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Politecnico di Torino
Anno Accademico 2017/18
01QNFPV
Atelier Restauro e valorizzazione del patrimonio A
Corso di Laurea Magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio - Torino
Docente Qualifica Settore Lez Es Lab Tut Anni incarico
Curto Rocco Antonio ORARIO RICEVIMENTO     48 12 0 0 7
Novelli Francesco   RB ICAR/19 48 12 0 0 1
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
ICAR/19
ICAR/22
6
6
B - Caratterizzanti
B - Caratterizzanti
Teorie e tecniche per il restauro architettonico
Discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica
Presentazione

L'Atelier multidisciplinare 'Restauro e Valorizzazione del Patrimonio' è collocato al primo semestre del secondo (nonché ultimo) anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Restauro e Valorizzazione del Patrimonio.
L’atelier conclude dunque il processo formativo dell’architetto declinato sulle tematiche del patrimonio architettonico e paesaggistico e riconduce a una progettualità complessa le discipline del restauro urbano e della valorizzazione economica, che si ricompongono in un dialogo interattivo e sincronico. Ragione per cui il progetto è un processo a carattere sistemico che si attesta sulla dimensione interdisciplinare, nel confrontarsi con la complessità della scala paesaggistica, urbana e diffusa. L'Atelier si incentra infatti sulle problematiche di conoscenza, conservazione, fattibilità, valorizzazione, promozione e gestione di beni di natura diffusa o di scala territoriale, riconducibili a veri e propri 'sistemi culturali', matrici fondamentali del paesaggio.
L’interazione tra restauro, riuso, gestione e valorizzazione economica va oltre gli strumenti e le tecniche tradizionali di approccio al progettare incide sulla valenza metodologica del progetto stesso, inducendo anche a riposizionare i singoli statuti disciplinari. Il progetto, di carattere 'aperto', si concretizza nell’unitarietà degli obiettivi, delle procedure, delle metodologie, delle tematiche e dei contenuti culturali che lo qualificano.
Le fasi del progetto di conoscenza e di restauro sono strettamente connesse nella preliminare acquisizione delle fonti indirette e nell’indagine diretta, sul campo, in ragione di un primo momento di sintesi metaprogettuale e intuitiva, da ridiscutere e rielaborare con approfondimenti e feed-back stimolati soprattutto mediante le discussioni seminariali, momenti centrali di unificazione critica del processo interdisciplinare. La valorizzazione culturale è considerata in modo integrato alla messa in valore del patrimonio considerato anche secondo la gestione, , in un'ottica di sostenibilità e di reale fattibilità, anche in relazione alla successiva gestione diacronica dei beni.
Nell'Atelier convergono lezioni frontali ed esercitazioni progettuali multidisciplinari su specifici temi e aspetti connessi al progetto: questo è considerato come uno strumento di apprendimento con l’obiettivo di aggiungere valore economico e immateriale ai beni, considerandoli come elementi di sistemi, in modo da rafforzarne la specificità, l’attrattività e il coinvolgimento di nuovi pubblici.
Risultati di apprendimento attesi
L'Atelier 'Restauro e valorizzazione del patrimonio' fornisce agli studenti approfondimenti interdisciplinari che rafforzano e ampliano le conoscenze acquisite durante la prima fase del ciclo di studi magistrale, e ne finalizzano le abilità al governo di un progetto olistico.
Di seguito un’articolazione dei risultati di apprendimento in seno ai due moduli di Restauro e di Valorizzazione.

MODULO DI RESTAURO
Conoscenze:
Poiché il progetto di restauro risponde all’esigenza primaria di proteggere, salvaguardare, preservare dal decadimento fisiologico, dalla rovina, dalla perdita di identità, le risorse materiali che informano il patrimonio, le conoscenze sono finalizzate allo sviluppo di capacità critiche per la predisposizione di strategie di prevenzione e tutela del patrimonio nell’ambito degli apparati normativi vigenti, e in relazione al panorama di esperienze nazionali e internazionali.
L'Atelier fornirà le conoscenze per predisporre il mantenimento in efficienza, la fruizione e il godimento del bene tramite l’inserimento di nuove funzioni compatibili col bene stesso e col sistema ambientale, sociale, culturale di cui fa parte, anche garantendo adeguati ritorni finanziari ai capitali impiegati. Entrano in gioco le componenti della sostenibilità economica e dell’innovazione compatibile. La rifunzionalizzazione prevede interventi necessari affinché si possa eliminare non solo il degrado fisico, ma anche quello sociale ed economico ed è esito della valutazione delle capacità dei beni di rispondere alle prestazioni richieste, anche in termini di previsione e quantificazione di domande reali e potenziali, di esigenze non soddisfatte e preferenze esplicitate, di individuazione di pubblici di riferimento.
Partendo dall’assunto che gli strumenti scientifici e le tecniche di intervento finalizzati alla rifunzionalizzazione non possano essere ritenuti "neutrali" con riferimento alla valenza culturale dei beni su cui si interviene, l’Atelier fornirà le conoscenze indispensabili per una corretta interpretazione dei caratteri figurativi e materiali – e, in particolar modo, delle componenti costruttive e strutturali – dell’architettura storica con la finalità di indirizzare le strategie progettuali all’interno di un approccio sintetico nel quale vengano congiuntamente considerati gli aspetti formali, prestazionali, economici, sociali nel quadro generale della sostenibilità delle risorse, sia nella fase esecutiva sia nella fase di gestione.
La gestione riguarda il progetto volto al mantenimento nel tempo della funzionalità del bene e, al pari del processo di rifunzionalizzazione, coinvolge competenze diversificate e richiede conoscenze specifiche ricadenti negli ambiti disciplinari propri del restauro e della valorizzazione. Con riferimento al primo, le conoscenze saranno finalizzate a garantire la piena padronanza delle ricadute "gestionali" delle diverse strategie progettuali – in tema di mantenimento della originaria efficienza – e cercheranno, a partire dalle indicazioni fornite dagli stessi beni presi in esame (dal punto di vista del loro comportamento nel tempo), di individuare strategie mirate per i singoli casi, estraendole innanzitutto dal repertorio delle soluzioni storicamente sperimentate ma senza trascurare la possibilità di soluzioni innovative e fondando la scelta sul complesso delle prestazioni ottenibili sulla base di valutazioni costruttive, architettoniche, economiche.
Abilità:
Gli studenti dell'Atelier svilupperanno capacità critica per impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di conservazione e tutela alla scala urbana e territoriale. Attraverso l’applicazione delle conoscenze e degli strumenti acquisiti nel processo formativo, gli studenti saranno in grado di predisporre progetti di conservazione e tutela di beni diffusi e paesaggistici, nell’ottica primaria della compatibilità, e senza perdere di vista la visione d’insieme del progetto che deve rispondere alla necessità di protrarre nel tempo i valori culturali dei beni.
Facendo interagire ambiti disciplinari diversificati e correlando gli apporti conoscitivi provenienti da ciascuno di essi, gli studenti dovranno: saper impostare con correttezza metodologica problemi progettuali complessi, di organizzazione e trasformazione dei beni, tenendo conto delle esigenze di conservazione dei valori storici e culturali dei beni stessi, della sicurezza della fruizione, della sostenibilità delle tecniche utilizzate, dei limiti e delle potenzialità dei contesti; saper individuare, prevedere e quantificare le domande reali, potenziali e future e i pubblici di riferimento; saper valutare già in fase strategica il quadro di massima delle convenienze private, pubbliche e pubblico-private, in base ai legami tra gli incrementi di valore, reddituali e di ritorno finanziario e i capitali impiegati, nonché la composizione delle risorse e delle fonti di finanziamento.
Gli studenti dell’Atelier saranno in grado di impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di valorizzazione del patrimonio alla scala urbana e paesaggistica, in un’ottica di conservazione integrata che pone il bene o il sistema culturale al centro delle esigenze e delle dinamiche sociali, economiche e culturali attuali.
Saranno in grado di individuare strategie di valorizzazione coerenti dal punto divista culturale e tecnico e verificarne, con gli strumenti di valutazione economico-finanziaria deputati, la fattibilità in termini di convenienze per le partnership potenzialmente coinvolte; saranno in grado di impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di gestione del patrimonio alle diverse scale, dal punto di vista sia della definizione di soluzioni funzionali e tecniche ottimizzate dal punto di vista della efficienza nel tempo sia della individuazione di soluzioni che nelle fasi a regime delle attività prefigurate permettano il raggiungimento di bilanci in equilibrio e almeno del pareggio di bilancio (anche integrando le attività caratteristiche di gestione con quelle di promozione e di marketing, significative per ogni natura e scala di progetto culturale) e, ponendo l’attenzione sulla questione della compatibilità con il bene da conservare/valorizzare e della sussistenza delle condizioni economiche e sociali necessarie per protrarre nel tempo la sua valorizzazione.

MODULO DI VALORIZZAZIONE
Conoscenze e abilità:
Nel quadro degli obiettivi dell’Atelier, la conservazione, il restauro, la valorizzazione e la promozione considerano il degrado funzionale dei beni e dei loro contesti e associano gli interventi di restauro al riuso dei beni, riuso inteso come uno strumento di valorizzazione anche economica e considerato il più delle volte in rapporto alla gestione, in linea con gli strumenti strategici e tattici richiesti dal processo di valorizzazione dei patrimoni. I casi studio scelti per l’atelier (patrimoni a vario titolo in dismissione o sistemi di patrimoni di impianto rurale storico connessi a residenze auliche oppure beni e sistemi di beni del ‘900) consentono allo studente di rielaborare criticamente le conoscenze, in modo da applicare metodologie di carattere professionale e strumenti economici sempre più richiesti dal mercato agli architetti nel campo culturale. A partire dalla conoscenza di alcune metodologie internazionali e di strumenti strettamente legati alla disciplina della Valorizzazione, di seguito alcune conoscenze (C) e abilità (A) richieste al progettista (nell’atelier lo studente) nel campo della valorizzazione dei patrimoni:
Conoscenze:
Conoscenza dei metodi di valutazione a livello strategico
Conoscenza dei contesti territoriali dal punto di vista economico/culturale
Conoscenza delle fonti dati per le analisi del quadro competitivo del contesto
Conoscenza dei dati e delle fonti di mercato per l’
Conoscenza di fonti anche economiche per l’analisi del caso-studio
Conoscenza della struttura di uno Studio di Fattibilità
Conoscenza della struttura di un Piano di Gestione UNESCO
Conoscenza delle possibilità di finanziamento dei progetti (nazionali e UE)
Conoscenza dei analisi sui pubblici e sulle domande culturali
Conoscenza degli strumenti di valutazione dei progetti
Conoscenza degli strumenti e dei procedimenti per quantificare i costi
Conoscenza delle problematiche di gestione degli interventi di valorizzazione
Abilità:
Abilità nel selezionare i metodi di valutazione strategica
Abilità nell’individuare fonti e rielaborare dati per ragionamenti di prefattibilità
Abilità nel rielaborare i dati e nella loro interpretazione ai fini di un "giudizio di prefattibilità"
Abilità nell’elaborare dati su pubblici e su consumi culturali
Abilità nell’individuazione dei pubblici/domanda di riferimento per le attività e le funzioni individuate negli scenari di rifunzionalizzazione
Abilità nell’applicare analisi e procedimenti per supportare le scelte dei soggetti decisori fin dalle fasi preliminari
Abilità nella stesura di uno Studio di Fattibilità (SdF), accompagnato dalla messa a punto di un’architettura informativa che metta in luce maggiormente la dimensione strategica delle politiche di pianificazione legate ai casistudio prescelti
Abilità nell’applicare strumenti di verifica di fattibilità anche in chiave gestionale
Abilità nell’identificare le fonti di finanziamento

I casi studio adottati (manufatti architettonici storici e/o del ‘900 considerati anche alla scala del progetto di rigenerazione urbana) sono sviluppati a partire dalla predisposizione di quadri di conoscenza e sono considerati come "dimostratori"/"repositories"/"best practices" da cui attivare azioni e scenari futuri di valorizzazione. Le azioni hanno la funzine di semplificare la gestione, in presenza di risorse pubbliche scarse e di mercati scarsamente dinamici. Rispetto alla gestione dei singoli beni risulta nodale individuare e segmentare i diversi pubblici di riferimento (cittadini e turisti intesi sempre secondo una logica di sistema rivolta a favorire la comunicazione e il riposizionamento a livello nazionale e internazionale, come per il processo di candidatura dei siti UNESCO.
Gli obiettivi formativi e gli strumenti che lo studente deve acquisire sono i seguenti:
• strumenti di analisi per la stesura di uno Studio di Fattibilità
• cronoprogramma di massima del progetto
• impostazione di un’analisi di fattibilità dal punto di vista privato e pubblico con il momento gestionale
• impostazione di un’analisi almeno parametrica dei costi di investimento e intervento
• analisi Domanda: analisi dei potenziali pubblici con statistiche descrittive
• ipotesi di segmentazione del pubblico e descrizione dei segmenti
Predisposizione di analisi degli investimenti, con applicazione di ACR (Analisi Costi Ricavi), ACB (Analisi Costi Benefici) semplificate e ACR e ACB gestionali
Impostazione di un business plan e analisi di gestione semplificate per stabilire sostenibilità della/e funzione/i, con eventuale applicazione di indicatori di performance gestionali
individuazione di un piano di finanziamenti e di risorse per la sostenibilità finanziaria, economica e gestionale delle proposte
Capacità:
• capacità di raccogliere, organizzare e interpretare dati per la conoscenza del territorio ' e delle comunità in esso insediate nei suoi aspetti storici, morfologici, sociali, economici, funzionali;
• capacità di sviluppare progetti controllando le ricadute a livello economico-finanziario e le relazioni con i contesti di mercato locali e globali;
• capacità di svolgere attività valutative con strumenti specifici e in riferimento agli interventi privati, pubblici e pubblico-privati;
• capacità di coordinare e svolgere le verifiche di prefattibilità e fattibilità dei progetti, misurandosi con le loro implicazioni funzionali, tecnologiche, energetiche, strutturali, sociali e ambientali;
• capacità di valutare le ripercussioni e gli impatti che le trasformazioni proposte possono indurre sugli assetti spaziali, culturali e sociali dei contesti territoriali, anche minori. Capacità di comunicare il progetto.
Nell'ambito del Laboratorio sono previsti workshop, seminari interdisciplinari e di confronto con professionisti, tecnici, docenti anche stranieri
Prerequisiti / Conoscenze pregresse
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso delle conoscenze e abilità derivanti:
- dal superamento degli esami di disegno e rappresentazione, geomatica, storia dell’architettura, teoria storia e critica o fondamenti di restauro, tecnologia e scienza dei materiali, teorie e strumenti per le valutazioni immobiliari (e, in generale, delle discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica), previsti nei CdL triennale in architettura. Deve sapere articolare correttamente fonti, strumenti e metodi propri alle sopraddette discipline;
- dal superamento degli Atelier 'Progetto di restauro architettonico', 'Riqualificazione della città consolidata' e 'Progettazione urbana' e dei Corsi 'Storia dell'architettura e della città' e 'Sociologia urbana e legislazione dei beni culturali' previsti al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura (Restauro)

MODULO DI VALORIZZAZIONE
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso di conoscenze ed abilità già acquisite in un percorso triennale e/o in quello magistrale, ovvero: nozioni base della disciplina estimativa (ambito privatistico e pubblicistico), principi teorici della valutazione dei progetti e fondamenti di analisi statistiche dei dati.
Programma
Considerati i risultati conseguiti nell’Atelier dell’A.A. 2016/17 e il riscontro positivo dagli stakeholder più importanti del territorio (Comune di Ivrea e Confindustria), si è stabilito di riproporre il tema della tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico olivettiano di Ivrea, composto da residenze, edifici industriali, uffici, edifici destinati a servizi che rappresentano le diverse espressioni del movimento moderno: dall’architettura organica, a quella brutalista, a quella radicale (tra gli architetti si citano Figini e Pollini, Gardella, Vittoria, Gabetti e Isola, Cappai e Mainardis, Sgrelli). Grazie ai rapporti diretti con gli stakeholder è possibile che sia consentito più facilmente un accesso all’interno delle proprietà; inoltre, laddove possibile, i materiali relativi agli anni passati potranno costituire un punto di partenza per lo studio e l’analisi degli edifici.
L’approccio che si propone per l’A.A. 2017/18 risulta differente da quello dell’anno passato: una particolare attenzione verrà rivolta allo sviluppo di simulazioni progettuali puntuali e attente alla componente del retrofit energetico, considerato sia rispetto agli interventi di restauro vero e proprio, sia rispetto alle ipotesi di riuso. Considerata la varietà della tipologia dei beni e del loro costituire diverse espressioni architettoniche del movimento moderno, questi beni verranno considerati come esemplificativi di un approccio alla valorizzazione del patrimonio del ‘900 che va oltre i confini di Ivrea.
Il tema di "Ivrea città industriale del XX secolo" costituisce inoltre un caso di valorizzazione quanto mai attuale e reale in quanto è attualmente inserito nella Tentative List per entrare a far parte della World Heritage List (WHL) dell’UNESCO. A tal proposito si pone in evidenza che la Città di Ivrea ha già predisposto il Piano di gestione secondo le Linee guida dell’UNESCO e che sono stati pertanto individuati i programmi e le azioni attraverso cui la Città si impegna a garantire la valorizzazione del patrimonio olivettiano, dal punto di vista culturale ed economico.
A partire dall’analisi dei punti di forza e di criticità dell’attuale Piano di gestione, gli studenti elaboreranno progetti di restauro, riuso e retrofit compatibili con le caratteristiche architettoniche e costruttive dei beni e coerenti tanto con i caratteri identitari dei manufatti, ponendo una particolare attenzione alla loro vocazione funzionale, passata e futura. Contemporaneamente dovranno tener conto della fattibilità economico-finanziaria dei progetti di restauro, riuso e di retrofit, considerando gli edifici come un unico sistema integrato al territorio. I progetti dovranno inoltre favorire le convergenze tra convenienze private e pubbliche e, insieme, una emblematica opportunità economica e sociale da considerare in un rinnovato rapporto tra pubblico e privato e tra edifici e spazi aperti. Infatti la "dimensione privata" si dovrà integrare con quella pubblica, in modo tale che il sistema di beni possa innescare processi di rigenerazione dell’intera area urbana e forme di fruizione innovative sia per la cittadinanza eporediese sia per le diverse tipologie di utenza esterna.

MODULO DI RESTAURO
L’apporto del restauro è finalizzato a misurare l’acquisizione di saperi multidiscipliari con l’esperienza del progetto di conservazione di sistemi complessi. Dove il progetto deve tendere a mantenere un sistema aperto che conserva struttura e funzioni attraverso la pluralità di "equilibri dinamici", governati in maniera rigorosa da meccanismi di regolazione interdipendenti. Su queste basi si costruisce l’action learning, attraverso la riflessione critica e l’operatività progettuale. Più precisamente, l’esperienza è rivolta a:
- far comprendere il patrimonio architettonico nei suoi statuti materici, tecnico-costruttivi, funzionali, strutturali, visti un una dimensione ampia che implica anche la verifica giustificata della sostenibilità e compatibilità a tutti i livelli (economico-sociale- culturale);
- far interagire i vari saperi nelle scelte di progetto, ai diversi livelli del processo, dal masterplan alla scala definitiva che configura i provvedimenti di conservazione e innovazione sulla materialità architettonica, urbana e paesaggistica.
- interpretare criticamente il patrimonio nelle sue necessità di tutela, messa in sicurezza, conservazione, nuovi usi, innovazione;
- gestire la complessità del progetto alla luce della cultura nazionale e internazionale della conservazione e innovazione.
Gli studenti:
- saranno in grado di predisporre progetti di conservazione e tutela di beni diffusi e paesaggistici, nell’ottica primaria della compatibilità, e senza perdere di vista la visione d’insieme del progetto che deve rispondere alla necessità di protrarre nel tempo i valori culturali dei beni.
- in grado di esprimere capacità critiche di analisi del processo progettuale, in relazione alla qualità del patrimonio storico, nei termini di conservazione delle risorse culturali, e del benessere psicofisico degli utenti, secondo gli obiettivi dello sviluppo sostenibile
- dovranno saper impostare con correttezza metodologica e risolvere problemi progettuali complessi, di organizzazione e trasformazione dei beni, tenendo conto delle esigenze e dei valori sociali, dei limiti e delle potenzialità dei contesti;
- svilupperanno una progettualità sul piano degli interventi di restauro e riuso attenta ai potenziali soggetti attuatori e alla possibilità di intervenire in modo coordinato sulla base di visioni inerenti la pianificazione strategica;
- trattare le specificità della conservazione del "patrimonio realizzato nel ‘900", con rigore metodologico sul piano del restauro e con una maggiore consapevolezza della conservazione del patrimonio contemporaneo, che si presenta quanto mai fragile sul piano della tutela proprio perchè più recente.

MODULO DI VALORIZZAZIONE
L’apporto del modulo di valorizzazione è finalizzato a fornire agli studenti, da una parte, i presupposti concettuali della teoria del valore e, dall’altra, gli strumenti operativi professionalizzanti rivolti a valutare la fattibilità economica e finanziaria dei progetti di restauro, riuso, retrofit e gestione del patrimonio d’interesse storico architettonico. Gli studenti dovranno sempre considerare e mettere in relazione la convenienza dei privati alle ricadute che i progetti stessi possono generare nei confronti della collettività in termini intangibili e di esternalità pecuniarie e non pecuniarie. Le convenienze private e pubbliche saranno considerate a partire dalle teorie del valore dell’economia ambientale che si presentano particolarmente adeguate al settore del Cultural Heritage. Infatti il Valore Economico Totale (VET) considera le componenti legate all’uso e al non uso, dando così uno spazio particolare alle molteplici forme di fruizione del patrimonio stesso che oggi possono essere ancor più sviluppate attraverso l’Information Technology.
A partire dal quadro teorico delineato dal VET, il modulo considererà la valorizzazione economica dei beni di interesse storico, architettonico e paesaggistico, sia dal punto di vista pubblico sia dal punto di vista privato, ponendo attenzione ai diversi portatori di interesse e ricercando un equilibrio tra convenienze private e pubbliche.
In particolare, lezioni ed eventuali esercitazioni in aula verteranno sui seguenti argomenti:
- teorie e strumenti operativi inerenti l’approccio pubblico e privato alla valutazione dei progetti di restauro, riuso e gestione;
- le fonti dei dati e le tecniche finalizzate all’analisi dei contesti dal punto di vista economico, sociale e culturale, anche avvalendosi del supporto di Sistemi Informativi Territoriali gestiti attraverso software GIS e implementati attraverso open data;
- la tecnica ACR (Analisi costi ricavi/metodo dei flussi di cassa attualizzati) tenendo conto delle specificità dei beni d’interesse storico, sperimentata anche nell’approccio gestionale;
- l’analisi del break even point nel caso di destinazioni che prefigurano l’erogazione di servizi pubblici culturali come nel caso dei musei;
- gli strumenti del marketing dei beni culturali, ai fini dell’individuazione dei segmenti di domanda e dei pubblici di riferimento;
- le Linee guida dei Piani di Gestione Unesco definite per la valorizzazione dei beni riconosciuti come patrimonio dell’umanità. . Queste, infatti, di per se stesse già costituiscono un utile supporto metodologico per la valorizzazione che integra le analisi territoriali rivolte a definire la dinamicità sociale ed economica dei contesti con le analisi rivolte alla "conoscenza" dei beni su cui operare, considerate dal corso di restauro.
Organizzazione dell'insegnamento
Gli insegnamenti saranno articolati in:
- lezioni frontali;
- sopralluoghi;
- revisioni dei progetti per singoli gruppi;
- esercitazioni in aula (revisioni collegiali);
- testimonianze di esperti su temi specifici;
- incontri con gli stakeholders, tra i quali l’amministrazione di Ivrea costituirà un interlocutore privilegiato.

L’Atelier prevedrà inizialmente lezioni teoriche frontali e sopralluoghi.
Gli studenti verranno suddivisi in gruppi di 3/4 persone: ciascun gruppo lavorerà su una delle architetture del patrimonio olivettiano di Ivrea, proponendo soluzioni progettuali e funzionali sulla base di discussioni collettive. Verrà definito un unico Masterplan e i singoli beni verranno considerati come elementi integrati tra di loro e a livello urbano. Il Masterplan sarà definito anche sulla base delle analisi che i diversi gruppi svolgeranno sul contesto territoriale e urbano su cui insiste il sistema di beni.
I materiali raccolti e le analisi condotte per la definizione dei progetti di restauro e riuso verranno illustrati e verificati dalla docenza in momenti programmati dedicati alle revisioni dei singoli progetti.
I progetti saranno elaborati dagli studenti sulla base di approfondimenti e feed back stimolati dal confronto tra i paradigmi delle due discipline (Restauro e Valorizzazione economica), anche mediante discussioni collegiali e momenti centrali di unificazione critica del processo interdisciplinare.
Al fine di affrontare gli interventi di retrofit energetico, l’Atelier si avvarrà dell’apporto degli strumenti e del gruppo di lavoro specializzato del Laboratorio di Analisi e Modellazione dei Sistemi Ambientali (LAMSA), a partire dalle positive esperienze pregresse condotte limitatamente al patrimonio residenziale olivettiano.
Le attività didattiche di questo Atelier verranno condotte applicando l’approccio "Problem Based Learning (PBL)", nell’ambito del progetto "Citylabs: Engaging Students with Sustainable Cities in Latin-America" (uantwerpen.be/en/projects/citilab), co-finanziato dal programma Erasmus + dell’Unione europea. Tale approccio prevede che l’apprendimento avvenga attraverso la soluzione di problemi reali con il coinvolgimento degli stakeholders, tra i quali l’amministrazione di Ivrea ricoprirà un ruolo fondamentale. Oltre alle lezioni frontali, alle esercitazioni multidisciplinari e ai momenti di revisione dei progetti, saranno quindi programmati momenti di confronto e condivisione con specialisti e in modo particolare con gli stakeholder del territorio eporediese, al fine di supportare gli studenti nella definizione di specifici e reali temi di progetto.
L’attività didattica verrà inoltre supportata da un Sistema Informativo Territoriale (SIT) strutturato dalla docenza, concepito quale modello dinamico e interoperabile in grado di mettere in relazione i numerosi edifici della Core Zone di Ivrea (residenze, edifici industriali, uffici, edifici destinati a servizi), con il loro contesto territoriale. Gli studenti, attraverso l’implementazione di numerosi strati informativi nel SIT, studieranno il sistema di beni della Core Zone ed elaboreranno, a partire dai dati raccolti, coerenti progetti di riuso e valorizzazione.
L’articolazione in ore e modalità di insegnamento di ciascun modulo sarà indicativamente la seguente:
Lezioni frontali: 12 ore
Sopralluoghi: 9 ore
Revisioni dei progetti per singoli gruppi: 30 ore
Esercitazioni in aula (revisioni collegiali): 9 ore
Testi richiesti o raccomandati: letture, dispense, altro materiale didattico
MODULO DI RESTAURO
Sintesi degli argomenti trattati, dispense tematiche sulle lezioni e documenti utili all'organizzazione e allo svolgimento del progetto sono messi a disposizione degli studenti sul portale della didattica.
Indicazioni bibliografiche e normative verranno specificate di volta in volta nel corso delle lezioni e durante le attività di esercitazione.
- Marco Dezzi Bardeschi, Restauro: punto e da capo. Frammenti per una (impossibile) teoria, a cura di Vittorio Locatelli, Franco Angeli, Milano 1991.
- Françoise Choay, L’Allegorie du patrimoine, Editions du Seuil, Paris 1992, ed. it. a cura di E. d’Alfonso, I. Valente, L’allegoria del Patrimonio, Officina Edizioni, Roma 1995.
- Maria Adriana Giusti, Temi di restauro, Celid, Torino 2000.
- Stefano F. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici, EPC Libri, Roma 2004.
- Maria Adriana Gisti, OAM (Osservatorio dell’Architettura Moderna) in Piemonte, Idea Books, 2007.
- Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte, Allemandi, Torino 2008.
- Donatella Fiorani (a cura di), Restauro e tecnologie in architettura, Carocci, Roma 20

MODULO DI VALORIZZAZIONE
Si segnalano dei testi di riferimento non tutti obbligatori ma fortemente consigliati almeno per le parti trattate nelle
lezioni teoriche e durante le esercitazioni:
- R. Curto, "Strategie e progetti per valorizzare e gestire il patrimonio esistente", in Estimo e territorio, anno LXVI,
n. 12, dicembre 2003;
- M. Florio, La valutazione degli investimenti pubblici. I progetti nell’Unione Europea e nell’esperienza internazionale,
Voll. I e II, Franco Angeli, Milano, 2002;
- Ancarani, Fabio e Valdani, Enrico (a cura di), Strategie di marketing del territorio. Generare valore per le imprese e
i territori nell'economia della conoscenza, Milano, EGEA, 2001 ;
- Caroli, Matteo, Il marketing territoriale, Milano, F. Angeli, 1999;
- Grossi, Roberto e Meneguzzo Marco (a cura di), La valorizzazione del patrimonio culturale per lo sviluppo locale, Primo rapporto Annuale di Federculture, Milano, Touring Editore, 2002;
- Turner, R. K., Pearce, D. W., Bateman, I., Pellizzari, F., Economia ambientale. Il mulino, 2003;
- Coscia, Cristina, Curto, Rocco, Valorising in the Absence of Public Resources and Weak Markets: The Case of "Ivrea, the 20th Century Industrial City". In Appraisal: From Theory to Practice (pp. 79-99). Springer International Publishing, 2017;
- Barreca Alice, Curto Rocco, Rolando Diana, Un nuovo approccio metodologico e operativo per i Piani di Gestione dei Siti UNESCO: il Sistema Informativo Territoriale "Ivrea, città industriale del XX secolo", in corso di pubblicazione;
- Bartolozzi, Carla; Novelli, Francesco, Il difficile rapporto tra conservazione e adeguamento liturgico nelle chiese storiche, In: Architetura e liturgia: autonomia e norma nel progetto / Longhi A. Bononia University Press, Bologna, 2017.

Altri testi verranno comunicati in aula. Presentazioni e dispense del corso verranno raccolte e caricate sul portale della didattica.
Criteri, regole e procedure per l'esame
La verifica di conoscenze e capacità avverrà principalmente attraverso le esercitazioni in aula (revisioni collegiali) intermedie e l’esame orale finale.
Nel corso di tali momenti gli studenti, suddivisi per gruppi e collegialmente, presenteranno elaborati grafici, analisi e relazioni descrittive volti ad illustrare l’intero processo condotto per la predisposizione del progetto di restauro e riuso. Il metodo di verifica si attesta sulla presentazione di tali elaborati e sulla discussione di aspetti teorici e applicativi.
In particolare gli studenti dovranno dimostrare di:
- saper integrare le conoscenze acquisite e valutare le soluzioni culturalmente ed economicamente sostenibili, selezionandole criticamente;
- saper illustrare i diversi elaborati con linguaggio tecnico scientifico, esponendo le scelte progettuali in relazione ai riferimenti teorici, critici, applicativi sia del restauro che della valorizzazione;
- essere in grado di individuare strategie di valorizzazione e verificarne, con gli strumenti di valutazione economico finanziaria deputati, la fattibilità in termini di convenienze per le partnership potenzialmente coinvolte, articolando il quadro delle convenienze a seconda della loro natura;
- impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di riuso e gestione del patrimonio alle diverse scale, gestendo correttamente gli strumenti di verifica e di controllo delle performance;
- sviluppare una particolare sensibilità nell’individuare soluzioni che nelle fasi a regime delle attività prefigurate permettano il raggiungimento di bilanci in equilibrio e almeno del pareggio di bilancio, nel caso delle destinazioni pubbliche o miste;
- considerare correttamente il momento della gestione volta al mantenimento nel tempo della funzionalità del bene, attraverso la definizione di piani di gestione e la promozione di servizi e attività cui è destinato;
- aver acquisito la capacità di integrare le attività caratteristiche di gestione con quelle di promozione di marketing, significative per ogni natura e scala di progetto culturale, sia nel caso delle destinazioni pubbliche sia nel caso di quelle private o miste;
- essere in grado di predisporre progetti di restauro, riuso e gestione di beni architettonici e di siti, ponendo l’attenzione sulla questione della compatibilità con il bene da conservare/valorizzare e della sussistenza delle condizioni economiche e sociali necessarie per protrarre nel tempo la sua valorizzazione.
La valutazione terrà conto del grado di apprendimento dello studente, della capacità di applicazione e discussione delle conoscenze acquisite (anche pregresse) ai problemi di carattere interdisciplinare e di restituzione delle proposte. Si valuteranno inoltre la capacità di controllo delle teorie, delle metodologie e degli strumenti impiegati e la capacità di presentare, esporre efficacemente e approfondire le tematiche trattate.
L'esame finale avrà una durata indicativa di 30 minuti e sarà superato solo nel caso in cui entrambi i docenti giudichino lo studente positivamente nelle discipline afferenti all'Atelier.
Il voto è unico e individuale, risultato della media della valutazione dei singoli moduli di insegnamento. Si terrà conto inoltre dell’apporto individuale agli elaborati progettuali, alle analisi e alle relazioni.
La docenza fornirà un format comune per l’impostazione delle tavole finali, in cui confluiranno i contenuti integrati dei due moduli.

i e alle relazioni.
Orario delle lezioni
Statistiche superamento esami

Programma definitivo per l'A.A.2017/18
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