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Modello Informativo SUA-CdS 2018/19

Corso di Laurea Magistrale in INGEGNERIA CHIMICA E DEI PROCESSI SOSTENIBILI- A.A.2018/19



Università: Politecnico di Torino
Collegio: Collegio di Ingegneria Chimica e dei Materiali
Dipartimento: DISAT
Classe: LM-22 - INGEGNERIA CHIMICA
Esiste nella forma attuale dall'anno accademico: 2010/11
Lingua in cui si tiene il corso: multilingua
Indirizzo internet del corso: https://www.polito.it/corsi/32-29
Tasse: https://www.polito.it/didattica/servizi-e-vita-al-politecnico/diritto-allo-studio-e-contribuzione-studentesca/contribuzione-studentesca
Modalità di svolgimento: Corso di studio convenzionale

Referenti e Strutture


Referente del CdS: Davide Fissore
Organo Collegiale di gestione del Corso di Studio: Collegio Di Ingegneria Chimica E Dei Materiali
Struttura didattica di Riferimento: Dipartimento Scienza Applicata E Tecnologia
Docenti di riferimento: Emma Paola Maria Virginia Angelini, Mauro Banchero, Antonello Barresi, Samir Bensaid, Davide Fissore, Daniele Marchisio, Stefania Specchia
Rappresentanti degli Studenti eletti nel Collegio: Andrea Di Miceli, Seyedehfahimeh Mohammadi, Mina Ouallaf, Erica Sidoti
Gruppo di Gestione AQ: Samir Bensaid, Davide Fissore, Raffaele Pirone, Nunzio Russo, Tommaso Tosti, Marco Vanni
Tutor: Mauro Banchero, Antonello Barresi, Davide Fissore

Il Corso di Studio in breve

Il corso di Laurea in Ingegneria Chimica nacque con la riforma nel 1960, quando i corsi di Meccanica, Elettrotecnica e Chimica cessarono di essere sezioni dell’Ingegneria Industriale per diventare Corsi di laurea autonomi. Da allora la disciplina è stata sempre presente nell’ordinamento del Politecnico di Torino attraverso le varie vicende e riforme che hanno attraversato l’Università italiana. Dall’anno accademico 2010-2011 il corso di studio di secondo livello assume la denominazione di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili, aprendosi dunque verso un nuovo campo di interesse, che è quello della “sostenibilità” di processi e prodotti, sia in termini ambientali, che energetici, economici e di sfruttamento delle materie prime. Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili è il naturale proseguimento del corso laurea di primo livello in Ingegneria Chimica e Alimentare, erogato dal Politecnico di Torino, ma può essere scelto anche da studenti che abbiano conseguito titoli di studio di primo livello da corsi affini.
L’Ingegneria Chimica è soprattutto una ingegneria di processo, e considera con particolare attenzione le tecnologie di trasformazione dell’industria manifatturiera. Il corso di laurea approfondisce i processi chimici tradizionali, descrivendone gli aspetti di forte complessità (processi non lineari, accoppiamento di fenomeni fisici e chimici di natura diversa, apparecchiature multifunzionali) e guarda più in dettaglio ai processi con maggior grado di innovazione sia in campo energetico che in quello alimentare. Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili ha come obiettivo la formazione di ingegneri in grado di produrre e gestire l'innovazione tecnologica nell'industria di processo (in particolare nei settori chimico, farmaceutico, ambientale, energetico, biotecnologico, alimentare e dei nuovi materiali) mediante lo sviluppo di processi chimico-fisici sostenibili ovvero operando in modo da ridurre o eliminare l'uso e la generazione di sostanze pericolose, prevenendo all'origine i rischi chimici e l'inquinamento ambientale. Il percorso formativo si propone inoltre di consentire al laureato di inserirsi con competenza nell’ingegneria di processo con una forte capacità di adattamento ai diversi settori e di dialogare con proprietà di linguaggio tecnico e conoscenza dei concetti di base con tecnici di altre aree dell'ingegneria industriale e dell'informazione. Il laureato è dunque un professionista in grado di operare tanto nel settore industriale quanto in quello dei servizi, svolgendo funzioni di natura tecnica, di pianificazione e coordinamento per quanto riguarda la ricerca e sviluppo di nuovi processi, il progetto, la gestione e l’ottimizzazione di un impianto di processo.
I laureati troveranno ampi spazi occupazionali, tra cui:
- nelle società di ingegneria come addetti alla progettazione, supervisione, costruzione di impianti produttivi industriali;
- nei centri di ricerca pubblici e privati come addetti e/o coordinatori di attività di ricerca e sviluppo;
- nelle aziende appartenenti all'industria di trasformazione della materia (chimica propriamente detta, petrolifera e petrolchimica, metallurgica, farmaceutica, alimentare, ecc.) per la gestione e supervisione degli impianti produttivi;
- nelle aziende di produzione come addetti o responsabili dei settori qualità, ambiente e sicurezza;
- nelle società di servizi e nella pubblica amministrazione come coordinamento tecnico;
- nella attività di libera professione e consulenza specialistica in favore di aziende e gruppi che non dispongono in proprio di specifiche competenze;
- nelle aziende per la produzione, la trasformazione e lo sviluppo dei materiali applicabili nei campi dell'industria chimica, meccanica, elettrica, elettronica, dell'energia, dell'edilizia, dei trasporti, ed in quello biomedico, e della conservazione dei beni culturali.
Lo studente che sceglie il percorso magistrale dell’Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili al Politecnico di Torino si trova immerso in un contesto internazionale. Nel secondo dei due anni, l’aula è costituita da studenti stranieri per il 40-50%, soprattutto per la forte presenza di studenti in programmi di mobilità internazionale. Anche la componente italiana è fortemente eterogenea, provenendo dal Piemonte meno della metà degli studenti nazionali, mentre la restante parte copre praticamente tutte le regioni del centro-sud. Inoltre, una forte percentuale dei laureandi sceglie di realizzare la tesi finale presso Istituzioni estere o aziende. Tale eterogeneità, assieme alla richiesta sempre più forte di lavoro in team che si realizza in alcuni esami specialistici, genera un ambiente fortemente stimolante per lo studente e una formazione molto apprezzata dalle aziende del settore.

Obiettivi formativi qualificanti

Attività formative dell'ordinamento didattico


Attività caratterizzanti

Ambito disciplinare Settore Cfu
Min Max
Ingegneria chimica ING-IND/21 - METALLURGIA
ING-IND/22 - SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI
ING-IND/24 - PRINCIPI DI INGEGNERIA CHIMICA
ING-IND/25 - IMPIANTI CHIMICI
ING-IND/26 - TEORIA DELLO SVILUPPO DEI PROCESSI CHIMICI
ING-IND/27 - CHIMICA INDUSTRIALE E TECNOLOGICA
57 77

Attività affini o integrative

Ambito disciplinare Settore Cfu
Min Max
A11 BIO/10 - BIOCHIMICA
ING-IND/08 - MACCHINE A FLUIDO
ING-IND/09 - SISTEMI PER L'ENERGIA E L'AMBIENTE
ING-IND/13 - MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE
ING-IND/14 - PROGETTAZIONE MECCANICA E COSTRUZIONE DI MACCHINE
ING-IND/23 - CHIMICA FISICA APPLICATA
MAT/08 - ANALISI NUMERICA
14 34
A12 ICAR/03 - INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE
ING-IND/10 - FISICA TECNICA INDUSTRIALE
ING-IND/11 - FISICA TECNICA AMBIENTALE
ING-IND/29 - INGEGNERIA DELLE MATERIE PRIME
ING-IND/35 - INGEGNERIA ECONOMICO-GESTIONALE
SECS-S/01 - STATISTICA
SECS-S/02 - STATISTICA PER LA RICERCA SPERIMENTALE E TECNOLOGICA
0 10

Altre attività

Ambito disciplinare Settore Cfu
Min Max
A scelta dello studente A scelta dello studente 8 14
Per prova finale e conoscenza della lingua straniera Per la prova finale 16 30
Altre attività (art. 10) Abilità informatiche e telematiche - -
Altre attività (art. 10) Altre conoscenze utili per l'inserimento nel mondo del lavoro - -
Altre attività (art. 10) Tirocini formativi e di orientamento - -
Altre attività (art. 10) Ulteriori conoscenze linguistiche - -
Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali Per stages e tirocini presso imprese, enti pubblici o privati, ordini professionali - -
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