Gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea in Ingegneria Chimica e Alimentare comprendono le raccomandazioni della Federazione Europea di Ingegneria Chimica. Essi includono: - conoscenza dei principi generali della ingegneria di processo: bilancio di energia, di materia, di quantità di moto, equilibri chimici e fisici, cinetica, chimica e fisica (trasporto di materia, calore, quantità di moto); - conoscenza dei metodi di misura e dei... Espandi...
Gli obiettivi formativi specifici del corso di laurea in Ingegneria Chimica e Alimentare comprendono le raccomandazioni della Federazione Europea di Ingegneria Chimica. Essi includono:
- conoscenza dei principi generali della ingegneria di processo: bilancio di energia, di materia, di quantità di moto, equilibri chimici e fisici, cinetica, chimica e fisica (trasporto di materia, calore, quantità di moto);
- conoscenza dei metodi di misura e dei concetti generali della regolazione per la gestione del processo produttivo ed il controllo della qualità dei prodotti;
- conoscenza di base dei problemi di sicurezza e dell'ambiente;
- capacità di formulare i problemi nell’ambito dell’ingegneria di processo in maniera generale, riconducendoli ai principi di base fisico-chimici;
- capacità di scegliere i metodi di analisi, modellizzazione e simulazione per i problemi più semplici;
- conoscenza di base dei metodi di progettazione e capacità di utilizzarla;
- la capacità di organizzare, realizzare e descrivere un esperienza di laboratorio o test industriale semplice nel campo della ingegneria di processo;
- capacità di presentare i risultati del proprio lavoro, sia in forma scritta che orale, in maniera articolata e di comunicare in modo efficace.
Nello sviluppo triennale del corso si passa da un primo periodo in cui si costruiscono prevalentemente le conoscenze di base, prima scientifiche e poi ingegneristiche, allo sviluppo delle capacità più specifiche, che avviene prevalentemente negli insegnamenti applicativi del terzo anno. Va notato, però, che, ad ogni livello, lo sviluppo di conoscenza è sempre accompagnato da esercitazioni pratiche che illustrano la applicazione concreta degli elementi teorici studiati. In particolare, il primo anno è identico a quelli dell'Ingegneria Industriale. Lo studente può seguire un insegnamento a scelta, fra quelli offerti dall'Ateneo, con la possibilità di frequentare, tra gli altri, un laboratorio sperimentale di chimica, per approfondire gli argomenti proposti nel modulo base e meglio comprendere l'approccio sperimentale, oppure insegnamenti di economia, di storia o di tecniche di comunicazione.
Il secondo anno propone sia materie formative di base e di base ingegneristica, con un modulo di fondamenti di biologia molecolare e microbiologia, previsto nel “core curriculum” dell'ing. chimica europeo (che tratta in particolare gli aspetti di interesse per l'industria alimentare), integrato con chimica organica. Vengono inoltre proposti gli insegnamenti formativi per un ingegnere chimico: termodinamica per l'ingegneria chimica; fenomeni di trasporto e reattori chimici; processi di separazione, in cui vengono trattate anche le operazioni a stadi. Nell'insegnamento di reattori chimici verranno trattati, oltre ai reattori più semplici, anche gli aspetti cinetici, incluse le cinetiche biologiche ed enzimatiche, con riguardo a quelle di interesse per l'industria alimentare.
Il terzo anno presenta oltre ad alcuni insegnamenti della base ingegneristica comune a tutta l'ingegneria industriale (fondamenti di meccanica strutturale, macchine a fluido ed elettrotecnica), gli insegnamenti che sono destinati a formare, anche professionalmente, l'ingegnere chimico. Il modulo di chimica industriale tratta i fondamenti della chimica industriale inorganica, con elementi di catalisi, combustione e di processi chimici alimentari. Il modulo di controllo di processo permette di comprendere le dinamiche dei processi e i fondamenti del loro controllo. Esso è integrato con quello di sicurezza nei processi industriali, che approfondisce aspetti di igiene del lavoro, pericoli di incendio ed esplosione, evoluzioni non controllate dei reattori chimici. Impianti per l'industria chimica e alimentare presenta le principali operazioni unitarie e apparecchiature dell'industria chimica, e quelle, spesso peculiari, dell'industria alimentare. Lo studente avrà inoltre la possibilità di scegliere, fra gli insegnamenti a scelta libera, alcuni che gli permetteranno di approfondire le conoscenze relative ai processi dell'industria alimentare o a quelle dei processi di recupero e valorizzazione energetica di rifiuti urbani e industriali.
E' previsto inoltre un laboratorio interdisciplinare di ingegneria chimica, che viene valutato ai fini del voto di laurea. Le esperienze condotte comprendono prove su scambio termico, diffusione di materia, moto dei fluidi, mixing, pompaggio, controllo e regolazione, ad integrazione delle esercitazioni di calcolo e delle lezioni teoriche svolte negli insegnamenti specifici.
L’Ingegneria Chimica è soprattutto una ingegneria di processo, e considera con particolare attenzione le tecnologie di trasformazione dell’industria manifatturiera. Il corso di laurea approfondisce in particolare sia i processi chimici tradizionali, sia quelli dell'industria alimentare, che si caratterizzano e distinguono per la tipicità di alcune operazioni e apparecchiature.
Il percorso formativo si propone di consentire al laureato di i... Espandi...
Il profilo professionale che il CdS intende formare | Principali funzioni e competenze della figura professionale |
INGEGNERE CHIMICO – progettista junior | FUNZIONE IN UN CONTESTO DI LAVORO:
Il laureato in Ingegneria Chimica e Alimentare, possiede gli strumenti conoscitivi e la preparazione metodologica per la progettazione di unità operative e apparecchiature di base dell'industria chimica e di processo, e quindi: - collabora alla definizione di processi produttivi e di trasformazione e alla progettazione di impianti per l'industria di processo e per la produzione di energia. - esegue la modellazione e la progettazione di reti per il trasporto di fluidi, scambiatori di calore, reattori, concentratori, separatori e apparecchiature in genere per l'industria di processo. - collabora alla raccolta e analisi dei dati ai fini della sicurezza dei processi e degli impianti per la trasformazione delle materie prime. COMPETENZE ASSOCIATE ALLA FUNZIONE: Le competenze di base consentono l’adattabilità alla funzione e ai campi di applicazione. In particolare un progettista junior sfrutterà particolarmente le competenze acquisite dai corsi di ingegneria generale e soprattutto di ingegneria chimica (termodinamica dei sistemi multifase e reattivi, equilibri chimici e fisici, fenomeni di trasporto), con particolare riguardo agli aspetti legati alla progettazione di reattori e unità di separazione convenzionali, linee di trasporto di fluidi e processi produttivi di prodotti chimici e relativi impianti di produzione. In questo contesto saranno utilizzati maggiormente i fondamenti scientifici caratterizzanti l'ingegneria chimica. Saranno inoltre utilizzate le competenze relative alla valutazione della sicurezza dei processi ed impianti industriali chimici e alla qualità dei prodotti. SBOCCHI PROFESSIONALI: Aziende di produzione di beni o servizi sia nell’industria di processo (chimica, petrolchimica, alimentare) che in settori economici diversi, come la produzione energetica, l’agricoltura, ecc…. Studi di progettazione. Organizzazioni pubbliche e private. |
INGEGNERE CHIMICO – processista junior
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FUNZIONE IN UN CONTESTO DI LAVORO:
Il laureato in Ingegneria Chimica e Alimentare è in grado di operare nella gestione operativa di impianti, sistemi, processi o servizi nei settori legati alla trasformazione della materia. In questo caso l’ingegnere chimico e alimentare può: - partecipare alla gestione e conduzione di processi produttivi nell’area chimica, petrolchimica, farmaceutica, alimentare; - partecipare alla gestione e conduzione di impianti per trattamento di reflui inquinanti, solidi, liquidi o gassosi - partecipare alla gestione e conduzione di impianti per la produzione di energia da combustibili. COMPETENZE ASSOCIATE ALLA FUNZIONE: Le competenze di base consentono l’adattabilità alla funzione e ai campi di applicazione. In particolare un processista junior sfrutterà particolarmente le competenze acquisite dai corsi specifici di ingegneria chimica -termodinamica dei sistemi multifase e reattivi, equilibri chimici e fisici, fenomeni di trasporto, con particolare riguardo agli aspetti legati alla gestione di reattori e unità di separazione convenzionali, linee di trasporto di fluidi e processi produttivi di prodotti chimici. Saranno inoltre utilizzate le competenze relative alla valutazione della sicurezza dei processi ed impianti industriali chimici e alla qualità dei prodotti. SBOCCHI PROFESSIONALI: L’area di riferimento è tipicamente l’industria di trasformazione (chimica, petrolchimica, alimentare, farmaceutica, …), tuttavia competenze di gestione del processo sono richieste anche in altri ambiti industriali e sono spesso legate al trattamento di reflui, all’impiego dei combustibili, alla movimentazione di fluidi. |
Tecnico-Commerciale | FUNZIONE IN UN CONTESTO DI LAVORO:
L’ingegnere chimico e alimentare che svolge mansioni tecnico-commerciali assiste il cliente in tutte le fasi, dalla definizione delle specifiche alla vendita e servizi post-vendita, relativamente a prodotti chimici di trasformazione e soprattutto a quelli di interesse dell’industria alimentare, nonché di apparecchiature e impianti o servizi. E’ in grado di organizzare ed effettuare presentazioni e dimostrazioni di sistemi e apparati, nel contesto di fiere specialistiche o direttamente presso i clienti. COMPETENZE ASSOCIATE ALLA FUNZIONE: La relazione con il cliente, privato, azienda o istituzione, che acquista sia beni che servizi, specie se di elevato valore aggiunto, richiede competenze tecniche specifiche oltre che attitudini alla comunicazione e alla gestione del processo di vendita. L’ingegnere chimico e alimentare che si occupa della commercializzazione possiede una solida conoscenza di base delle tecnologie degli impianti e apparecchiature, delle proprietà dei prodotti e degli aspetti di affidabilità, manutenzione, prestazioni, consumi energetici. SBOCCHI PROFESSIONALI: Aziende di produzione sia nei settori di processo che in settori economici diversi, aziende di progettazione, fornitori di servizi qualità, ambiente e sicurezza |
Tecnico di laboratorio | FUNZIONE IN UN CONTESTO DI LAVORO:
Il laureato in ingegneria chimica e alimentare può essere impiegato in laboratori di ricerca e sviluppo o industriali, ove contribuisce e sovraintende alla gestione e organizzazione degli stessi, mettendo a frutto la propria capacità di innovazione, occupandosi della ripartizione del lavoro all’interno del team di personale tecnico, della selezione e acquisto dei reagenti e del materiale di laboratorio, della gestione dell’archivio dei progetti, e della manutenzione della strumentazione. COMPETENZE ASSOCIATE ALLA FUNZIONE: Le competenze del gestore di un laboratorio sono relative a tutte le fasi di progettazione, prototipazione e produzione in piccole quantità di un prodotto/processo, nonché alle tecniche analitiche e alle strumentazioni associate prese in considerazione sia dal punto di vista teorico che da quello applicativo nelle attività di laboratorio incluse nel corso di studio. In particolare l’ingegnere impiegato in questo ruolo conosce le tecnologie di progetto e di produzione dei prodotti; è in grado di selezionare le materie prime e i processi da utilizzare in base al miglior compromesso costo-prestazioni; sa utilizzare con perizia la strumentazione di laboratorio e i software di simulazione; ha competenze di controllo dei processi per approntare e gestire le attrezzature di laboratorio e di produzione. Sbocchi professionali: Laboratori di ricerca e sviluppo, centri di collaudo, misura e caratterizzazione di sistemi e apparati, in aziende pubbliche e private e in enti di ricerca. |
Preparazione per la prosecuzione degli studi | Conoscenze necessarie per la prosecuzione degli studi |
Corsi di Laurea Magistrale nel campo dell’ingegneria industriale | Per la prosecuzione degli studi in lauree magistrali affini, il laureato:
- deve possedere solide conoscenze teoriche, ancorché orientate alla professione dell'ingegnere, di matematica, fisica e chimica, e adeguate capacità linguistiche; - deve possedere le conoscenze di base dell’ingegneria industriale: avere le competenze di base delle macchine operatrici e termiche, dell’elettrotecnica, della scienza dei materiali, dei fenomeni di trasporto, della termodinamica, della chimica e dell’impiantistica di processo industriale; - deve avere la capacità di incrementare le proprie competenze professionali attraverso una formazione continua; in particolare, deve essere in grado di identificare le informazioni mancanti per risolvere problemi specifici e conoscere i metodi per acquisire tali informazioni; - deve avere la capacità di affrontare aspetti innovativi e a elevato contenuto tecnologico e metodologico e di svolgere attività di progettazione, utilizzando software o sistemi automatici, e conoscendo i fenomeni fisici primi alla base degli stessi; - deve essere in grado di comunicare, direttamente o tramite i documenti e i mezzi più appropriati, informazioni di tipo tecnico anche a persone al di fuori degli specifici settori dell’industria di processo |
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili o altri corsi di Laurea Magistrale nel campo dell’ingegneria chimica | Per la prosecuzione degli studi in lauree magistrali in ingegneria chimica, il laureato:
- deve possedere solide conoscenze teoriche, ancorché orientate alla professione dell'ingegnere, di matematica, fisica, chimica, con particolare attenzione ai contenuti di chimica organica e biologica; - adeguate capacità linguistiche, per calarsi in un contesto internazionale, dove già solo i libri di testo, i manuali, i dati chimico-fisici sono forniti in lingua inglese; - deve possedere le conoscenze di base dell’ingegneria chimica e avere la capacità di incrementare le proprie competenze professionali attraverso una formazione continua; in particolare, deve conoscere le basi di tutte le discipline caratterizzanti il settore: i fenomeni di trasporto, la termodinamica, la reattoristica, la chimica industriale e la scienza dell’impiantistica chimica; - deve essere in grado di approfondire gli aspetti teorici e metodologici analizzando e applicando le metodologie caratterizzanti l'ingegneria chimica; - deve essere in grado di identificare le informazioni mancanti per risolvere problemi specifici e conoscere i metodi per acquisire tali informazioni; - deve avere la capacità di affrontare aspetti innovativi e a elevato contenuto tecnologico e metodologico e di svolgere attività di progettazione, anche complessa; per questo deve essere in grado di lavorare autonomamente e di gestire progetti; - deve essere in grado di comunicare, direttamente o tramite i documenti e i mezzi più appropriati, informazioni di tipo tecnico. |
I contenuti scientifico-disciplinari suddivisi per area di apprendimento e definiti tramite i "descrittori di Dublino" sono riportati nella tabella sottostante. Il corso di laurea è presentato secondo quattro aree di apprendimento. La prima è relativa alla formazione scientifica di base matematica, chimica e fisica; la seconda riguarda la formazione ingegneristica generale; la terza riguarda la formazione ingegneristica caratterizzante l'ingegne... Espandi...
I contenuti scientifico-disciplinari suddivisi per area di apprendimento e definiti tramite i "descrittori di Dublino" sono riportati nella tabella sottostante. Il corso di laurea è presentato secondo quattro aree di apprendimento. La prima è relativa alla formazione scientifica di base matematica, chimica e fisica; la seconda riguarda la formazione ingegneristica generale; la terza riguarda la formazione ingegneristica caratterizzante l'ingegneria chimica; la quarta, infine, perfeziona la formazione relazionale e di contesto.