Progetto Rafforzamento Lauree Professionalizzanti


Il Progetto



Le politiche dell'Unione Europea sulla formazione
La formazione è vista dalla Comunità come uno dei principali strumenti a sostegno dell'occupabilità dei cittadini dei Paesi dell'Unione europea e di promozione di uno sviluppo dell'economia basata sul fattore "conoscenza", ovvero uno sviluppo che generi non solo maggiore occupazione ma anche migliore occupazione. Una occupazione caratterizzata da contenuti professionali rilevanti, in grado di riconfigurarsi in un sistema fortemente evolutivo come quello che è imposto dalla crescita e diffusione di nuovi saperi e tecnologie. Uno dei principali strumenti cui questa strategia comunitaria fa riferimento è rappresentato dal Fondo Sociale Europeo (FSE) che, rispetto al precedente periodo di programmazione 1994-99, ha ampliato l'ambito del suo intervento per il 2000-2006 anche al rinnovamento e allo sviluppo dei sistemi per l'istruzione, inclusa quella di livello universitario. Un'opportunità di intervento che la Regione Piemonte ha colto includendo nel suo programma una specifica linea di azione a favore del sistema universitario piemontese. Un'azione intesa in particolare a sostenere le Università nel loro impegno, già indicato dal DM 509/1999 a favore del:



  • consolidamento del legame con il mondo del lavoro;
  • sviluppo di competenze ed abilità personali;
  • rafforzamento delle professionalità acquisibili attraverso i percorsi formativi;
  • conferimento di maggiore adattabilità ai mutamenti che si incontreranno lungo l'arco della vita professionale;
  • sviluppo dello spirito di imprenditorialità.


Un impegno che si è venuto a collocare, in termini di integrazione, in una fase di profonda riforma del sistema universitario italiano che, in coerenza con quanto in atto nella maggior parte di Paesi dell'Ue, sta sperimentando una nuova architettura dei suoi percorsi formativi attenta sia ad assicurare alla formazione una maggiore spendibilità diretta nel mercato del lavoro sia a contrastare l'allungamento artificioso dei tempi di formazione



La Regione Piemonte e l'utilizzo delle risorse del FSE
La competenza nell'utilizzo del FSE, come si è detto, è regionale. La Regione Piemonte ha scelto di riservare una quota significativa delle risorse del FSE di cui dispone per l'attuale periodo di programmazione di questo fondo (2000-2006), proprio per accelerare e qualificare l'avvio delle lauree triennali, e per sostenere l'offerta di laureati qualificati in grado di rispondere alle richieste del mercato del lavoro e di contribuire ai processi di sviluppo locali. Le caratteristiche dell'intervento sono state definite nelle due Direttive che la Regione ha specificatamente emanato nell'agosto 2001 e in aprile 2003, nel cui ambito viene specificatamente raccomandato alle Università l'impegno a:

  • impiegare docenti provenienti dalle realtà aziendali, o da enti di ricerca o da enti pubblici o più in generale dal mondo delle professioni;
  • assicurare l'insegnamento di una lingua comunitaria, a un livello certificato internazionalmente;
  • realizzare attività … corsuali relative alla cultura di impresa, del lavoro e delle relazioni industriali, alla gestione delle risorse umane e alle tecniche della comunicazione
  • garantire l'insegnamento di materie connesse con l'Information Communication Tecnology;
  • offrire una formazione in merito alle politiche e alle istituzioni transnazionali con particolare riferimento all'Unione Europea;
  • inserire nel percorso didattico tirocini aziendali e formativi, per stimolare un coinvolgimento delle imprese.


Descrizione del Progetto
Queste indicazioni della Regione Piemonte sono state colte dal Politecnico che ha sviluppato un progetto complesso ed articolato, che, a seguito di valutazione comparativa da parte dei servizi regionali, è stato approvato. Il progetto, utilizzando le risorse del FSE, finanzia alcuni dei moduli, quelli a carattere più professionalizzante, di 16 corsi di laurea che sono stati avviati dal Politecnico nell'anno accademico 2001/2002, di 15 corsi di laurea avviati nell'a.a. 2002/2003 e di 12 corsi di laurea che saranno avviati nell' a.a. 2003/2004.
In particolare con la Prima Direttiva Regionale (D.G.R. n. 57-3775 del 6 agosto 2001) la Regione Piemonte ha finanziato, per un importo complessivo pari a € 13.348.311:



  • 16 Corsi di Laurea ed un Corso di recupero per studenti in difficoltà per il triennio iniziato con l'a.a. 2001/2002 (I° ciclo) e 15 Corsi di Laurea e un Corso di recupero per il successivo triennio iniziato con l'a.a. 2002/2003 (II° ciclo) di cui, per entrambi i cicli, tre Corsi relativi al Progetto Interregionale Nord-Sud con l'Università Federico II di Napoli
  • 5 azioni di sistema di cui due per l'incremento della presenza femminile nelle Facoltà di Ingegneria, una per l'attività di e-learning, una per lo sviluppo dei servizi informatici rivolti agli studenti e una per attività di valutazione


Con la Seconda Direttiva Regionale (D.G.R. n. 86-8992 del 7 aprile 2003) la Regione Piemonte ha finanziato, per il triennio iniziato con l'a.a. 2003/2004 (I° ciclo) ed il successivo triennio che inizia con l'a.a. 2004/2005 (II° ciclo), e per un importo complessivo di € 9.655.200, rispettivamente:



  • 12 Corsi di Laurea ed un Corso di recupero per studenti in difficoltà sul I° ciclo e 12 Corsi di Laurea ed un Corso di recupero sul II° ciclo di cui, per entrambi i cicli, tre Corsi relativi al Progetto Interregionale Nord-Sud con l'Università Federico II di Napoli
  • 5 azioni di sistema di cui una sullo sviluppo di materiale per la formazione a distanza in ambito tecnico/professionale -area Ing. Meccanica, un progetto pilota per la formazione di tutori accademici e attività di tutoraggio, una per l'attuazione di un sistema di gestione per la qualità dei laboratori didattici della III Facoltà di Ingegneria, una per la Strutturazione e avvio di un ufficio di orientamento al lavoro per i laureati di I° Livello e una sugli incentivi per una maggiore presenza delle donne in Piemonte nei corsi di laurea in Ingegneria


Complessivamente l'entità globale dei finanziamenti ottenuti dalla partecipazione alle due Direttive Regionali ammonta a € 23.003.511.

I e II DIRETTIVA
ANNI DI GESTIONE DELL'ATTIVITA'
  2001/2002 2002/2003 2003/2004 2004/2005 2005/2006 2006/2007
I CICLO 1 2 3      
II CICLO   1 2 3    
I CICLO     1 2 3  
II CICLO       1 2 3
          I DIRETTIVA II DIRETTIVA


I benefici per gli studenti
Il progetto consente poi agli studenti che intendono inserirsi nelle classi corsuali finanziate dal FSE una serie di benefici/opportunità tra i quali:



  • interventi specifici di tutoraggio per facilitare il raggiungimento degli obiettivi formativi nei tempi previsti;
  • l'inserimento in un processo formativo alla cui progettazione e gestione contribuisce il mondo delle aziende e delle professioni;
  • una maggiore sensibilizzazione - attraverso contributi formativi di esponenti del mondo dell'impresa e delle professioni - alle logiche, linguaggi e paradigmi del mondo del lavoro;
  • una maggiore disponibilità di materiale didattico;
  • un allargamento della fruizione dei laboratori;
  • qualificate esperienze di stage.


Per far parte delle classi corsuali finanziate dal FSE lo studente dovrà impegnarsi a:

  • seguire a tempo pieno le attività formative assicurando almeno il 60% di frequenza alle lezioni, esercitazioni ecc., di cui alle attività didattiche indicate nel progetto;
  • scegliere alcuni moduli specificatamente previsti dal progetto.


Gli impegni reciproci Ateneo/studente sono formalizzati in un "contratto di apprendimento" fondato proprio sui punti sopra illustrati. Il contratto prevede inoltre che il Politecnico si impegni a garantire un rimborso parziale delle tasse - preventivamente depurato della somma di €. 128,07 non di competenza dell'Ateneo - sino a 350 Euro per gli studenti di genere maschile e 500 Euro per gli studenti di genere femminile. Il rimborso è condizionato al fatto che lo studente abbia ottemperato agli impegni del contratto ed in particolare abbia acquisito accertamenti di frequenza in misura pari o superiore al 60% dell'impegno orario di cui alle attività previste dal progetto. L'accertamento della frequenza avverrà mediante appositi registri di presenza.