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Politecnico di Torino
Anno Accademico 2017/18
01QNGPV
Atelier Restauro e valorizzazione del patrimonio B
Corso di Laurea Magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio - Torino
Docente Qualifica Settore Lez Es Lab Tut Anni incarico
Coscia Cristina ORARIO RICEVIMENTO A2 ICAR/22 48 12 0 0 7
Tocci Cesare   A2 ICAR/19 48 12 0 0 6
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
ICAR/19
ICAR/22
6
6
B - Caratterizzanti
B - Caratterizzanti
Teorie e tecniche per il restauro architettonico
Discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica
Presentazione
L'Atelier multidisciplinare 'Restauro e Valorizzazione del Patrimonio' è collocato al primo semestre del secondo (nonché ultimo) anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Restauro e Valorizzazione del Patrimonio e affronta secondo gli approcci della disciplina del Restauro e della Valorizzazione economica il tema della valorizzazione di un caso-studio specifico: la valorizzazione di Palazzo d’Oria a Ciriè in relazione all’asse di villa Remmert e ai legami con il centro storico, contestualmente ad una rilettura complessiva dell’accessibilità e delle vie di collegamento, nonché del quadro competitivo dell’ambito urbano e del territorio circostante.
L’atelier conclude dunque il processo formativo dell’architetto declinato sulle tematiche del patrimonio architettonico e paesaggistico e riconduce a una progettualità complessa le discipline del restauro urbano e della valorizzazione economica e i temi ad esse connesse della Conservazione e Tutela, della Valorizzazione e Gestione, che si ricompongono in un dialogo interattivo e sincronico. Ragione per cui il progetto è un processo a carattere sistemico che si attesta sulla dimensione interdisciplinare, nel confrontarsi con la complessità della scala paesaggistica, urbana e diffusa. L'Atelier si incentra infatti sulle problematiche di conoscenza, conservazione, fattibilità, valorizzazione, promozione e gestione di beni di natura diffusa o di scala territoriale, riconducibili a veri e propri 'sistemi culturali', matrici fondamentali del paesaggio.
Dal restauro all’innovazione, dalla valorizzazione alla gestione e promozione, questa dimensione interdisciplinare che va oltre gli strumenti e le tecniche tradizionali di approccio al progettare incide sulla valenza metodologica del progetto stesso, inducendo anche a riposizionare i singoli statuti disciplinari. Il progetto, di carattere 'aperto', si concretizza nell’unitarietà degli obiettivi, delle procedure, delle metodologie, delle tematiche e dei contenuti culturali che lo qualificano.
Le fasi del progetto di conoscenza e di restauro sono strettamente connesse nella preliminare acquisizione delle fonti indirette e nell’indagine diretta, sul campo, in ragione di un primo momento di sintesi metaprogettuale e intuitiva, da ridiscutere e rielaborare con approfondimenti e feed-back stimolati soprattutto mediante le discussioni seminariali, momenti centrali di unificazione critica del processo interdisciplinare. Sulla valorizzazione culturale, obiettivo di progetto per la messa in valore del patrimonio, convergono gli intenti dei moduli di restauro urbano e paesaggistico e di valutazione economica, in un'ottica di sostenibilità e di reale fattibilità, anche in relazione alla successiva gestione diacronica dei beni.
Nell'Atelier convergono un apparato di lezioni frontali e un’esercitazione progettuale multidisciplinare sullo specifico tema di progetto richiamato in precedenza: obiettivo di apprendimento è il progetto che aggiunge valore economico e immateriale al bene, anche "mettendolo in rete" in un sistema, in modo da rafforzarne la specificità e l’attrattività.
Risultati di apprendimento attesi
L'Atelier 'Restauro e valorizzazione del patrimonio' fornisce agli studenti approfondimenti interdisciplinari che rafforzano e ampliano le conoscenze acquisite durante la prima fase del ciclo di studi magistrale, e ne finalizzano le abilità al governo di un progetto olistico.
Di seguito un’articolazione dei risultati di apprendimento in seno ai due moduli di Restauro e di Valorizzazione
MODULO DI RESTAURO
Conoscenze:
Poiché il progetto di restauro risponde all’esigenza primaria di preservare dal decadimento fisiologico e dalla perdita di identità le risorse materiali che informano il patrimonio, le conoscenze sono finalizzate allo sviluppo di capacità critiche per la predisposizione di strategie di prevenzione e tutela del patrimonio nell’ambito degli apparati normativi vigenti.
L'Atelier fornirà le conoscenze per predisporre il mantenimento in efficienza e la fruizione del bene tramite l’inserimento di nuove funzioni compatibili col bene stesso e col sistema ambientale, sociale, culturale di cui fa parte. Entrano in gioco le componenti della sostenibilità economica e dell’innovazione compatibile.
Partendo dall’assunto che gli strumenti scientifici e le tecniche di intervento finalizzati alla rifunzionalizzazione non possano essere ritenuti "neutrali" con riferimento alla valenza culturale dei beni su cui si interviene, l’Atelier fornirà le conoscenze indispensabili per una corretta interpretazione dei caratteri figurativi e materiali – e, in particolar modo, delle componenti costruttive e strutturali – dell’architettura storica con la finalità di indirizzare le strategie progettuali all’interno di un approccio sintetico nel quale vengano congiuntamente considerati gli aspetti formali, prestazionali, economici, sociali.
Abilità:
Gli studenti dell'Atelier svilupperanno capacità critica per impostare con correttezza e rigore metodologico il progetto di conservazione e tutela alla scala urbana e territoriale, facendo interagire ambiti disciplinari diversificati, in un’ottica di conservazione integrata che pone il bene o il sistema culturale al centro delle esigenze e delle dinamiche sociali, economiche e culturali attuali.

MODULO DI VALORIZZAZIONE
Conoscenze e abilità:
Nel quadro degli obiettivi generali e ineludibili dell’Atelier, ovvero la conservazione, la valorizzazione, promozione dell’intero sistema dei beni della città e del suo intorno, gli obiettivi specifici del contributo di valorizzazione economica si pongono in linea con gli strumenti strategici e tattici richiesti dal processo di valorizzazione dei patrimoni. A partire dalla conoscenza di alcune metodologie internazionali e di strumenti strettamente legati alla disciplina della Valorizzazione (es. l’iter di candidatura per piani Unesco, normativa e strategie per la dismissione dei patrimoni pubblici, lineeguida per la redazione di Studi di Fattibilità, modelli di business plan in campo culturale, indagini statistiche sui pubblici e sui consumi culturali, ecc.), di seguito alcune competenze(C) e capacità (S) e abilità (A) nel campo della valorizzazione dei patrimoni:
C)
conoscenza dei metodi di valutazione a livello strategico
Conoscenza delle fonti dati per le analisi del quadro competitivo del contesto
Conoscenza dei dati e delle fonti di mercato
Conoscenza di fonti anche economiche per l’analisi del caso-studio
Conoscenza della struttura di uno Studio di Fattibilità
Conoscenza della struttura di un Piano di Gestione UNESCO
Conoscenza delle possibilità di finanziamento dei progetti (nazionali e UE)
Conoscenza dei analisi sui pubblici e sulle domande culturali
Conoscenza degli strumenti di valutazione dei progetti
Conoscenza degli strumenti e dei procedimenti per quantificare i costi
Conoscenza delle problematiche di gestione degli interventi di valorizzazione
S):
Capacità nel selezionare i metodi di valutazione strategica
Capacità nell’individuare fonti e rielaborare dati per ragionamenti di prefattibilità
Capacità nel rielaborare i dati e nella loro interpretazione ai fini di un "giudizio di prefattibilità"
Capacità nell’elaborare dati su pubblici e su consumi culturali
Capacitànell’individuazione dei pubblici/domanda di riferimento per le attività e le funzioni individuate negli scenari di rifunzionalizzazione
Capacità nell’applicare analisi e procedimenti per supportare le scelte dei soggetti decisori fin dalle fasi preliminari
Capacità nella stesura di uno Studio di Fattibilità (SdF), accompagnato dalla messa a punto di un’architettura informativa che metta in luce maggiormente la dimensione strategica delle politiche di pianificazione legate ai casistudio prescelti
Capacità nell’applicare strumenti di verifica di fattibilità anche in chiave gestionale
Capacitànell’identificare le fonti di finanziamento
A):
Abilità nel raccogliere, organizzare e interpretare dati per la conoscenza del territorio ' e delle comunità in esso insediate nei suoi aspetti storici, morfologici, sociali, economici, funzionali;
Abilità nello sviluppare progetti controllando le ricadute a livello economicofinanziario e le relazioni con i contesti di mercato locali e globali;
Abilità nello svolgere attività valutative con strumenti specifici e in riferimento agli interventi privati, pubblici e pubblico-privati;
Abilità nel coordinare e svolgere le verifiche di prefattibilità e fattibilità dei progetti, misurandosi con le loro implicazioni funzionali, tecnologiche, energetiche, strutturali, sociali e ambientali;
Abilità nel valutare le ripercussioni e gli impatti che le trasformazioni proposte possono indurre sugli assetti spaziali, culturali e sociali dei contesti territoriali, anche minori.
Abilità nel comunicare il progetto.
Nell'ambito del Laboratorio sono previsti workshop, seminari interdisciplinari e di confronto con professionisti, tecnici, docenti anche stranieri.

Nel dibattito attuale il tema del Riuso del patrimonio storico è divenuto centrale e le competenze di chi ha il compito di intervenire sul costruito debbono essere accompagnate anche da strumenti che permettano di valutare ex ante la finanziabilità delle trasformazioni, la delineazione di un quadro di soggetti coinvolti e le ricadute in termini di benefici sociali. I casi scelti, su cui individuare riusi compatibili, conducono gli studenti a impostare ragionamenti nel seno della disciplina estimativo valutativa e a rapportarsi con i valori in gioco, così come ad individuare convenienze e bilanci di natura finanziaria e sociale.
Prerequisiti / Conoscenze pregresse

MODULO DI RESTAURO
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso delle conoscenze e abilità derivanti:
- dal superamento degli esami di disegno e rappresentazione, geomatica, storia dell’architettura, teoria storia e critica o fondamenti di restauro, tecnologia e scienza dei materiali, teorie e strumenti per le valutazioni immobiliari (e, in generale, delle discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica), previsti nei CdL triennale in architettura. Deve sapere articolare correttamente fonti, strumenti e metodi propri alle sopraddette discipline;
- dal superamento degli Atelier 'Progetto di restauro architettonico', 'Riqualificazione della città consolidata' e 'Progettazione urbana' e dei Corsi 'Storia dell'architettura e della città' e 'Sociologia urbana e legislazione dei beni culturali' previsti al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura (Restauro)
MODULO DI VALORIZZAZIONE
Lo studente che accede a questo insegnamento deve essere in possesso di conoscenze ed abilità già acquisite in un percorso triennale e/o in quello magistrale, ovvero: nozioni base della disciplina estimativa (ambito privatistico e pubblicistico), principi teorici della valutazione dei progetti e fondamenti di analisi statistiche dei dati.
Programma
PREMESSA
Si è scelto di proporre come tema dell'esercitazione dell'atelier la valorizzazione di Palazzo d’Oria a Ciriè in relazione all’asse di villa Remmert e ai legami con il centro storico e contestualmente la rilettura complessiva dell’accessibilità e delle vie di collegamento, nonché del quadro competitivo dell’ambito urbano e del territorio circostante.
Il tema è oggetto di un Protocollo di Intesa per attività di ricerca tra il Politecnico di Torino-Dipartimento di Architettura e Design (DAD), il comune di Ciriè e l’ASCOM.
Palazzo d’Oria sorge sulle vestigia di un palazzo cinquecentesco, che ha subito trasformazioni nel corso del XVII e XVIII secolo fino ai più recenti interventi di inizio Novecento. E’ attualmente in fase di restauro per le parti auliche (è in corso un cantiere della Soprintendenza), con poche funzioni in essere, limitate a quelle di rappresentanza. Nel mese di aprile le funzioni comunali sono state completamente dismesse e hanno trovato collocazione funzionale in una sede distaccata.
Si tratta di un bene esemplificativo delle problematiche di un percorso di valorizzazione, incentrate sulla difficoltà nell'individuazione, da parte dell’ente pubblico, di destinazioni d'uso sufficientemente convincenti, dal punto di vista della tutela, della sostenibilità economica, dell'appetibilità per l'utenza, tanto da disincentivare del tutto l'attuazione di qualsivoglia forma di riconversione e riattivazione del loro utilizzo.
Tale tipologia di bene, inoltre, si presta a una analisi di tipo diretto (sul manufatto) e indiretto (sulle fonti bibliografiche e d’archivio) che, attraverso il confronto con la manualistica storica (i Trattati di Architettura di fine Ottocento), potrebbe consentire di predisporre un quadro conoscitivo sufficientemente articolato da contribuire alla ricostruzione di un frammento importante della storia della tecnica costruttiva. Per questa via configurandosi come indispensabile strumento propedeutico al progetto di restauro non solo degli oggetti specificamente esaminati nell’Atelier ma anche di oggetti tipologicamente confrontabili o comunque riferibili a un contesto figurativo e tecnico analogo.

MODULO DI RESTAURO (6 CFU)
I temi dell'esercitazione dell'atelier sono quelli descritti in PREMESSA.
Nel modulo di Restauro le fasi della conoscenza, dell’interpretazione e del progetto sono strettamente correlate, in un processo che dalla fase preliminare di esame delle fonti indirette e di indagine sul campo conduce – attraverso gli approfondimenti e le elaborazioni critiche sviluppati nella fase seminariale (momento centrale dell’attività interdisciplinare) – alla sintesi progettuale finale nella quale gli studenti devono applicare gli strumenti e i metodi acquisiti nel corso dei loro studi e armonizzare le diverse istanze emerse nel corso dell’Atelier.
Il progetto di restauro e valorizzazione deve comunque contenere: la definizione di un masterplan, fondato sulle potenzialità del manufatto e dell’area alla luce degli obiettivi di conservazione, e la elaborazione di un progetto di conservazione integrata alla scala urbana e/o paesaggistica, in cui vengono esplicitati gli interventi finalizzati a garantire la permanenza materiale del bene, la sua rifunzionalizzazione (in termini compositivi, di percorsi e di elementi), il rapporto tra la conservazione dell’antico e l’aggiunta compatibile del nuovo. Si potranno proporre approfondimenti di diversa natura e a diversa scala, beninteso calibrandoli alla dimensione e al carattere dell’oggetto di indagine, e comunque rispettando in maniera stringente la sostanza architettonica e costruttiva dell’architettura su cui si interviene.
L'insegnamento si articola in un inquadramento teorico di carattere generale, sostenuto dalla analisi di casi di studio e da sopralluoghi finalizzati, e in un approfondimento specifico propedeutico all’esame dei temi dell’Atelier, dei quali verranno delineati, in guisa di suggerimento per successive elaborazioni da parte degli studenti, concezione architettonica e consistenza costruttiva. Sono previste lezioni monografiche (anche con l’illustrazione di casi reali), attività seminariali ed esercitazioni in aula.
L’articolazione in ore e modalità di insegnamento prevista è grossomodo la seguente:
Lezioni Ore: 16 Lingua: IT
Tutoraggio + Revisioni Ore: 40 Lingua: IT
Sopralluoghi Ore: 18 Lingua: IT

MODULO DI VALORIZZAZIONE (6 CFU)
I temi dell'esercitazione dell'atelier sono quelli descritti in PREMESSA.
In piena sinergia con il modulo di restauro, il contributo disciplinare della "valutazione/valorizzazione" consiste nel fornire gli strumenti economico e finanziari necessari per verificare la fattibilità economica e finanziaria dei progetti di restauro e riuso sempre avendo presente la loro componete pubblica.
Su tali premesse, nel modulo di Valorizzazione gli argomenti trattati per affrontare il caso di palazzo d’Oria e del territorio di Ciriè e del ciriacese secondo le modalità canoniche di atelier (comunicazioni frontali con esercitazioni in aula e esercitazione laboratorio multidisciplinare anche con l’ausilio di postazioni informatiche e con momenti di discussione e revisione anche collegiali degli elaborati in progress) sono i seguenti:
• presentazione del caso studio
• implicazioni sul tema del Cultural Heritage e sugli metodi e strumenti della disciplina della valutazione
• i metodi di valutazione delle risorse dei Beni Culturali e i modelli di scelta nella valutazione economica di beni pubblici: la fase strategica e i concetti di VET (Valore Economico Totale) e delle componenti di valore
• il SdF e le sue componenti (analisi territoriale/analisi del quadro competitivo e SWOT)
• le Analisi della DOMANDA: Introduzione generale ai metodi e alle fonti dirette e agli strumenti: i questionari
• i metodi di valutazione delle risorse dei Beni Culturali e i modelli di scelta nella valutazione economica di beni pubblici: la fase tattica e i metodi monetari e la famiglia delle Analisi Costi Benefici
•i metodi di supporto alla scelta e alla definizione dei giudizi di convenienza economica tra alternative: i metodi monetari dal punto di vista privato e la famiglia delle Analisi Costi Ricavi
• Le redditività degli investimenti legati ai progetti di trasformazione: definizione di VAN, TIR e Saggio di sconto attraverso un confronto tra investimenti privati e investimenti pubblici
• Il project financing: il reperimento delle risorse e i canali di finanziamento.
• il momento/nodo gestionale, la costruzione di un business plan e d’identificazione e raggiungimento del BEP (Break-even Point)
• le voci analitiche di costo relative alla gestione delle funzioni: classificazione e quantificazione delle voci di costo gestionali, centri di costo e aree di risultato ed eventuali indicatori parametrici relativi a specifiche funzioni (es. indicatori di performance)
L’articolazione in ore e modalità di insegnamento prevista è grossomodo la seguente:
Lezioni Ore: 23 Lingua: IT
Tutoraggio + Revisioni Ore: 46 Lingua: IT
Sopralluoghi Ore: 10 Lingua: IT
Organizzazione dell'insegnamento
MODULO DI RESTAURO
Lezioni e seminari sono svolti in parallelo con lo svolgimento dell'esercitazione progettuale. Sono previsti approfondimenti monografici, discussioni seminariali.
Le modalità didattiche prevedono lezioni frontali mono e pluridisciplinari, orientate nei contenuti all’esperienza concreta del progetto di restauro e di valorizzazione. Attraverso l'esemplificazione di casi anche sulla base delle problematiche espresse dalle esercitazioni in corso si affrontano le metodologie di intervento specifiche, condivise in discussioni collettive.
Al carico complessivo dell’Atelier è da aggiungere l'impegno richiesto per sviluppare e completare l'esercitazione, il reperimento di specifiche fonti, lo studio dei materiali bibliografici e delle dispense di supporto.
In aula è fornita assistenza continua nello sviluppo dell'esercitazione da parte della docenza e di un esercitatore.
Sono previsti momenti di confronto e revisione interdisciplinare delle esercitazioni da parte dei docenti dell'Atelier, nonché l'esposizione seminariale dello stato di avanzamento dell'esercitazione da parte degli studenti: a compimento del progetto di conoscenza, dopo la stesura dei masterplan, a completamento del progetto di restauro.

MODULO DI VALORIZZAZIONE
La predisposizione delle tavole finali specifiche dell’apporto di valorizzazione, viene affrontata tramite un percorso per gruppi di lavoro (composti da 3-4 studenti massimo, salvo casi eccezionali ma individuati dal docente stesso), per fasi avanzamento lavori guidato e monitorato dal docente con lezioni frontali, esercitazioni illustrate dal docente per fornire una traccia per l’applicazione in progress degli strumenti di valutazione e testimonianze e anche attraverso momenti programmati di compresenza dei docenti afferenti all’atelier: le ore prevedono momenti teorici e momenti esercitativi (didattica frontale, testimonianze e esercitazioni in aula da parte degli studenti, che costituiscono momenti di applicazione degli strumenti man mano illustrati in aula dal docente). Le esercitazioni in aula dei gruppi di studenti costituiscono la base su cui effettuare le revisioni e su di esse avviene la rielaborazione sintetica sulle tavole finali e permettono effettuare valutazioni non formalizzate durante tutto il percorso di apprendimento e facilitano la costruzione della valutazione finale in sede di prova conclusiva. In particolare i contenuti degli elaborati finali saranno illustrati a metà percorso didattico (anche con indicazioni di specifici approfondimenti su casi studio e per singoli gruppi di lavoro) con la consegna da parte del docente del supporto informatico con il modello digitale di tavola.
Testi richiesti o raccomandati: letture, dispense, altro materiale didattico
Dispense fornite dai docenti e tutto il materiale di supporto per i casi-studio individuati
MODULO DI RESTAURO
Sintesi degli argomenti trattati, dispense tematiche sulle lezioni e documenti utili all'organizzazione e allo svolgimento del progetto saranno messi a disposizione degli studenti sul portale della didattica.
Indicazioni bibliografiche e normative verranno specificate di volta in volta nel corso delle lezioni e durante le attività di esercitazione.
Bibliografia essenziale del modulo di Restauro:
• Carbonara G., Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti, Napoli, 1997.
• Carbonara G., Atlante del restauro, Torino, 2004.
• Carocci C.F., Tocci C. (a cura di), Antonino Giuffrè. Leggendo il libro delle antiche architetture: aspetti statici del restauro, saggi 1985-1997, Roma, 2010.
• Dalla Costa M., Il progetto di restauro per la conservazione del costruito, Torino, 2000.
• Doglioni F., Nel restauro. Progetti per le architetture del passato, Venezia, 2008.
• Formenti C., La Pratica del Fabbricare, Milano, 1893.

MODULO DI VALORIZZAZIONE
I testi, scelti tra quelli elencati, saranno comunicati a lezione dal docente titolare dell’insegnamento.
Si segnalano dei testi di riferimento non tutti obbligatori ma fortemente consigliati almeno per le parti trattate nelle lezioni teoriche e durante le esercitazioni, raccolte nel materiale caricato sul portale della didattica
BIBLIOGRAFIA essenziale per il modulo di Valorizzazione:
• Gron S., Naretto M., Primavera A. (a cura di), Learning from Heritage. Progetti per il castello di Parpaglia, Politecnico di Torino, Torino, 2016.
• Bollo A, Coscia C., Gli strumenti economico-estimativi nel decision making e nella verifica di sostenibilità dei progetti di riuso, in: Ientile R., Romeo E. (a cura di), La conservazione dell’architettura e del suo contesto. Protocollo per una valutazione integrata del patrimonio di Pinerolo, Celid, Torino, 2009.
• Coscia C, Fregonara E., Strumenti economico-estimativi nella valorizzazione delle risorse architettoniche e culturali, Celid, Torino, 2004;
• Curto R., "Strategie e progetti per la valorizzare e gestire il patrimonio esistente", in Estimo e territorio, anno LXVI, n. 12, dicembre 2003;
• Florio M., La valutazione degli investimenti pubblici. I progetti nell’Unione Europea e nell’esperienza internazionale, Voll. I e II, Franco Angeli, Milano, 2002;
Testi e materiali specifici sul caso-studio adottato saranno forniti dal docente durante le attività di atelier

Letture consigliate:
• Ancarani F., Valdani E. (a cura di), Strategie di marketing del territorio. Generare valore per le imprese e i territori nell'economia della conoscenza, Milano, EGEA, 2001 ;
• Caroli M., Il marketing territoriale, Milano, F. Angeli, 1999; Grossi, Roberto e Meneguzzo Marco (a cura di), La valorizzazione del patrimonio culturale per lo sviluppo locale, Primo Rapporto Annuale di Federculture, Milano, Touring Editore, 2002;
• Osservatorio Culturale del Piemonte, Relazione Annuale 2004, Torino, Ires, 2005.
• Eventuali approfondimenti:
• Argano L., Bollo A., Dalla Sega P., C. Vivalda C., Gli eventi Culturali, Franco Angeli, Milano, 2005; Bollo A. (a cura di), I pubblici dei musei. Conoscenza e politiche, Franco Angeli, Milano, 2008.
Dispense del corso a cura del docente, anche scaricabili dalla rete.
Criteri, regole e procedure per l'esame
Le verifiche hanno carattere collegiale e pubblico. Le modalità di esame sono: orali, pratiche e casi studio con la finalità di: verificare le conoscenze acquisite sul piano teorico-metodologico e tecnico-pratico e valutare la capacità di applicazione delle stesse all'attività progettuale, a partire dalla discussione della proposta sul caso studio elaborata nel corso dell’anno. La prova orale finale della durata di circa 30 minuti si svolge per gruppi con discussione collegiale sulle tavole e sui dossier di supporto e con verifica individuale di conoscenza sulle nozioni base del corso.
La verifica di conoscenze e capacità avviene tramite vari momenti intermedi e finali.
Nel corso di tali momenti si accerta la capacità di integrazione delle conoscenze acquisite in contesti diversi e di valutare, selezionando criticamente le soluzioni culturalmente sostenibili. Il metodo di verifica si attesta sulla discussione di elaborati e colloqui sugli aspetti teorici e applicativi.
In particolare, in sede d'esame, è discusso l’intero processo progettuale in forma di elaborati grafici e di relazioni descrittive che lo studente deve sapere illustrare con linguaggio tecnico scientifico, esponendo le scelte progettuali in relazione ai riferimenti teorici, critici, applicativi.
La valutazione terrà conto del grado di apprendimento dello studente e della capacità di applicazione delle conoscenze – anche pregresse – acquisite ai problemi di carattere interdisciplinare e di restituzione delle proposte.
Lo studente, che si presenta con il gruppo di lavoro, dovrà rispondere individualmente alle domande sulla parta teorico-metodologica e sarà valutato il suo contributo singolo.
La valutazione finale terrà conto delle valutazioni in itinere (le 20 esercitazioni oggetto di revisione da parte dei due docenti) che pesano per il 70% nella costruzione del voto finale, della presentazione e discussione degli elaborati finali e del lavoro svolto globalmente.
La frequenza è condizione fondamentale per sviluppare positivamente le attività previste dai due moduli
L'esame sarà superato solo nel caso in cui i docenti giudichino lo studente positivamente nelle discipline afferenti all'Atelier.
La valutazione finale sarà unica e rappresenterà l’esito della media pesata delle valutazioni dei singoli moduli

SI RICORDA CHE SARA’ FORNITO DALLA DOCENZA UN FORMAT COMUNE PER L’INTERO ATELIER PER LA PRESENTAZIONE FINALE DELLE TAVOLE FINALI, SU CUI CONFLUIRANNO I CONTENUTI INTEGRATI DEI DUE MODULI
Orario delle lezioni
Statistiche superamento esami

Programma definitivo per l'A.A.2017/18
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