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Politecnico di Torino
Anno Accademico 2017/18
01RVZPQ
Teoria del progetto. Mestiere e strategie per architetti
Corso di Laurea Magistrale in Architettura Costruzione Citta' - Torino
Docente Qualifica Settore Lez Es Lab Tut Anni incarico
Armando Alessandro ORARIO RICEVIMENTO A2 ICAR/14 60 0 0 0 6
SSD CFU Attivita' formative Ambiti disciplinari
ICAR/14 6 B - Caratterizzanti Progettazione architettonica e urbana
Presentazione
A che cosa servono i progetti di architettura? E che mestiere fanno gli architetti progettisti? Dobbiamo rassegnarci all’idea che il progetto di architettura sia ridotto, da un lato, alla rappresentazione poetica di un mondo migliore (che non arriva mai) e dall’altro a una pratica professionale in cui prevalgono questioni burocratiche, procedure ottuse e lavoro meramente tecnico? Oppure è possibile pensare che gli architetti siano necessari perché hanno delle competenze specifiche, che servono ad articolare e risolvere una serie di problemi che riguardano la trasformazione fisica del mondo in cui viviamo?
Il corso si propone di decostruire e ricostruire la pratica del nostro mestiere, attraverso la teoria: una teoria del progetto e non dell’architettura, ovvero una teoria dell’azione del progettista architetto, e non una teoria dell’interpretazione delle opere o dell’interiorità degli autori.
L’obiettivo formativo è quello di riappropriarsi criticamente, alla fine del corso di studi magistrale, dell’insieme delle conoscenze che gli studenti hanno acquisito in un lungo percorso, provando a capire a cosa servono i vari saperi, e come si possono usare perché i progetti abbiano effetto: saper disegnare, saper scrivere, parlare e presentare, saper calcolare, saper prevedere e raccontare.
Nella prima parte del corso si discuteranno alcune posizioni teoriche, che riguardano l’architettura e il progetto, e si proverà a discuterle e a criticarle. Nella seconda parte si proporrà un modello teorico che cerca di spiegare come funzionano i progetti di architettura, di che cosa sono fatti, che poteri hanno e perché per realizzare un progetto è necessario (e non soltanto probabile) che esso sia modificato molte volte da un numero crescente di attori. Nella terza parte si analizzeranno dei casi pratici di progetto, in corso o conclusi, provando a individuare insieme agli studenti quei meccanismi processuali che sono stati proposti nel modello teorico. In questa fase si sperimenteranno anche dei modi di rappresentazione processuale (reti di attori, mappe sincroniche e diacroniche) che sono stati sviluppati negli ultimi anni nelle nostre ricerche e nella rivista Ardeth, nei seminari di sintesi, nella didattica di eccellenza (corsi di dottorato e ASP).
Risultati di apprendimento attesi
Il corso si prefigge l’obiettivo di trasmettere agli studenti una visione sintetica di alcuni orizzonti della discussione teorica che hanno interessato più da vicino le discipline della progettazione architettonica, ma che intersecano i campi della filosofia, della semiotica e della sociologia. La capacità di gestire le coordinate multidisciplinari entro cui i discorsi teorici sul progetto di architettura hanno preso consistenza nel dibattito contemporaneo sul progetto, sulle sue legittimazioni simboliche e sulle sue strategie operative costituisce una competenza fondamentale per la formazione di un architetto progettista. In questo contesto si presuppone che gli studenti possano avvalersi delle letture, delle lezioni sintetiche e delle discussioni in aula, per mettere in atto una proposta di descrizione e decostruzione di un progetto pubblico, nella sua anatomia documentale e processuale, secondo i metodi e utilizzando gli strumenti di lavoro che verranno sviluppati lungo il corso.
Prerequisiti / Conoscenze pregresse
La partecipazione al corso non richiede una preparazione specifica di natura propedeutica. Tuttavia gli argomenti che verranno affrontati e il tipo di esercizi richiesti presupporranno una buona disposizione alle letture e alle discussioni di natura teorica, insieme agli strumenti minimi di redazione di un testo critico, di rappresentazione grafica orientata alla descrizione di progetti e processi e di conoscenza generale di funzionamento di un processo di trasformazione urbana – per lo meno nel contesto italiano.
Programma
I. Fenomenologia dell’impegno (15 ore)
Costituisce un tentativo di pars destruens di alcune posizioni teoriche e di strategie retoriche che hanno attraversato il secondo Novecento italiano. Nel tentare una sorta di critica e di generalizzazione di alcuni atteggiamenti, visti dal punto di vista dell’architetto progettista, si intendono evidenziare delle questioni che riguardano il problema della conoscenza attraverso il progetto nel tempo presente.

II. Architettura della ricomposizione (25 ore)
La seconda parte del corso sarà dedicata alla proposta di un’interpretazione del progetto di architettura come prodotto documentale capace di produrre degli effetti, in qualche misura oggettivabili. Si tenterà di rileggere la teoria della documentalità in chiave architettonica, proponendo alcune riflessioni collaterali sul tema del disegno e della scrittura, sul ruolo del progetto come strumento di mediazione e traduzione nei diversi ambiti della decisione e della produzione edilizia. Il funzionamento documentale del progetto di architettura sarà poi fatto oggetto di un’ipotesi più generale, che a partire dalle riflessioni di Latour sulla logica di composizione delle decisioni – e delle verità scientifiche – tenterà di azzardare una descrizione del modo in cui un progetto agisce (e potrebbe agire efficacemente) in un contesto complesso quale è quello di un ciclo decisionale, attraversato da conflitti e negoziazioni, aperture e chiusure di regole e azioni esecutive (il "collettivo"). Il punto di arrivo di questa ipotesi di studio dovrebbe essere la descrizione della città in trasformazione: un collettivo attraversato da una moltitudine di agenti che producono effetti, tra cui i prodotti documentali che compongono il progetto di architettura – oggetti specifici del nostro campo disciplinare, e della nostra attenzione scientifica.


III. Esercizi attorno a un caso studio (20 ore)
La definizione del rapporto tra progetto di architettura e trasformazioni urbane – dalle decisioni alle esecuzioni – dovrebbe consentire agli studenti di scegliere un caso studio sufficientemente documentabile riguardante un progetto urbano. Attraverso un lavoro di scrittura e rappresentazioni diagrammatiche si chiederà di ricostruire nello specifico le serie concatenate di effetti che collegano le varie produzioni di progetto al sistema più generale dei processi formalizzati, entro cui una città costituisce le proprie regole, procedure, decisioni e produzioni materiali. Gli esiti del lavoro saranno fatti oggetto, man mano, di discussioni collettive e consentiranno di concretizzare le questioni più astratte, calandole nell’elaborazione di esercizi operativi. Alla fine del corso, gli studenti e i docenti potranno forse chiarire alcune questioni di fondo, sulla generalizzabilità dei processi, sull’adeguatezza delle forme in cui il progetto viene prodotto, sul rapporto tra meccanismi procedurali iscritti e rappresentazioni discorsive e valoriali all’interno di un progetto di architettura di natura collettiva.
Organizzazione dell'insegnamento
Sarà richiesto agli studenti di condurre delle inchieste su progetti recenti, avvalendosi della documentazione degli uffici tecnici comunali, degli archivi pubblici, degli articoli di giornale, ecc. Il lavoro di ricostruzione delle diramazioni entro cui si è costituita una decisione e un’azione di trasformazione pubblica avrà come centro una descrizione dei modi in cui il progetto di architettura ha agito (come vettore retorico, come registratore di negoziazioni, come accumulatore di condizioni già date, come incidente arbitrario...). Le inchieste saranno divise in tappe, in modo tale da condividere gli esiti del lavoro di ciascuno. Oltre alla raccolta documentale, l’esercizio richiederà una elaborazione concettuale e una descrizione grafica delle concatenazioni attraversate nel corso del progetto .
Testi richiesti o raccomandati: letture, dispense, altro materiale didattico
I testi presi in esame e le bibliografie dovranno essere integrati nel corso delle lezioni. Tuttavia è possibile dare in via preliminare alcuni riferimenti bibliografici che consideriamo fondamentali per la partecipazione al corso.

R. GABETTI (1983), Progettazione architettonica e ricerca tecnico-scientifica nella costruzione delle città, in R. GABETTI, Imparare l’architettura, Allemandi, Torino 1997.
J. R. SEARLE (1996), La costruzione della realtà sociale, Einaudi, Torino.
M. FERRARIS (2009), Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce. Laterza, Roma-Bari.
B. LATOUR (2013), Cogitamus. Sei lettere sull’umanesimo scientifico, Il Mulino, Bologna.
B. LATOUR (2000), Politiche della natura. Per una democrazia delle scienze, Raffaello Cortina, Milano.
A. Yaneva (2012), Mapping Controversies in Architecture, Ashgate, Farnham.
A.ARMANDO, G.DURBIANO (2017), Teoria del progetto architettonico. Dai disegni agli effetti, Carocci, Roma.
Criteri, regole e procedure per l'esame
Le valutazioni del lavoro degli studenti saranno basate sugli esiti delle varie tappe di esercitazione, da un lato, e sull’esame orale finale che, partendo dal lavoro svolto individualmente, dovrà anche dar conto dello studio dei testi presi in esame lungo le lezioni.

Orario delle lezioni
Statistiche superamento esami

Programma definitivo per l'A.A.2017/18
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