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CORSO DI LAUREA MAGISTRALE in ARCHITETTURA PER IL RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO
Anno Accademico 2017/18
DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DESIGN
Collegio di Architettura
Sede: TORINO
Durata: 2 anni
Classe di laurea n° LM-4: ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Referente del corso
DAMERI ANNALISA   coord.architettura@polito.it
Corso tenuto in Italiano
 Obiettivi formativi

L’obiettivo del corso di LM è formare un architetto indirizzato alla conservazione, valorizzazione, gestione, promozione del patrimonio culturale (cultural heritage internazionalmente definito) avendo acquisito nel corso del biennio competenze specialistiche grazie a un percorso che si articola attraverso insegnamenti monodisciplinari, atelier tematici, workshop e seminari, visite di studio, attività di tirocinio e/o stage in Italia e all’... Espandi...



L’obiettivo del corso di LM è formare un architetto indirizzato alla conservazione, valorizzazione, gestione, promozione del patrimonio culturale (cultural heritage internazionalmente definito) avendo acquisito nel corso del biennio competenze specialistiche grazie a un percorso che si articola attraverso insegnamenti monodisciplinari, atelier tematici, workshop e seminari, visite di studio, attività di tirocinio e/o stage in Italia e all’estero. Gli insegnamenti sono finalizzati - grazie ad apporti interdisciplinari - al consolidamento della base culturale finalizzata all'acquisizione delle conoscenze teoriche, all’applicazione delle problematiche a temi progettuali e all’aggiornamento sul dibattito contemporaneo. Gli atelier applicano idonee metodologie progettuali e propongono soluzioni utilizzando strumenti tradizionali e innovativi; hanno un carattere interdisciplinare e comprendono workshop, seminari e visite sul campo per affrontare le simulazioni progettuali su casi studio reali.
Al centro del percorso magistrale è il progetto, declinato molti ambiti disciplinari che contribuiscono a comporre un variegato quadro di competenze; la progettazione è intesa sia come esperienza conoscitiva (individuazione, analisi, valutazione critica dell’esistente) finalizzata alla tutela, valutazione, comunicazione, sia come approccio alle diverse scale: dal singolo edificio alla città, al paesaggio, al patrimonio diffuso. Gli atelier sviluppano la complessità del patrimonio architettonico e paesaggistico e approfondiscono i campi specifici della conservazione e valorizzazione, attraverso strumenti tecnici e gestione dei dati che forniscono l’indispensabile supporto all’individuazione delle funzioni e delle attività prefigurate negli interventi sul patrimonio architettonico, alla conoscenza, alle scelte progettuali e di gestione di scenari di fruizione individuati anche attraverso strumenti di analisi della domanda e dei pubblici di riferimento, alla programmazione degli interventie comunicazione virtuale.
Il percorso formativo è organizzato in quattro semestri. Gli atelier seguono una scansione sia rispetto alla scala di approccio sia alla complessità del progetto. Al I semestre del I anno si sviluppa l’esperienza progettuale a scala architettonica, nell’atelier “Riqualificazione della città consolidata” (con le discipline compositive e tecnologiche), La dimensione urbana del progetto è affrontata nell’atelier del II semestre che integra nella progettazione urbana gli apporti dell’urbanistica e in parallelo lo studente frequenta l’atelier “progetto di restauro architettonico” con le discipline del restauro, della fisica tecnica/impianti negli antichi edifici, della scienza dei materiali per il restauro/diagnostica). Al primo anno i corsi di strutture degli edifici esistenti, di sociologia e legislazione dei beni culturali e di storia dell’architettura e della città contribuiscono a consolidare conoscenze specialistiche mirate all’approfondimento della cultura architettonica, allo studio della città e del territorio, agli interventi sulle strutture, al consolidamento, alla normativa europea e alla sociologia urbana. L’atelier del I semestre del II anno si focalizza sulle problematiche della scala vasta, considerando il patrimonio diffuso nel contesto del paesaggio culturale e i "sistemi di beni"; qui interagiscono le discipline del restauro urbano e paesaggistico e della valorizzazione economica del progetto - che include anche la verifica di compatibilità e sostenibilità economica del progetto risultato finale di un ragionamento di fattibilità che viene affrontato anche nelle fasi preliminari del progetto attraverso strumenti di valutazione di natura strategica. In parallelo i corsi introducono le tematiche della georeferenziazione dei dati per la gestione di grandi sistemi territoriali, della digital history e del visual heritage per la promozione e musealizzazione dei beni materiali e immateriali che determinano l’identità di un territorio. Ad approfondire e ulteriormente specializzare il percorso formativo concorrono gli insegnamenti opzionali e/o i workshop a scelta dello studente. L’ultimo semestre è interamente dedicato al tirocinio e alla preparazione della tesi di laurea. Le due esperienze possono essere legate per meglio accompagnare lo studente in un percorso professionalizzante; lo studente è seguito dal tutor accademico e dal relatore di tesi (cui si possono aggiungere due corelatori) al fine di far emergere attitudini e approccio critico e accrescere l’autonomia di giudizio e le abilità comunicative.

 Sbocchi occupazionali e professionali



Il profilo professionale che il CdS intende formare Principali funzioni e competenze della figura professionale
Architetto restauratore con particolari competenze nell’ambito di tutela, conservazione, restauro, rifunzionalizzazione, diagnostica preventiva, messa in sicurezza, monitoraggio
 
FUNZIONE IN UN CONTESTO DI LAVORO:

Questa figura professionale deve avere acquisito la capacità di predisporre progetti di opere, dirigerne e coordinarne la realizzazione, con particolari competenze nell’ambito di tutela, conservazione, restauro, rifunzionalizzazione, diagnostica preventiva, messa in sicurezza, monitoraggio, manutenzione programmata dei beni architettonici e paesaggistici.
Deve avere acquisito capacità di coordinamento di équipes progettuali multidisciplinari che operano nel campo del restauro dell’architettura storica e contemporanea, dei siti e dei sistemi paesaggistici, funzioni di elevata responsabilità (anche di interfaccia/coordinamento di altri professionisti e operatori) in istituzioni ed enti pubblici e privati operanti nella tutela, conservazione, restauro, rifunzionalizzazione del patrimonio (Soprintendenze, Direzioni Regionali, Regioni ed altri Enti Locali, Imprese di restauro, Società no-profit, ecc.).

COMPETENZE ASSOCIATE ALLA FUNZIONE:

L'architetto restauratore deve avere competenze specifiche nei riguardi dei progetti di restauro architettonico e paesaggistico su beni vincolati e sull’intero patrimonio esistente, per progettare e dirigere i lavori misurandosi con le implicazioni di compatibilità, storiche, funzionali, tecnologiche, strutturali, impiantistiche, economiche, sociali e ambientali, anche in progetti candidati ai programmi di sviluppo dell’Unione Europea e degli Enti territoriali; in particolare si fa riferimento a competenze di carattere storico, tecnico-costruttivo, strutturale, analisi dello stato di conservazione (degradi e dissesti), conoscenze di materiali storici e moderni e delle loro proprietà chimico-fisico-meccaniche nonchè della durabilità, interventi sull'esistente quali adeguamenti strutturali e impiantistici, analisi e comportamento dei materiali, di gestione e valorizzazione del patrimonio architettonico e territoriale.
L'architetto restauratore deve essere in grado di condurre attività di progettazione autonoma completa, secondo tutte le competenze riconosciute alla figura professionale dell’architetto, e secondo i livelli di progettazione preliminare, definitivo, esecutivo delle opere pubbliche, direzione lavori, contabilità e collaudo di opere. In ambito di tutela deve avere buona conoscenza dell'iter amministrativo vincolistico (work flow dei vincoli) avendo competenze specifiche in materia di diritto dei Beni Culturali.


SBOCCHI PROFESSIONALI:

Studi professionali. Organizzazioni pubbliche e private. Uffici tecnici, culturali, gestionali, di Enti Locali e Ministeriali (Soprintendenze e Uffici Regionali). Aziende di produzione di beni o servizi.
L'abilitazione all'esercizio della professione di architetto, secondo la normativa italiana, è conseguibile solo previo superamento dell'esame di stato e l'iscrizione all'albo professionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori nella sezione A - Architettura.
 
Architetto progettista
 
FUNZIONE IN UN CONTESTO DI LAVORO:

L'architetto deve avere acquisito capacità di predisporre progetti di opere, dirigerne e coordinarne la realizzazione, con particolari competenze nell’ambito della valorizzazione, gestione, comunicazione dei beni architettonici e paesaggistici.
Deve avere capacità di coordinare le verifiche di fattibilità dei progetti e l'applicazione di tecnologie innovative per la costruzione. Deve essere in grado di svolgere l'attività di consulente a supporto dell’individuazione delle funzioni compatibili con il patrimonio costruito anche con strumenti informatici deputati, e deve avere le competenze per coordinare le verifiche di pre-fattibilità e fattibilità degli interventi pubblici e pubblico-privati che si misurano con obiettivi di valorizzazione e di sviluppo locale, anche con tecnologie innovative per la promozione e l’individuazione delle domande per i consumi culturali.


COMPETENZE ASSOCIATE ALLA FUNZIONE:

L'architetto deve avere acquisito competenze specifiche nei riguardi degli studi di fattibilità nella fase preliminare (anche finalizzati alle candidature UNESCO) dei progetti di promozione, valorizzazione, gestione e comunicazione di beni e siti, misurandosi con le implicazioni di compatibilità, sostenibilità economica e culturale, conservazione integrata, anche in progetti candidati ai programmi di sviluppo dell’Unione Europea e degli Enti territoriali; in particolare ci si riferisce a competenze relative alla progettazione archietttonica e a scala urbana-territoriale, al progetto del "nuovo nell'esistente" con riferimento all'impiantistica, alla rifunzionalizzazione, all'analisi della consistenza del costruito, alle implicazioni economico-gestionale di tali interventi, così come alle stime degli incrementi di valore del patrimonio attraverso interventi di valorizzazione, alla quantificazione della dimensione dei costi di trasformazione e di investimento, alla identificazione degli impatti di natura socialeche gli interventi generano sui contesti. Deve avere inoltre competenze nella comunicazione avanzata del progetto di architettura.
Deve essere in grado di affrontare la progettazione autonoma completa, secondo tutte le competenze riconosciute alla figura professionale dell’architetto, e secondo i livelli di progettazione preliminare, definitivo, esecutivo delle opere pubbliche, direzione lavori, contabilità e collaudo di opere, coordinare équipes che operano nel campo della valorizzazione, gestione e comunicazione di beni e siti culturali, funzioni di elevata responsabilità in istituzioni ed enti pubblici e privati operanti nella valorizzazione, gestione, comunicazione del patrimonio (Soprintendenze, Musei, Regioni, Fondazioni, Aziende di servizi culturali, Società no-profit, ecc.).

SBOCCHI PROFESSIONALI:

Studi professionali. Organizzazioni pubbliche e private. Uffici tecnici, culturali, gestionali, di Enti Locali e Ministeriali. Aziende di produzione di beni o servizi.
L'abilitazione all'esercizio della professione di architetto, secondo la normativa italiana, è conseguibile solo previo superamento dell'esame di stato e l'iscrizione all'albo professionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori nella sezione A - Architettura.
 
Architetto redattore e/o coordinatore di piani alla scala dell’insediamento urbano storico
 
FUNZIONE IN UN CONTESTO DI LAVORO:

L'architetto deve avere capacità di redigere e coordinare piani particolareggiati, di recupero, di riqualificazione urbana, di valorizzazione urbana e paesaggistica, con particolare riferimento alla conservazione dei valori culturali dell’esistente, e deve essere in grado di partecipare a e/o coordinarei équipes progettuali che operano nel campo della pianificazione a scala urbana e paesaggistica; deve inoltre essere in grado di controllare e programmare i processi di costruzione delle azioni di governo del territorio a diverse scale.

COMPETENZE ASSOCIATE ALLA FUNZIONE:

L'architetto deve avere acquisito competenze specifiche nel campo della legislazione dei beni culturali e delle norme di riferimento; deve avere acquisito capacità di interpretare il patrimonio materiale e le dinamiche in atto attraverso analisi complesse e specialistiche nel campo dei beni architettonici e del paesaggio, e la capacità di comunicare e interagire con specialisti di diversi settori.In particolare le competenze devono essere maturate nell'ambito della progettazione, della progettazione urbanistica, della legislazione italiana ed europea, della teoria e metodologia del restauro architettonico e urbano.

SBOCCHI PROFESSIONALI:

Studi professionali. Uffici tecnici, culturali, gestionali, di Enti Locali e Ministeriali.
L'abilitazione all'esercizio della professione di architetto, secondo la normativa italiana, è conseguibile solo previo superamento dell'esame di stato e l'iscrizione all'albo professionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori nella sezione A - Architettura. 

Preparazione per la prosecuzione degli studi Conoscenze necessarie per la prosecuzione degli studi
Il laureato megistrale in Architettura per il Restauro e la Valorizzazione del Patrimonio potrà completare la propria formazione in un campo specifico all'interno di master di secondo livello, dottorati di ricerca e scuole di specializzazione, a seconda della propria attitudine e aspirazione.
Il corso di studi, con la sua configurazione in atelier progettuali e corsi monodisciplinari, assicura al laureato una preparazione completa che lo mette in grado di affrontare sia percorsi di specializzazione maggiormente professionalizzanti e volti all'applicazione pratica della dimensione progettuale, sia approfondimenti maggiormente teorici. 
Per poter accedere a una formazione di terzo livello (dottorati, scuole di specializzazione, master) il laureato sarà chiamato a dimostrare , all'interno delle declinazioni scelte per approfondire la propria formazione (restauro, progettazione, storia dell'architettura, impiantistica negli edifici storici, valutazione e promozione del patrimonio etc.), una solida preparazione non disgiunta da una matura capacità critica di analisi, una solida autonomia di giudizio, buone capacità comunicative. 

 Risultati di apprendimento attesi

Il corso di Laurea Magistrale in Architettura (Restauro) risponde ad una domanda consolidata e in continua evoluzione tanto sul piano professionale quanto su quello della ricerca, anche in sede europea. Questa domanda impone di formare competenze professionali in grado di gestire adeguatamente la complessità del progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio nei diversi ambiti e alle diverse scale, finalizzando le competenze a operazioni di... Espandi...

Il corso di Laurea Magistrale in Architettura (Restauro) risponde ad una domanda consolidata e in continua evoluzione tanto sul piano professionale quanto su quello della ricerca, anche in sede europea. Questa domanda impone di formare competenze professionali in grado di gestire adeguatamente la complessità del progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio nei diversi ambiti e alle diverse scale, finalizzando le competenze a operazioni di restauro, trasformazione e rifunzionalizzazione dell'ambiente fisico e del paesaggio. I laureati magistrali acquisiscono, inoltre, una formazione culturale che consente loro di affrontare con coscienza e competenza gli aspetti estetici, funzionali, strutturali, tecnico-costruttivi, gestionali, economici, sociali ed ambientali.
Gli apprendimenti necessari a formulare il progetto di rifunzionalizzazione vengono acquisiti nell’ambito di diverse discipline entro le esperienze degli Atelier, in cui convergono un apparato di lezioni frontali monodisciplinari e un’esercitazione progettuale multidisciplinare su uno specifico tema di progetto



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