro e adeguamento - con particolare finalizzazione alla sostenibilità culturale, alla compatibilità, ai criteri di minimo intervento, reversibilità, distinguibilità, durabilità nel progetto di restauro / messa a norma / riuso. Conoscenze: Le conoscenze sono finalizzate allo sviluppo di capacità critiche in relazione alla scelta di tecnologie, tecniche e interventi mirati alla conservazione materica dei beni, alla predisposizione di strategie di prevenzione e tutela del patrimonio nell’ambito degli apparati normativi vigenti, e in relazione al panorama di esperienze nazionali e internazionali pregresse e delle sperimentazioni in divenire. Ancora, le conoscenze sono rivolte al mantenimento in efficienza, alla fruizione e al godimento del bene tramite l’inserimento di nuove destinazioni d’uso compatibili col bene stesso e col sistema ambientale, sociale, culturale di riferimento. Entrano in gioco le componenti della sostenibilità culturale, dell’innovazione compatibile - progettuale, tecnologica e impiantistica - che permetta l’aggiunta di elementi di novità nel rispetto dell’esistente. Abilità: Gli studenti dell'Atelier svilupperanno capacità critica per impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di restauro alla scala architettonica. Saranno in grado di predisporre progetti di conservazione integrata di beni architettonici, nell’ottica primaria della compatibilità, e senza perdere di vista la visione d’insieme del progetto che deve rispondere alla necessità di protrarre nel tempo i valori culturali dei beni. Sapranno esprimere capacità critiche di analisi del processo progettuale, in relazione ai valori del patrimonio storico, nei termini di conservazione delle risorse culturali, e del benessere psicofisico degli utenti, secondo gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Sapranno inoltre esprimere capacità critiche in relazione alla scelta di tecnologie e di tecniche costruttive appropriate, ricorrendo all’uso di materiali e tecniche tradizionali e contemporanei; capacità critica nell’impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di messa in valore del patrimonio alla scala architettonica, nell’ottica della fattibilità e della sostenibilità. Attraverso l’applicazione delle conoscenze e degli strumenti acquisiti nel processo formativo, gli studenti saranno in grado di predisporre progetti di restauro di beni architettonici in un’ottica di conservazione integrata che pone il bene e il suo sistema culturale al centro delle esigenze e delle dinamiche sociali, economiche e culturali attuali. In particolare: Il modulo di Restauro è finalizzato alla formulazione di scelte consapevoli e al sapere esprimere correttamente l'iter del progetto, a diversi livelli: dall'approccio conoscitivo, alla scala di fattibilità fino a quella definitiva che configura i provvedimenti di conservazione e innovazione sulla materialità architettonica. Gli studenti acquisiscono la capacità di interpretare criticamente il patrimonio nelle sue necessità di tutela, messa in sicurezza, conservazione, e di risolvere problemi interdisciplinari, in particolare relativi al progetto di conservazione e riuso del patrimonio architettonico nel rispetto delle vigenti normative e in relazione all'attualità del dibattito sul restauro. Al termine dell'insegnamento lo studente sarà capace di governare criticamente le fasi del progetto di restauro, dalla conoscenza alla programmazione di intervento, nell'obiettivo di assumere la responsabilità di soluzioni culturalmente sostenibili e di sapere gestire il ruolo di coordinamento interdisciplinare richiesto alla figura dell'architetto, in rapporto alla normativa vigente e alle problematiche di tutela del patrimonio costruito. Il modulo di Fisica tecnica ambientale è finalizzato all’apprendimento dei requisiti e delle normative tecniche in relazione alla conservazione preventiva e al comfort degli occupanti, dei sistemi e componenti impiantistici per l’illuminazione e la climatizzazione, delle tecniche attive e passive per il controllo ambientale. Gli studenti acquisiscono la capacità di valutare le prestazioni termiche, illuminotecniche e di qualità dell’aria degli ambienti confinati e di operare scelte coerenti relative alle tecnologie impiantistiche, nel rispetto delle vigenti normative ed in relazione alle tematiche dell’integrazione edificio/impianto. Al termine dell'insegnamento lo studente sarà capace di definire le condizioni ambientali favorevoli per la conservazione e di scegliere consapevolmente le tecnologie impiantistiche per l'illuminazione e la climatizzazione più idonee in un intervento di restauro. Il modulo di Scienza e tecnologia dei materiali è finalizzato all’analisi e descrizione delle morfologie di degrado dei materiali e delle strutture (con riferimento alle vigenti normative), alla comprensione dei meccanismi che presiedono allo stesso degrado e correlazione con cause chimico-ambientali, fisiche, biologiche e/o meccaniche. Vengono inoltre illustrate le principali metodologie d'indagine chimico-fisica e di diagnostica, sviluppando la capacità critica di proporre le soluzioni e tecnologie più appropriate per il consolidamento, conservazione, protezione e prevenzione delle aree degradate. Al termine dell’insegnamento, lo studente sarà in grado di apportare al progetto di conservazione e restauro specifiche competenze in materia di costituzione materica, alterazione di caratteristiche e proprietà dei materiali, procedure di diagnosi e monitoraggio, metodi di trattamento ed intervento su materiali e strutture.
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso delle conoscenze e abilità derivanti: - dal superamento degli esami di disegno e rappresentazione, geomatica, storia dell’architettura, teorie e storia del restauro, scienza e tecnologia dei materiali previsti nei CdL triennale in architettura, nonché avere interiorizzato i contenuti del corso di Metodologie di restauro del I p.d. della Magistrale. Deve sapere articolare correttamente fonti, strumenti e metodi relativi alle sopraddette discipline; - dal superamento dell'esame di Fisica Tecnica Ambientale previsto nel CdL triennale in Architettura del Politecnico di Torino. Se proveniente da altro Ateneo, lo studente deve conoscere i fondamenti di trasmissione del calore, termodinamica, psicrometria, illuminotecnica e acustica, normalmente acquisiti nei corsi di Laurea triennali di Architettura ed Ingegneria. - dal superamento dell'esame di Scienza e Tecnologia dei Materiali previsto nel CdL triennale in Architettura del Politecnico di Torino. Se proveniente da altro Ateneo, lo studente deve possedere le conoscenze di base sui materiali per l’architettura (tipologie e classificazione, composizione, struttura, proprietà), normalmente acquisiti nei corsi di Laurea triennali di Architettura ed Ingegneria.
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso delle conoscenze e abilità derivanti: - dal superamento degli esami di disegno e rappresentazione, geomatica, storia dell’architettura, teorie e storia del restauro, scienza e tecnologia dei materiali previsti nei CdL triennale in architettura, nonché avere interiorizzato i contenuti del corso di Metodologie di restauro del I p.d. della Magistrale. Deve sapere articolare correttamente fonti, strumenti e metodi relativi alle sopraddette discipline; - dal superamento dell'esame di Fisica Tecnica Ambientale previsto nel CdL triennale in Architettura del Politecnico di Torino. Se proveniente da altro Ateneo, lo studente deve conoscere i fondamenti di trasmissione del calore, termodinamica e fotometria, normalmente acquisiti nei corsi di Laurea triennali di Architettura ed Ingegneria.
Le discipline del Restauro, della Fisica tecnica ambientale e della Scienza e tecnologia dei materiali, che concorrono nell'Atelier alla definizione del Progetto di Restauro, si coordinano e si integrano nello sviluppo di un'esercitazione unitaria. Ogni anno accademico l’esercitazione - svolta dagli studenti organizzati in gruppi da 2/4 persone - è sviluppata intorno a un caso studio monografico che è possibile esplorare nella sua consistenza fisica e che reclama interventi di restauro, adeguamento, riuso messa in valore. Nell'a.a. 2024-2025 riguarderà un complesso architettonico caratterizzato principalmente da sistemi costruttivi tradizionali e da particolari apparati decorativi, in un contesto di valore storico e ambientale, di cui devono essere tenute in conto le specificità e le potenzialità. Il modulo di Restauro approfondisce la conoscenza storica e le componenti fisiche dell’esistente, compresa la comprensione del contesto e del sistema culturale di riferimento, nonché delle stratificazioni che formano il palinsesto architettonico, nella fase del progetto di conoscenza. In seguito delinea gli interventi possibili applicabili al costruito, fra cui quelli in continuità con la tradizione costruttiva, e quelli relativi a materiali e tecniche contemporanei, nel rapporto con la processualità normativa del progetto di restauro. Ne illustra i problemi di compatibilità e applicazione e la necessità di configurarli in termini di distinguibilità. Sono trattati i problemi di rifunzionalizzazione delle fabbriche storiche: un nuovo uso istituisce necessità e requisiti aggiornati, da controllare in termini di progetto. Argomenti e tematiche trattati: - Presentazione dell’Atelier "Progetto di Restauro": programma, contenuti, obiettivi (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Presentazione del caso studio, di fonti, strumenti e metodi dell'esercitazione (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Organizzazione dei gruppi di lavoro, assegnazione dei temi ai gruppi (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Sopralluoghi al caso studio e acquisizioni nel sopralluogo (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Verifica di fattibilità con ciascun gruppo (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Il rilievo critico dell’esistente alla scala architettonica per il progetto di restauro. La comprensione della consistenza del costruito e la sua restituzione grafica. - Inquadramento territoriale: cartografia; strumenti di governo del territorio e piani: previsioni e norme con ricadute sul bene. - L'analisi storica per il restauro. Le fonti bibliografiche, documentarie e materiali. L'interpretazione delle fasi architettoniche e dei restauri pregressi. - I sistemi costruttivi e le finiture dell’edilizia tradizionale. Particolari esempi relativi alla tradizione costruttiva nell’area di indagine. - Esplorazione/riflessione insieme a ciascun gruppo sui casi studio, osservazione critica: problematiche d’uso, flessibilità al riuso, fattibilità. - Il Ministero della Cultura, il D.Lgs. 42/2004, le Soprintendenze, il D.Lgs. 36/2023, nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Il progetto di restauro su beni tutelati e su beni pubblici, scale di progetto. - Accenni sulle tecniche non distruttive per la diagnosi del costruito storico. Potenzialità, applicazioni, casi studio; con la collaborazione del Laboratorio di Diagnostica non distruttiva del Politecnico di Torino DAD. - Il progetto di restauro alla scala architettonica: capacità residue dei manufatti, nuovi usi, criteri di approccio, rapporto conservazione/innovazione, antico/nuovo. - Le tecniche di restauro architettonico. La progettazione e configurazione grafica delle "unità di progetto". - Chiusura dell’atelier, obiettivi, risultati, modalità di esame. - Altre tematiche possono essere sviluppate in relazione alla specifica identità dei casi studio in esame. Il modulo di Fisica tecnica ambientale si articola nei seguenti argomenti: - requisiti degli ambienti termici, luminosi e di qualità dell’aria per la conservazione preventiva del patrimonio e per il comfort degli occupanti; - tipologie e modalità di funzionamento dei principali sistemi impiantistici per l’illuminazione e la climatizzazione; - problematiche relative alla compatibilità degli interventi impiantistici negli antichi edifici; - metodologie e strumenti di valutazione e modellazione fisica e numerica per la progettazione termica ed illuminotecnica per la conservazione e la fruizione del bene architettonico. Le tematiche trattate sono articolate in fasi di lavoro che prevedono: - analisi ambientale a scala territoriale per l’individuazione delle caratteristiche morfologiche del sito e delle risorse energetiche disponibili; - analisi a scala di edificio delle caratteristiche architettoniche e impiantistiche del costruito (identificazione delle stratigrafie dell’involucro e degli impianti esistenti); - rilievo e analisi dello stato di conservazione dell’impiantistica "storica"; - analisi dei vincoli ambientali, definizioni delle esigenze e dei requisiti di progetto con il supporto della legislazione e alla normativa di settore; - progetto della riqualificazione energetica a scala edilizia; - valutazione critica e caratterizzazione degli interventi relativi all’involucro edilizio opaco e vetrato; - valutazione critica e caratterizzazione degli interventi relativi agli impianti di climatizzazione e di illuminazione; - applicazione di metodi di calcolo manuali e/o modellazione con software, e comunicazione dei risultati. Altre tematiche possono essere sviluppate in relazione alla specifica identità del caso studio in esame. Nel modulo di Scienza e tecnologia dei materiali gli argomenti e le tematiche trattati sono strettamente correlati ai casi studio in esame. Nello specifico, negli anni accademici precedenti, il tema dell’Atelier multidisciplinare ha riguardato castelli e complessi architettonici segnati principalmente dall’impiego di materiali e tecniche costruttive tradizionali, nonché da apparati e finiture di pregio, tra cui stucchi, gessi, pitture murali. Pertanto, il programma affronterà le tematiche seguenti: - I materiali da costruzione di origine storica: il gesso, la calce aerea, i leganti idraulici, i laterizi, ed i materiali lapidei; - L’impiego dei materiali storici per la realizzazione di intonaci, malte, stucchi, apparati pittorici a secco ed ad affresco. Composizioni, tecniche storiche di preparazione, modalità per corretta esecuzione e messa in opera; - L’identificazione delle principali forme di degrado dei materiali storici, attraverso l’osservazione di manifestazioni e morfologie di alterazione; - La descrizione delle morfologie di degrado, impiegando definizioni e terminologie della normativa vigente (UNI 11182-2006) e/o altri glossari riconosciuti a livello europeo ed internazionale; - La rappresentazione dei materiali e del degrado, tramite l’elaborazione di tavole grafiche; - L’identificazione delle cause di alterazione e correlazione a fenomeni di esposizione atmosferico/ambientale o altre cause chimiche, fisiche, biologiche, meccaniche, antropiche; - La diagnosi del degrado: tecniche di analisi in-situ e tecniche di analisi di laboratorio, attraverso l’illustrazione di uno/più caso/i studio; - Le tecniche di pulitura delle superfici e le tecniche di dissalazione dei manufatti; - Le soluzioni, le tecniche ed i prodotti per la conservazione, consolidamento, protezione, prevenzione e restauro; - La redazione di un progetto di conservazione, anche attraverso la realizzazione di tavole grafiche.
Le discipline del Restauro, della Fisica tecnica ambientale e della Scienza e tecnologia dei materiali, che concorrono nell'Atelier alla definizione del Progetto di Restauro, si coordinano e si integrano nello sviluppo di un'esercitazione unitaria. Ogni anno accademico l’esercitazione - svolta dagli studenti organizzati in gruppi da 2/3 persone - è sviluppata intorno a un caso studio monografico che è possibile esplorare nella sua consistenza fisica e che reclama interventi di restauro, adeguamento, riuso messa in valore. Nell'a.a. 2021-22 riguarderà un complesso architettonico caratterizzato principalmente da sistemi costruttivi tradizionali e da particolari apparati decorativi, in un contesto di grande valore culturale e ambientale, di cui devono essere tenute in conto le specificità e le potenzialità. Il modulo di Restauro approfondisce la conoscenza storica e le componenti fisiche dell’esistente, compresa la comprensione del contesto e del sistema culturale di riferimento, nonché delle stratificazioni che formano il palinsesto architettonico, nella fase del progetto di conoscenza. In seguito delinea gli interventi possibili applicabili al costruito, fra cui quelli in continuità con la tradizione costruttiva, e quelli relativi a materiali e tecniche contemporanei, nel rapporto con la processualità normativa del progetto di restauro. Ne illustra i problemi di compatibilità e applicazione e la necessità di configurarli in termini di distinguibilità. Sono trattati i problemi di rifunzionalizzazione delle fabbriche storiche: un nuovo uso istituisce necessità e requisiti aggiornati, da controllare in termini di progetto. Argomenti e tematiche trattati: - Presentazione dell’Atelier "Progetto di Restauro": programma, contenuti, obiettivi (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Presentazione del caso studio, di fonti, strumenti e metodi dell'esercitazione (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Organizzazione dei gruppi di lavoro, assegnazione dei temi ai gruppi (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Acquisizioni nel sopralluogo (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Sopralluoghi al caso studio (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). Per chi sosterrà l’Atelier in modalità da remoto saranno messi a disposizione materiali di conoscenza e stato di fatto adeguati che costituiranno una opportuna base di lavoro anche in assenza di indagine sul campo da parte dello studente. - Verifica di fattibilità con ciascun gruppo (svolgimento integrato, tutte e tre le discipline). - Il rilievo critico dell’esistente alla scala architettonica per il progetto di restauro. La comprensione della consistenza del costruito e la sua restituzione grafica. - Inquadramento territoriale: cartografia; strumenti di governo del territorio e piani: previsioni e norme con ricadute sul bene. - L'analisi storica per il restauro. Le fonti bibliografiche, documentarie e materiali. L'interpretazione delle fasi architettoniche. - I sistemi costruttivi e le finiture dell’edilizia tradizionale. Particolari esempi relativi alla tradizione costruttiva nell’area di indagine. - Esplorazione/riflessione insieme a ciascun gruppo sui casi studio, osservazione critica: problematiche d’uso, flessibilità al riuso, fattibilità. - Il Ministero della Cultura, il D.Lgs. 42/2004, le Soprintendenze, il nuovo Codice degli Appalti pubblici. Il progetto di restauro su beni tutelati e su beni pubblici, alla scala del progetto definitivo. - Le tecniche non distruttive per la diagnosi del costruito storico. Potenzialità, applicazioni, casi studio; con la collaborazione del Laboratorio di Diagnostica non distruttiva del Politecnico di Torino DAD. - Il progetto di restauro alla scala architettonica: capacità residue dei manufatti, nuovi usi, rapporto conservazione/innovazione, antico/nuovo. - Le tecniche di restauro architettonico. La progettazione e configurazione grafica delle "unità di lavorazione". - Chiusura dell’atelier, obiettivi, risultati, modalità di esame. - Altre tematiche possono essere sviluppate in relazione alla specifica identità dei casi studio in esame. Il modulo di Fisica tecnica ambientale si articola nei seguenti argomenti: - requisiti degli ambienti termici, luminosi e di qualità dell’aria per la conservazione preventiva del patrimonio e per il comfort degli occupanti; - tipologie e modalità di funzionamento dei principali sistemi impiantistici per l’illuminazione e la climatizzazione; - problematiche relative alla compatibilità degli interventi impiantistici negli antichi edifici; - metodologie e strumenti di valutazione e modellazione fisica e numerica per la progettazione termica ed illuminotecnica per la conservazione e la fruizione del bene architettonico. Le tematiche trattate sono articolate in fasi di lavoro che prevedono: - analisi ambientale a scala territoriale per l’individuazione delle caratteristiche morfologiche del sito e delle risorse energetiche disponibili; - analisi a scala di edificio delle caratteristiche architettoniche e impiantistiche del costruito (identificazione delle stratigrafie dell’involucro e degli impianti esistenti); - rilievo e analisi dello stato di conservazione dell’impiantistica "storica"; - analisi dei vincoli ambientali, definizioni delle esigenze e dei requisiti di progetto con il supporto della legislazione e alla normativa di settore; - progetto della riqualificazione energetica a scala edilizia; - caratterizzazione degli interventi sull’involucro edilizio opaco e vetrato; - caratterizzazione degli interventi sull’impianto termico e sull’impianto di illuminazione; - applicazione di metodi di calcolo manuali e/o modellazione con software, e comunicazione dei risultati. Altre tematiche possono essere sviluppate in relazione alla specifica identità del caso studio in esame. Nel modulo di Scienza e tecnologia dei materiali gli argomenti e le tematiche trattati sono strettamente correlati ai casi studio in esame. Nello specifico, negli anni accademici precedenti, il tema dell’Atelier multidisciplinare ha riguardato castelli e complessi architettonici segnati principalmente dall’impiego di materiali e tecniche costruttive tradizionali, nonché da apparati e finiture di pregio, tra cui stucchi, gessi, pitture murali. Pertanto, il programma affronterà le tematiche seguenti: - I materiali da costruzione di origine storica: il gesso, la calce aerea, i leganti idraulici, i laterizi, ed i materiali lapidei; - L’impiego dei materiali storici per la realizzazione di intonaci, malte, stucchi, apparati pittorici a secco ed ad affresco. Composizioni, tecniche storiche di preparazione, modalità per corretta esecuzione e messa in opera; - L’identificazione delle principali forme di degrado dei materiali storici, attraverso l’osservazione di manifestazioni e morfologie di alterazione; - La descrizione delle morfologie di degrado, impiegando definizioni e terminologie della normativa vigente (UNI 11182-2006); - La rappresentazione dei materiali e del degrado, tramite l’elaborazione di tavole grafiche; - L’identificazione delle cause di alterazione e correlazione a fenomeni di esposizione atmosferico/ambientale o altre cause chimiche, fisiche, biologiche, meccaniche, antropiche; - La diagnosi del degrado: tecniche di analisi in-situ e tecniche di analisi di laboratorio, attraverso l’illustrazione di uno/più caso/i studio; - Le tecniche di pulitura delle superfici e le tecniche di dissalazione dei manufatti; - Le soluzioni, le tecniche ed i prodotti per la conservazione, consolidamento, protezione, prevenzione e restauro; - La redazione di un progetto di conservazione, anche attraverso la realizzazione di tavole grafiche.
Nell'ambito del modulo di Restauro l'apparato di lezioni è in parallelo allo svolgimento dell'esercitazione progettuale. Sono previsti approfondimenti monografici, discussioni seminariali. Le modalità didattiche prevedono lezioni frontali mono e pluri-disciplinari, orientate nei contenuti all’esperienza concreta del progetto di restauro. Attraverso l'esemplificazione di casi - anche sulla base delle problematiche espresse dalle esercitazioni in corso - si affrontano le metodologie di intervento specifiche, condivise in discussioni collettive. Crediti 6; 60 ore di didattica. Al carico è da aggiungere l'impegno richiesto per sviluppare e completare l'esercitazione, la consultazione di specifiche fonti, lo studio di materiali bibliografici e delle dispense di supporto. In aula è fornita assistenza diacronica nello sviluppo dell'esercitazione da parte della docenza e di uno o più esercitatori/cultori della materia che svolgono attività di tutoraggio. Il docente è disponibile su appuntamento (email) per chiarimenti su lezioni ed esercitazioni. Sono previsti momenti di confronto e revisione interdisciplinare delle esercitazioni da parte dei docenti dell'Atelier, nonché una esposizione seminariale intermedia dello stato di avanzamento dell'esercitazione da parte degli studenti, a compimento del progetto di conoscenza, come momento di riflessione in itinere. L'insegnamento di Restauro si articola in una parte propedeutica di analisi della consistenza del costruito storico; nella elaborazione di un progetto di conservazione integrata alla scala architettonica in cui vengono esplicitati gli interventi per garantire la permanenza materiale del bene, la sua rifunzionalizzazione in termini compositivi, di percorsi, di elementi, il rapporto tra la conservazione dell’antico e l’aggiunta compatibile del nuovo, secondo il principio dell’incremento dei valori con nuovi apporti di qualità. Per esplicitare le conoscenze l'insegnamento fa riferimento all'illustrazione di casi reali e allo sviluppo di una esercitazione per simulare l'iter conoscitivo e applicativo, oltre che a sopralluoghi. Un particolare approfondimento riguarda la comprensione delle potenzialità e l’applicazione delle tecniche non distruttive per la diagnosi e conservazione dei beni architettonici con il contributo del ‘Laboratorio di Diagnostica non distruttiva’ del DAD. L’insegnamento si articola in una parte teorica dedicata all’apprendimento degli argomenti sopra riportati, che occupa circa il 30% delle ore di didattica frontale, e nella parte applicativa riferita al progetto sul caso studio scelto e governato insieme alle altre discipline che compongono l’Atelier, per il rimanente 70% di ore. Nell’ambito del modulo di Fisica tecnica ambientale l'apparato di lezioni e seminari è propedeutico allo svolgimento dell'esercitazione progettuale. Il modulo si avvale delle competenze del personale tecnico del LAMSA per gli aspetti teorici e pratici connessi alle analisi ambientali e al progetto illuminotecnico. Le modalità didattiche prevedono lezioni frontali mono- e pluri-disciplinari e sviluppo di esercitazioni applicative, orientate nei contenuti all’esperienza concreta dell’applicazione dei principi fisico-tecnici di efficienza energetica e comfort indoor al progetto di restauro. Attraverso l'esemplificazione di casi, sulla base delle problematiche espresse, si affrontano le metodologie di intervento specifiche − anche condivise in discussioni collettive − orientate a garantire la compatibilità e l’integrazione impiantistica nell’edilizia storica. Crediti 4; 40 ore di didattica. Al carico è da aggiungere l'impegno richiesto per sviluppare e completare l’esercitazione, il reperimento di specifiche fonti, lo studio dei materiali bibliografici e delle dispense di supporto. In aula è fornita assistenza nello sviluppo dell’esercitazione da parte della docenza e di uno o più esercitatori/cultori della materia che svolgono attività di tutoraggio. Il docente è disponibile su appuntamento (email) per chiarimenti su lezioni ed esercitazioni. Sono previsti momenti di confronto e revisione interdisciplinare dell’esercitazione da parte dei docenti dell'Atelier, nonché una esposizione seminariale intermedia dello stato di avanzamento dell'esercitazione da parte degli studenti, a compimento del progetto di conoscenza, come momento di riflessione in itinere. L’insegnamento di Fisica tecnica ambientale si articola in una parte teorica dedicata all’apprendimento degli argomenti sopra riportati, che occupa circa il 30-40% delle ore di didattica frontale, e in una parte applicativa riferita al caso studio scelto e gestito insieme alle altre discipline che compongono l’Atelier, per il rimanente 60-70% di ore. Nell'ambito del modulo di Scienza e tecnologia dei materiali le modalità didattiche prevedono lezioni teoriche, dedicate all’apprendimento degli argomenti sopra riportati, e che occupano circa il 50-60% delle ore di didattica frontale, e in una restante parte applicativa riferita a un caso studio scelto e gestito insieme alle altre discipline che compongono l’Atelier. La didattica frontale si avvale comunque sempre di esemplificazione di casi, attraverso i quali si affrontano le metodologie di intervento specifiche, condivise in discussioni collettive. Crediti 4; 40 ore di didattica. Al carico è da aggiungere l'impegno richiesto per sviluppare e completare l'esercitazione, il reperimento di specifiche fonti, lo studio dei materiali bibliografici e delle dispense di supporto. In aula è fornita assistenza continua nello sviluppo dell'esercitazione da parte della docenza e di un esercitatore che svolge attività di tutoraggio. Il docente è disponibile su appuntamento (e-mail) per chiarimenti su lezioni ed esercitazioni. Sono previsti momenti di confronto e revisione interdisciplinare delle esercitazioni da parte dei docenti dell'Atelier, nonché una esposizione seminariale intermedia dello stato di avanzamento dell'esercitazione da parte degli studenti, a compimento del progetto di conoscenza, come momento di riflessione in itinere.
Nell'ambito del modulo di Restauro l'apparato di lezioni è in parallelo allo svolgimento dell'esercitazione progettuale. Sono previsti approfondimenti monografici, discussioni seminariali. Le modalità didattiche prevedono lezioni frontali mono e pluri-disciplinari, orientate nei contenuti all’esperienza concreta del progetto di restauro. Attraverso l'esemplificazione di casi - anche sulla base delle problematiche espresse dalle esercitazioni in corso - si affrontano le metodologie di intervento specifiche, condivise in discussioni collettive. Crediti 6; 60 ore di didattica. Al carico è da aggiungere l'impegno richiesto per sviluppare e completare l'esercitazione, la consultazione di specifiche fonti, lo studio di materiali bibliografici e delle dispense di supporto. In aula (sia fisica sia virtuale) è fornita assistenza diacronica nello sviluppo dell'esercitazione da parte della docenza e di uno o più esercitatori/cultori della materia che svolgono attività di tutoraggio. Il docente è disponibile su appuntamento (email) per chiarimenti su lezioni ed esercitazioni. Sono previsti momenti di confronto e revisione interdisciplinare delle esercitazioni da parte dei docenti dell'Atelier, nonché una esposizione seminariale intermedia dello stato di avanzamento dell'esercitazione da parte degli studenti, a compimento del progetto di conoscenza, come momento di riflessione intermedia. L'insegnamento di Restauro si articola in una parte propedeutica di analisi della consistenza del costruito storico; nella elaborazione di un progetto di conservazione integrata alla scala architettonica in cui vengono esplicitati gli interventi per garantire la permanenza materiale del bene, la sua rifunzionalizzazione in termini compositivi, di percorsi, di elementi, il rapporto tra la conservazione dell’antico e l’aggiunta compatibile del nuovo, secondo il principio dell’incremento dei valori con nuovi apporti di qualità. Per esplicitare le conoscenze l'insegnamento fa riferimento all'illustrazione di casi reali e allo sviluppo di una esercitazione per simulare l'iter conoscitivo e applicativo, oltre che a sopralluoghi. Un particolare approfondimento riguarda la comprensione delle potenzialità e l’applicazione delle tecniche non distruttive per la diagnosi e conservazione dei beni architettonici con il contributo del ‘Laboratorio di Diagnostica non distruttiva’ del DAD. L’insegnamento si articola in una parte teorica dedicata all’apprendimento degli argomenti sopra riportati, che occupa circa il 30% delle ore di didattica frontale, e nella parte applicativa riferita al progetto sul caso studio scelto e governato insieme alle altre discipline che compongono l’Atelier, per il rimanente 70% di ore. Nell’ambito del modulo di Fisica tecnica ambientale l'apparato di lezioni e seminari è propedeutico allo svolgimento dell'esercitazione progettuale. Sono previsti approfondimenti monografici e discussioni seminariali, interventi di specialisti nei settori della progettazione degli impianti di climatizzazione ed illuminazione. Il modulo si avvale inoltre delle competenze del personale tecnico del LAMSA per gli aspetti teorici e pratici connessi alle analisi ambientali e al progetto illuminotecnico. Le modalità didattiche prevedono lezioni frontali mono e pluri-disciplinari, orientate nei contenuti all’esperienza concreta del progetto di restauro, e sviluppo di esercitazioni applicative. Attraverso l'esemplificazione di casi - anche sulla base delle problematiche espresse dalle esercitazioni - si affrontano le metodologie di intervento specifiche, condivise in discussioni collettive. Crediti 4; 40 ore di didattica. Al carico è da aggiungere l'impegno richiesto per sviluppare e completare l’esercitazione, il reperimento di specifiche fonti, lo studio dei materiali bibliografici e delle dispense di supporto. In aula (sia fisica sia virtuale) è fornita assistenza continua nello sviluppo dell’esercitazione da parte della docenza e di uno o più esercitatori/cultori della materia che svolgono attività di tutoraggio. Il docente è disponibile su appuntamento (email) per chiarimenti su lezioni ed esercitazioni. Sono previsti momenti di confronto e revisione interdisciplinare dell’esercitazione da parte dei docenti dell'Atelier, nonché una esposizione seminariale intermedia dello stato di avanzamento dell'esercitazione da parte degli studenti, a compimento del progetto di conoscenza, come momento di riflessione intermedia. L’insegnamento di Fisica tecnica ambientale si articola in una parte teorica dedicata all’apprendimento degli argomenti sopra riportati, che occupa circa il 30-40% delle ore di didattica frontale, e in una parte applicativa riferita a un caso studio scelto e gestito insieme alle altre discipline che compongono l’Atelier, per il rimanente 60-70% di ore. Nell'ambito del modulo di Scienza e tecnologia dei materiali le modalità didattiche prevedono lezioni teoriche, dedicate all’apprendimento degli argomenti sopra riportati, e che occupano circa il 50-60% delle ore di didattica frontale, e in una restante parte applicativa riferita a un caso studio scelto e gestito insieme alle altre discipline che compongono l’Atelier. La didattica frontale si avvale comunque sempre di esemplificazione di casi, attraverso i quali si affrontano le metodologie di intervento specifiche, condivise in discussioni collettive. Crediti 4; 40 ore di didattica. Al carico è da aggiungere l'impegno richiesto per sviluppare e completare l'esercitazione, il reperimento di specifiche fonti, lo studio dei materiali bibliografici e delle dispense di supporto. In aula è fornita assistenza continua nello sviluppo dell'esercitazione da parte della docenza e di un esercitatore che svolge attività di tutoraggio. Il docente è disponibile su appuntamento (e-mail) per chiarimenti su lezioni ed esercitazioni. Sono previsti momenti di confronto e revisione interdisciplinare delle esercitazioni da parte dei docenti dell'Atelier, nonché una esposizione seminariale intermedia dello stato di avanzamento dell'esercitazione da parte degli studenti, a compimento del progetto di conoscenza, come momento di riflessione intermedia.
Sintesi degli argomenti trattati, dispense tematiche sulle lezioni e documenti utili all'organizzazione e allo svolgimento del progetto sono messi a disposizione degli studenti sul portale della didattica. Indicazioni bibliografiche e normative verranno specificate di volta in volta nel corso delle lezioni e durante le attività di esercitazione. Bibliografia del modulo di Restauro: - Stefano F. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici, EPC Libri, Roma 2004. - Francesco Doglioni, Nel Restauro. Progetti per le architetture del passato, Marsilio, Venezia 2008. - Donatella Fiorani (a cura di), Restauro e tecnologie in architettura, Carocci, Roma, 2009. - Marcello Balzani (a cura di), Restauro, recupero, riqualificazione. Il progetto contemporaneo nel contesto storico, Skira, Milano, 2011. - Giovanni Carbonara, Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, Utet, Torino 2011. - Stefano F. Musso (a cura di), Tecniche di Restauro - aggiornamento, UTET Scienze Tecniche, Torino 2013. - Maria Adriana Giusti, Monica Naretto (a cura di), Arte di Conservare/Conservare con l'Arte. Castello, villa, villeggiature d'artisti a Rivara, con testi di Chiara Aghemo, Rossella Taraglio e Altri Autori, ETS, Pisa 2014. - Donatella Fiorani (coordinamento di), RICerca/REStauro, Edizioni Quasar, Roma, 2017. - Stefano Francesco Musso, Marco Pretelli (coordinamento di), Restauro: Conoscenza, Progetto, Cantiere, Gestione, Edizioni Quasar, Roma, 2020. - Monica Naretto, Stratificazioni: conoscenza, interpretazione, progetto. Temi e problemi nelle Residenze Sabaude, Collana Cultural Heritage, WriteUp, Roma, 2024. Bibliografia del modulo di Fisica tecnica ambientale: - David Saunders, Museum Lighting: A Guide for Conservators and Curators, Getty Publications, 2020. - Chiara Aghemo, Monica Naretto, Rossella Taraglio, Lodovica Valetti, Un approccio metodologico al tema dell’integrazione degli impianti nelle architetture storiche: dall’analisi dell’esistente alle proposte di soluzioni compatibili per l’adeguamento e il riuso, in Atti del XXXV° Convegno Internazionale Scienza e beni culturali, Bressanone, 2019, pp. 295-305. - Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Restauro e impianti, in Materiali e Strutture, Problemi di conservazione, Roma, 2017, Nuova Serie VI, n. 11. - L. de Santoli (coordinatore), L. Bellia, S.P. Corgnati, F.R. d'Ambrosio Alfano, M. Filippi, L. Mazzarella, P.C. Romagnoni, F. Sciurpi, III guida AiCARR - Efficienza energetica negli edifici storici, Editoriale Delfino, Milano, 2014. - AA.VV., Manuale di progettazione illuminotecnica, Mancosu editore, Roma 2010. - L. Stefanutti, Tipologie di impianti, in “Manuale degli impianti di climatizzazione, Tecniche Nuove, Milano, 2008 - Ente Italiano di Normazione (UNI), UNI EN 16883, Conservazione dei beni culturali. Linee guida per migliorare la prestazione energetica degli edifici storici, 2017 - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), Linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale. Architettura, centri e nuclei storici ed urbani, 2015 - Ente Italiano di Normazione (UNI), UNI CEN/TS 16163, Conservazione dei beni culturali. Linee guida e procedure per scegliere l'illuminazione adatta a esposizioni in ambienti interni, 2014 - Normativa tecnica specifica in ambito illuminotecnico e della climatizzazione, e selezione di pubblicazioni scientifiche recenti pertinenti ai temi trattati. Bibliografia del modulo di Scienza e tecnologia dei materiali: - Giovanni Carbonara, Trattato di restauro architettonico, UTET, Torino 1996-2011. - Luca Bertolini, Materiali da costruzioni, Vol. 2: Degrado, prevenzione, diagnosi, restauro, Città Studi, Milano 2006. - Stefania Franceschi, Leonardo Germani, Manuale operativo per il restauro architettonico, DEI srl – Tipografia del Genio Civile, Roma, quarta edizione 2010. - Alessandro Battaglia, Andrea Rattazzi, Vassili Kafetsis (a cura di), Terra, Fuoco, Acqua, Aria. La calce, Edizioni AhRCOS, Ermes, Ariccia, Roma, 2011. - Giorgio Croci, Conservazione e restauro strutturale dei beni architettonici, Città Studi De Agostini, Novara 2012 - Normative vigenti di riferimento e selezione di pubblicazioni scientifiche recenti pertinenti ai temi trattati.
Sintesi degli argomenti trattati, dispense tematiche sulle lezioni e documenti utili all'organizzazione e allo svolgimento del progetto sono messi a disposizione degli studenti sul portale della didattica. Indicazioni bibliografiche e normative verranno specificate di volta in volta nel corso delle lezioni e durante le attività di esercitazione. Bibliografia del modulo di Restauro: - Stefano F. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici, EPC Libri, Roma 2004. - Francesco Doglioni, Nel Restauro. Progetti per le architetture del passato, Marsilio, Venezia 2008. - Donatella Fiorani (a cura di), Restauro e tecnologie in architettura, Carocci, Roma, 2009. - Marcello Balzani (a cura di), Restauro, recupero, riqualificazione. Il progetto contemporaneo nel contesto storico, Skira, Milano, 2011. - Giovanni Carbonara, Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo, Utet, Torino 2011. - Stefano F. Musso (a cura di), Tecniche di Restauro - aggiornamento, UTET Scienze Tecniche, Torino 2013. - Maria Adriana Giusti, Monica Naretto (a cura di), Arte di Conservare/Conservare con l'Arte. Castello, villa, villeggiature d'artisti a Rivara, con testi di Chiara Aghemo, Rossella Taraglio e Altri Autori, ETS, Pisa 2014. - Donatella Fiorani (coordinamento di), RICerca/REStauro, Edizioni Quasar, Roma, 2017. - Stefano Francesco Musso, Marco Pretelli (coordinamento di), Restauro: Conoscenza, Progetto, Cantiere, Gestione, Edizioni Quasar, Roma, 2020. Bibliografia del modulo di Fisica tecnica ambientale: - David Saunders, Museum Lighting: A Guide for Conservators and Curators, Getty Publications, 2020. - Chiara Aghemo, Monica Naretto, Rossella Taraglio, Lodovica Valetti, Un approccio metodologico al tema dell’integrazione degli impianti nelle architetture storiche: dall’analisi dell’esistente alle proposte di soluzioni compatibili per l’adeguamento e il riuso, in Atti del XXXV° Convegno Internazionale Scienza e beni culturali, Bressanone, 2019, pp. 295-305. - Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Restauro e impianti, in Materiali e Strutture, Problemi di conservazione, Roma, 2017, Nuova Serie VI, n. 11. - L. de Santoli (coordinatore), L. Bellia, S.P. Corgnati, F.R. d'Ambrosio Alfano, M. Filippi, L. Mazzarella, P.C. Romagnoni, F. Sciurpi, III guida AiCARR - Efficienza energetica negli edifici storici, Editoriale Delfino, Milano, 2014. - AA.VV., Manuale di progettazione illuminotecnica, Mancosu editore, Roma 2010. - L. Stefanutti, Tipologie di impianti, in “Manuale degli impianti di climatizzazione, Tecniche Nuove, Milano, 2008 - Ente Italiano di Normazione (UNI), UNI EN 16883, Conservazione dei beni culturali. Linee guida per migliorare la prestazione energetica degli edifici storici, 2017 - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), Linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale. Architettura, centri e nuclei storici ed urbani, 2015 - Ente Italiano di Normazione (UNI), UNI CEN/TS 16163, Conservazione dei beni culturali. Linee guida e procedure per scegliere l'illuminazione adatta a esposizioni in ambienti interni, 2014 - Normativa tecnica specifica in ambito illuminotecnico e della climatizzazione. Bibliografia del modulo di Scienza e tecnologia dei materiali: - Giovanni Carbonara, Trattato di restauro architettonico, UTET, Torino 1996-2011. - Luca Bertolini, Materiali da costruzioni, Vol. 2: Degrado, prevenzione, diagnosi, restauro, Città Studi, Milano 2006. - Stefania Franceschi, Leonardo Germani, Manuale operativo per il restauro architettonico, DEI srl – Tipografia del Genio Civile, Roma, quarta edizione 2010. - Alessandro Battaglia, Andrea Rattazzi, Vassili Kafetsis (a cura di), Terra, Fuoco, Acqua, Aria. La calce, Edizioni AhRCOS, Ermes, Ariccia, Roma, 2011. - Giorgio Croci, Conservazione e restauro strutturale dei beni architettonici, Città Studi De Agostini, Novara 2012.
Slides; Dispense;
Lecture slides; Lecture notes;
Modalità di esame: Prova orale obbligatoria; Elaborato grafico prodotto in gruppo; Elaborato progettuale in gruppo;
Exam: Compulsory oral exam; Group graphic design project; Group project;
... L'accertamento di conoscenze e capacità avviene tramite una verifica intermedia e una finale, con particolare attenzione posta alla capacità di integrazione delle conoscenze acquisite in contesti diversi e di valutare e scegliere criticamente le soluzioni culturalmente sostenibili. La frequenza è condizione fondamentale per sviluppare positivamente le attività integrate previste dall'Atelier e dai singoli moduli di 'Restauro', ‘Fisica tecnica ambientale’ e 'Scienza e tecnologia dei materiali'. Le conoscenze acquisite saranno verificate attraverso la discussione di elaborati e un colloquio su aspetti teorici e applicativi: attraverso la disquisizione dell'esercitazione completa, in forma di elaborati scritto-grafici, che lo studente deve sapere illustrare con linguaggio tecnico scientifico, esponendo e motivando le scelte progettuali compiute anche in relazione ai riferimenti teorici, critici, applicativi disciplinari trattati durante le lezioni dei diversi moduli. Inoltre, possono essere richiesti approfondimenti monografici e relazioni su argomenti tecnici o specifici, in funzione dei progetti. La valutazione terrà conto del grado di apprendimento dello studente, della capacità di applicazione e discussione delle conoscenze acquisite a problemi di carattere interdisciplinare e della capacità di comunicare la proposta progettuale attraverso elaborati grafici significativi. Lo studente sosterrà le prove d'esame singolarmente, anche quella relativa alla discussione degli elaborati grafici relativi alla fase esercitativa, quest'ultima pur nel contesto del gruppo di lavoro in cui ha operato. La valutazione finale terrà conto delle valutazioni orientative in itinere, della presentazione e discussione degli elaborati finali e del lavoro globalmente svolto dal gruppo, della partecipazione individuale al lavoro di esercitazione e alle presentazioni. L'esame sarà superato solo nel caso in cui i docenti giudichino lo studente positivamente in tutte e tre le discipline afferenti all'Atelier. Ogni studente è tenuto a iscriversi ufficialmente all’esame sul portale. L’esame di Atelier verterà sulla discussione orale degli elaborati finali tramite colloquio su aspetti teorici e applicativi, attraverso la disquisizione dell'esercitazione completa, in forma di elaborazioni scritto-grafiche, che lo studente deve sapere illustrare con linguaggio tecnico scientifico e con approccio critico, esponendo e motivando le scelte progettuali compiute e rispondendo a domande in relazione ai riferimenti teorici, normativi e applicativi disciplinari, trattati durante le lezioni dei diversi moduli. Lo studente sarà tenuto a depositare sul portale, nella sezione Elaborati, gli elaborati finali che discuterà il giorno dell’esame, entro le ore 12 del giorno precedente alla data di appello scelta. Lo studente sosterrà la prova d'esame singolarmente, pur nel contesto del gruppo di lavoro in cui ha operato. Gli esami saranno in modalità orale, ogni studente sarà chiamato a illustrare parti dell’esercitazione e a rispondere a domande sui programmi delle tre discipline. La prova si svolgerà oralmente in aula, di fronte alla commissione riunita, con l’illustrazione di una copia cartacea dell’esercitazione. La valutazione terrà conto del grado di apprendimento dello studente, della capacità di applicazione e discussione delle conoscenze acquisite a problematiche di carattere interdisciplinare e della capacità di comunicare la proposta progettuale attraverso elaborati grafici significativi. L'esame di Atelier sarà superato solo nel caso in cui i docenti giudichino lo studente positivamente in tutte e tre le discipline afferenti all'Atelier.
Gli studenti e le studentesse con disabilità o con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), oltre alla segnalazione tramite procedura informatizzata, sono invitati a comunicare anche direttamente al/la docente titolare dell'insegnamento, con un preavviso non inferiore ad una settimana dall'avvio della sessione d'esame, gli strumenti compensativi concordati con l'Unità Special Needs, al fine di permettere al/la docente la declinazione più idonea in riferimento alla specifica tipologia di esame.
Exam: Compulsory oral exam; Group graphic design project; Group project;
L'accertamento di conoscenze e capacità avviene tramite una verifica intermedia e una finale, con particolare attenzione posta alla capacità di integrazione delle conoscenze acquisite in contesti diversi e di valutare e scegliere criticamente le soluzioni culturalmente sostenibili. La frequenza è condizione fondamentale per sviluppare positivamente le attività integrate previste dall'Atelier e dai singoli moduli di 'Restauro', ‘Fisica tecnica ambientale’ e 'Scienza e tecnologia dei materiali '. Le conoscenze acquisite saranno verificate attraverso la discussione di elaborati e un colloquio su aspetti teorici e applicativi: attraverso la disquisizione dell'esercitazione completa, in forma di elaborati scritto-grafici, che lo studente deve sapere illustrare con linguaggio tecnico scientifico, esponendo le scelte progettuali compiute anche in relazione ai riferimenti teorici, critici, applicativi disciplinari trattati durante le lezioni dei diversi moduli. Inoltre, possono essere richiesti approfondimenti monografici e relazioni su argomenti tecnici, in relazione ai progetti. La valutazione terrà conto del grado di apprendimento dello studente, della capacità di applicazione e discussione delle conoscenze acquisite a problemi di carattere interdisciplinare e della capacità di comunicare la proposta progettuale attraverso elaborati grafici significativi. Lo studente sosterrà le prove d'esame singolarmente, anche quella relativa alla discussione degli elaborati grafici relativi alla fase esercitativa, quest'ultima pur nel contesto del gruppo di lavoro in cui ha operato. La valutazione finale terrà conto delle valutazioni orientative in itinere, della presentazione e discussione degli elaborati finali e del lavoro globalmente svolto dal gruppo, della partecipazione individuale al lavoro di esercitazione e alle presentazioni. L'esame sarà superato solo nel caso in cui i docenti giudichino lo studente positivamente in tutte e tre le discipline afferenti all'Atelier.
In addition to the message sent by the online system, students with disabilities or Specific Learning Disorders (SLD) are invited to directly inform the professor in charge of the course about the special arrangements for the exam that have been agreed with the Special Needs Unit. The professor has to be informed at least one week before the beginning of the examination session in order to provide students with the most suitable arrangements for each specific type of exam.
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