Questo insegnamento è parte del percorso tematico "Spatial Planning, Evaluation and Management" del Dottorato in Urban and Regional Development (URD).
Il concetto di accessibilità – inteso come facilità di raggiungere le opportunità di attività e interazione sociale distribuite in un dato contesto territoriale, utilizzando le infrastrutture e i servizi di trasporto ivi presenti - è stato sviluppato in termini sia teorici sia operativi nella seconda metà del XX secolo. Esso è progressivamente emerso come strumento utile per coordinare in modo integrato la pianificazione dei trasporti e quella degli usi del suolo, così da governare le interazioni che si sviluppano tra questi due sistemi. In questa prospettiva, l’attenzione è stata rivolta prevalentemente alle strategie di mobilità; viceversa, il contributo che la pianificazione degli usi del suolo e del territorio può offrire al miglioramento dell’accessibilità di posti di lavoro e servizi per la popolazione è stato oggetto di minori studi e applicazioni pratiche. Le recenti dinamiche di restrizione degli spostamenti a causa della pandemia da COVID-19 hanno però fatto emergere una nuova consapevolezza sull’importanza di garantire un’accessibilità ai servizi fondamentali anche entro raggi di prossimità strettamente pedonale, basate attraverso una coerente localizzazione di tali servizi.
L’insegnamento intende allora mostrare come la pianificazione urbanistica e territoriale possa essere ri-orientata in modo da assumere l’accessibilità come uno dei suoi obiettivi chiave, con una duplice finalità: da un lato, perseguire maggiori condizioni di giustizia spaziale, puntando a garantire a tutti – in particolare ai soggetti deboli, che per vari motivi non possano utilizzare i mezzi motorizzati privati – eque condizioni di accesso alle attività del territorio; dall’altro lato, promuovere scelte di mobilità più sostenibili, maggiormente incentrate sull’uso di mezzi di trasporto motorizzati pubblici o condivisi meno impattanti sull’ambiente e su spostamenti pedonali o ciclabili.
La pianificazione per l’accessibilità verrà esaminata su tre diverse tipologie di contesti territoriali: le aree urbane più dense, con riferimento all’approccio della “città dei 15 minuti”, che sta emergendo nelle strategie urbane di molte città sia europee sia asiatiche e australiane; le aree metropolitane, relativamente alle proposte di policentrismo incentrate sulla densificazione intorno ai nodi delle linee di forza del trasporto pubblico (il cosiddetto Transit oriented development); e infine le aree a bassa densità abitativa, sia rurali sia di diffusione urbana, dove l’accessibilità per prossimità non è perseguibile se non attraverso organizzazioni mobili/virtuali della fornitura dei servizi. Per tutti questi tre contesti territoriali verranno analizzate esperienze di pianificazione urbanistica e territoriale incentrate sull’accessibilità, facendone emergere criticamente i punti di forza ma anche – cercando di smontare facili narrazioni e retoriche – i limiti in termini di efficacia ed efficienza, le barriere all’implementazione, le precondizioni istituzionali e di governance, le difficoltà di integrazione con le politiche dei trasporti ecc.
This PhD course is part of the thematic path "Spatial Planning, Evaluation and Management" of the PhD programme in Urban and Regional Development (URD).
The concept of accessibility – defined as the ease of reaching the opportunities for activity and social interaction distributed in a given territorial context, using its transport infrastructures and services - was developed in both theoretical and operational terms in the second half of the twentieth century. It has progressively emerged as a useful tool for coordinating and integrating transport and land use planning, so to govern the interactions between these two systems. In this perspective, the attention – both in theoretical elaborations and in practices – has been mainly focused on mobility strategies; on the contrary, the contribution that land use planning can offer to improve accessibility to jobs and services has been less studied and practiced. However, the recent dynamics of travel restriction due to the COVID-19 pandemic have raised a new awareness on the importance of ensuring accessibility to key services even within strictly pedestrian proximity, based through a consistent location of such services.
The course aims then to show how urban and regional spatial planning can be re-oriented in order to take on accessibility as one of its key objectives, with a twofold purpose: on the one hand, to pursue spatial justice by ensuring that everyone – in particular those who, for various reasons, cannot use private motorized transport – have fair conditions of access to the activities of the territory; on the other hand, to promote more sustainable mobility choices, based on the use of public or shared motorized means of transport (less impacting on the environment compared to cars) and on pedestrian or bicycle trips.
Spatial planning for accessibility will be examined in three different types of territorial contexts: denser urban areas, with reference to the "15-minute city" approach that is emerging in the urban strategies of many cities in Europe as well as in Asia and Australia; metropolitan areas, with respect to polycentric strategies focused on densification around the nodes of public transport (the so-called transit-oriented development); and finally, low-density areas, both rural and urban sprawl, where accessibility by proximity is not pursuable except through movable/virtual organization of service provision. For all these three territorial contexts, experiences of urban and regional planning focused on accessibility will be analyzed, critically highlighting their strengths but also - trying to dismantle easy narratives and rhetoric - their limits in terms of effectiveness and efficiency, the barriers to implementation, the institutional and governance preconditions, the difficulties of integration with transport policies etc.
Non sono necessari particolari prerequisiti, anche se una conoscenza di base degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale e di pianificazione dei trasporti può agevolare una proficua frequenza dell’insegnamento.
No particular prerequisites are necessary, although a basic knowledge of tools for urban and regional planning and for transport planning may facilitate profitable attendance of the course.
L’insegnamento sarà articolato in 5 moduli di tre ore ciascuno:
1) Il concetto di accessibilità. Il land use – transport feedback cycle. Gli effetti della forma e struttura urbana sulle scelte di mobilità. Il dibattito sull’autoselezione. Elaborazioni teoriche e indicatori di accessibilità. Esempi di pianificazione integrata del territorio e dei trasporti incentrati sull’accessibilità.
2) L’accessibilità come misura di giustizia spaziale. Metodologie per analizzare i progetti territoriali in termini di giustizia spaziale rispetto ai livelli di accessibilità generati.
3) La città dei 15 minuti. Dall’unità di quartiere ai low traffic neighbourhood. L’accessibilità ai servizi urbani per prossimità. Le esperienze in Australia e Cina e quelle europee (Parigi, Barcellona, Londra, Milano ecc.)
4) Il Transit Oriented development. I sistemi ferroviari metropolitani. Le stazioni come polarità territoriali. Le 3D (densità, diversità, design) da sviluppare entro le aree di accessibilità pedonale/ciclabile alle stazioni. Esempi di pianificazione metropolitana del TOD: il progetto olandese Stedenbaan, i contrat d’axe francesi, il PTCP di Bologna.
5) L’accessibilità nelle aree a bassa densità. L’accesso ai servizi nelle aree rurali e in quella della diffusione urbana. Le strategie territoriali di sprawl retrofitting. L’accessibilità virtuale ai servizi. L’esperienza italiane delle aree interne.
Ogni modulo sarà trattato attraverso sia lezioni frontali, sia discussioni con gli studenti di articoli esemplari per l’approccio metodologico utilizzato nell’analisi dei temi in questione.
The course will be organised into 5 modules of three hours each:
1) The concept of accessibility. The land use - transport feedback cycle. The impacts of urban form and structure on mobility choices. The debate on self-selection. Theoretical elaborations and indicators of accessibility. Examples of integrated spatial and transport planning focused on accessibility.
2) Accessibility as a measure of spatial justice. Methodologies for analysing urban and regional projects in terms of spatial justice with respect to the levels of accessibility generated.
3) The city of 15 minutes. From the neighborhood unit to low traffic neighbourhoods. Accessibility to urban services by proximity. Experiences in Australia, China and Europe (Paris, Barcelona, London, Milan, etc.).
4) Transit Oriented Development. Metropolitan railway systems. Stations as territorial polarities. The 3D (density, diversity, design) to be developed within the areas of pedestrian/cycle accessibility to stations. Examples of TOD metropolitan planning: the Dutch Stedenbaan project, the French contrat d'axe, the PTCP of Bologna.
5) Accessibility in low density areas. Access to services in rural areas and in urban sprawl. The spatial strategies of sprawl retrofitting. The virtual accessibility to the services. The Italian experience of the so-called inner areas.
Each module will be developed through both lectures and discussions with the students on articles that are exemplary for the methodological approach used in the analysis of the themes in question.