Consigli per la scrittura di una buona Tesi
By Roberto Gaudino
... always under construction!
Introduzione
Ho iniziato a scrivere queste pagine a partire da di Marzo 2006 e periodicamente faccio degli aggiornamenti. L'attuale versione e' stata rivista a Novembre 2014Dopo parecchi anni di esperienza nel seguire Tesi di laurea, e conseguentemente a leggere e rileggere Tesi di Laurea e di Diploma, Monografie e tesine, e avendo ormai compreso quali sono gli errori piu' comuni e macroscopici che (quasi) tutti gli studenti fanno, ho pensato di raccogliere in queste pagine alcuni consigli che spero siano utili per i miei attuali e futuri tesisti. Si tratta di una serie di consigli molto pratici, ma che ritengo assai importante.
Quanto segue e' pensato principalmente per la scrittura di una Tesi di Laurea Magistrale che richieda un impegno tipicamente di almeno un semestre di lavoro da parte del Tesista, e della sua relativa presentazione alla sessione di laurea. Tuttavia, con qualche differenza, i miei consigli possono risultare abbastanza utili anche per Monografie, tesine e in generale per qualunque rapporto tecnico in area Ingegneristica.
Alcune delle cose che andro' a raccontare sono ovvie, e dunque condivise da tutti i docenti. Altre sono ovviamente piu' legate a "gusti personali". Me ne assumo dunque tutta la responsabilita'.
Roberto Gaudino, Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni
Gli errori tipici nella scrittura della Tesi di Laurea
Ritengo che dobbiate sempre avere ben presente la seguente domanda: chi deve leggere la vostra Tesi di Laurea?
La risposta potrebbe essere "Nessuno oltre al mio relatore!". Non e' tuttavia sempre vero: le Tesi possono venire richieste ai colloqui di lavoro, e se sono di livello molto buono possono servire per far iniziare il lavoro di successivi tesisti. In alcuni casi relativi a lavori di Tesi di livello molto elevato, un capitolo di Tesi puo' diventare una pubblicazione scientifica. Per tutti questi motivi, la vostra Tesi e' un'occasione unica per imparare a scrivere un buon rapporto tecnico, attivita' fondamentale per qualunque Ingegnere. Come scoprirete poco dopo esservi laureati, nel mondo del lavoro, il risultato della vostra attivita' ingegneristica sara' proprio un rapporto tecnico, e sarete valutati esclusivamente sulla qualita' dell'informazione che riuscirete a comunicare a chi legge il vostro lavoro. Approfittate dunque dell'occasione della Tesi per cimentarsi con questa importantissima attivita'.
Un rapporto tecnico va scritto in modo da essere:
- Utile per chi lo legge: questo è l'aspetto piu' importante di tutti!! Un rapporto tecnico si scrive in quanto serve a chi lo leggera'. Dunque deve contenere tutte le informazioni necessarie per la comprensione completa di quanto scritto nella Tesi. In questo senso, e' fondamentale avere sempre ben presente la successiva domanda:
- "Chi dovra' leggere il mio rapporto tecnico?" Il rapporto tecnico deve essere pensato e "indirizzato" alla persona che lo legge. Nel caso specifico della Tesi di Laurea Magistrale, ritengo personalmente che si debba supporre quanto segue: la Tesi deve essere leggibile, e conseguentemente comprensibile, da un qualunque Ingegnere dello stesso Corso di Laurea del tesista, ma NON necessariamente operante nel campo specifico della Tesi. Per intenderci, una Tesi su un sistema di trasmissione in fibra ottica deve essere leggibile e comprensibile da un qualunque Ingegnere delle Telecomunicazioni, e non SOLO da uno specialista in comunicazioni ottiche.
- Il rapporto tecnico (la Tesi) deve mettere chiaramente in evidenza qual' e' stato il lavoro svolto, differenziandolo da quanto gia' presente in letteratura scientifica, oppure da quanto svolto da altre persone. Questo e' uno dei punti piu' sottovalutati dai tesisti, e per essere implementato bene deve richiedere uno sforzo da parte del tesista nel mettere in evidenza il proprio contributo personale al lavoro.
Queste IMPORTANTI osservazioni conducono ad una serie di conseguenze, che cerco di spiegare nel seguito.
1 - Non dare nulla per scontato
La Tesi (letta nella sua completezza, dall'inizio alla fine) deve dare tutte le informazioni necessarie a comprendere i risultati presentati. Dunque, ricollegandomi a quanto scritto in precedenza, si deve dare per scontato SOLO quanto e' "arcinoto" a qualunque Ingegnere dello stesso corso di laurea. Ricordatevi infatti quanto ho detto nelle righe iniziali: la vostra Tesi dovrebbe essere leggibile e comprensibile da qualunque vostro compagno di corso, provate ad avere sempre in mente questo concetto.
Le Tesi che mi capita spesso di leggere NON seguono quasi mai questo principio...
Gli errori piu' comuni:
- dare completamente per scontati concetti che non sono per nulla ovvi, e che sono noti solo a specialisti del settore. Sbagliato! Si devono introdurre TUTTI i concetti "propedeutici" alla comprensione dei risultati della Tesi, tipicamente inserendoli nel capitolo introduttivo. Ne consegue che il capitolo introduttivo (che invece di solito si scrive in tutta fretta all'ultimo momento!) e' MOLTO importante, e va pensato e scritto in modo che sia utile e soprattutto "integrato" con i capitoli successivi della Tesi. Molto spesso, vedo invece dei capitoli introduttivi scritti all'ultimo momento, senza attenzione, scopiazzando materiale trovato in rete, senza alcun tentativo di collegare il capitolo con il resto della Tesi (si veda a tal proposito il capitoletto successivo).
- stesso discorso per gli acronimi e/o le sigle: DEVONO essere introdotte per esteso la prima volta che le si usa, in inglese e con eventuale spiegazione in italiano (esempio: WDM, Wavelength Division Multiplexing o multiplazione di lunghezza d'onda). Se la Tesi contiene molti acronimi (capita spesso ad esempio se si deve trattare di protocolli di rete gia' standardizzati), consiglio di anteporre al capitolo introduttivo una lista di acronimi, con le opportune spiegazioni.
- un altro comunissimo errore e' fare poche (o nessuna) citazione bibliografica. SBAGLIATISSIMO! In prima istanza, non inserire citazioni significa probabilmente che il tesista NON ha letto una quantita' sufficiente di materiale scientifico durante la preparazione della sua Tesi. In secondo luogo, le citazioni sono fondamentali, per permettere ad un lettore della Tesi di approfondire alcuni dei concetti presentati. Inoltre, per un lettore attento, le citazioni spesso permetto di capire che cosa sia stato fatto in passato, e dunque da che base di partenza scientifica ha avuto origine la Tesi. Le citazioni devono essere "pensate" bene, devono essere riferite ad articoli o documenti scientifici chiaramente reperibili, che lo studente abbia letto con attenzione. Almeno nel settore TLC, si consiglia di privilegiare, in ordine di priorita', le citazioni:
- prese da articoli IEEE (fondamentale l'utilizzo del database IEEExplore, strumenti di ricerca bibliografica fondamentale per ingegneri nel settore dell'Informazione). Ne approfitto anche per dire che e' un'ottima abitudine utilizzare la convenzione IEEE per i riferimenti bibliografici, cioe' utilizzare parentesi quadre del tipo [1] all'interno del testo, e organizzare la bibliografia (alla fine di tutta la Tesi o alla fine di ciascun capitolo) inserendo bene tutti i dettagli del lavoro citato, sempre secondo le convenzioni IEEE.
- prese da libri
- prese da standard internazionali (ITU, IEEE, IEC, ANSI, ISO, etc)
- anche se sempre piu' comune, cercate invece di minimizzare i riferimenti a pagine WEB, a meno che non siano assolutamente indispensabili. In particolare, utilizzate un riferimento WEB solo se il materiale citato non e' disponibile in NESSUN altro formato. Il materiale preso da WEB ha infatti spesso alcuni svantaggi:
- spesso non ne e' noto l'autore. Ne consegue che puo' essere assai incerta l'attendibilita'. Inoltre non e' quasi mai nota la data di pubblicazione del materiale, e dunque e' difficile capire se si tratta di materiale tecnico aggiornato o obsoleto.
- essendo sempre piu' facile ed economico pubblicare su Web, il Web stesso viene a contenere moltissimo materiale utile, ma ahime' anche molta spazzatura. Di fatto, non c'e' nessun controllo di qualita' sulla maggior parte delle pagine Web
- infine, non e' rarissimo che il materiale su Web "scompaia" per le piu' disparate ragioni (la piu' comune e' una riorganizzazione degli indirizzi web) e dunque a distanza di qualche mese dal termine della Tesi diventi irrintracciabile.
Il capitolo introduttivo della Tesi
Un breve discorso a parte merita il primo capitolo della Tesi. In questo capitolo, il tesista deve riportare in maniera ben strutturata le seguenti informazioni:
- Qual e' l'obiettivo della Tesi.
- In che contesto si sviluppa il lavoro di Tesi
- Qual e' lo stato dell'arte del settore
- Quali sono stati i contributi innovativi della Tesi
- Come e' organizzata la Tesi stessa. Il tesista deve cioe' descrivere, nell'ultima sezione del capitolo introduttivo come e' stata organizzata il resto della Tesi.
Purtroppo, come gia' detto in precedenza, il capitolo introduttivo viene spessissimo scritto in tutta fretta e senza dedicarcila dovuta attenzione. A tal proposito, e soprattutto per il capitolo introduttivo, vedo che la "scopiazzatura" pedestre di materiale trovato su Internet e' sempre piu' diffusa, ed e' una delle tendenze che detesto nelle Tesi degli ultimi anni. Il problema non e' tanto quello di riportare materiale scritto da altri: questo e' assolutamente lecito e, di per se' e sotto certe condizioni e' accettabile: basta citare bene il materiale come ho descritto in un precedente paragrafo. Il vero problema e' che spessissimo vedo delle scopiazzature fatte senza nessuno spirito critico, senza nessuno sforzo di integrare il testo nel filo logico della Tesi. Addirittura, in un paio di casi estremi, mi e' capitato di trovare delle sezioni palesemente tradotte dall'inglese all'italiano utilizzando un traduttore automatico, con risultati che in altri contesti mi avrebbero fatto sorridere, ma che all'interno di un lavoro di Tesi sono assolutamente inaccettabili.
(e qui apro una piccola parentesi: l'aneddoto dello studente che ha usato un traduttore automatico per una sezione della sua Tesi e' vera, e mi e' successa nell'estate del 2008 per un tesista triennale. Dopo che me ne sono accorto, lo studente in questione NON ha avuto accesso alla sessione di laurea in cui si voleva laureare, ed e' slittato alla successiva sessione di laurea, dopo aver completamente rivisto il capitolo in questione.)
2 - Inquadrare bene il proprio contributo al lavoro
Un'altro errore classico e' quello di mischiare in tutta la Tesi i risultati specifici del proprio lavoro di Tesi con risultati noti in letteratura, o risultati ottenuti da altre persone. Questa tendenza, molto diffusa, ha in realta' due diverse "sfumature":
- studenti che hanno lavorato poco e che cercano con questo trucco di "mischiare le carte" e di non far capire che cosa hanno effettivamente fatto
- studenti che hanno lavorato molto bene, e che semplicemente non si sono resi conto che non mettendo bene in evidenza il loro contributo personale al lavoro di Tesi non sono riusciti a far "apparire" in maniera chiara quanto lavoro avevano effettivamente svolto.
Per la prima tipologia di studenti... c'e' poco da fare e ovviamente la tesi verra' valutata con punteggio basso.
Per la seconda tipologia di studenti, molto comune, e cioe' quella degli studenti che hanno lavorato bene, e' invece importante fare comparire e fare capire, spiegandolo per esteso, da quale punto di partenza scientifico e' partita la propria Tesi e quale invece e' stato il proprio contributo specifico. Solo in questo modo chi legge la Tesi sapra' valutare quanto "vale" la Tesi stessa. Tenete presente che, soprattutto per chi dopo la laurea vada a lavorare nel settore della ricerca e sviluppo di aziende prettamente "tecnologiche", potra' frequentemente succedere che la persona che fa i colloqui tecnici di lavoro vi chiedera' di fargli leggere la vostra Tesi. Ergo, la Tesi e' importante e va scritta bene, soprattutto nel senso di far capire bene i "pregi" del lavoro svolto (ammesso che ce ne siano ☺... ).
L'errore tipico del tesista (soprattutto quello che ha lavorato molto) e' il seguente. Il tesista ha passato mesi a risolvere un certo problema tecnico, focalizzandosi solo su quello specifico problema e diventando in quel campo espertissimo. Al momento di scrivere la Tesi, il tesista spesso riporta in maniera del tutto "asettica" i risultati ottenuti, senza nessun commento, senza spiegare che cosa esattamente ha fatto, senza spiegare come si collegano i risultati al resto della Tesi e, soprattutto, al contesto generale della Tesi. Mi sono convinto che spesso le motivazioni di questo "errore" sono legate al fatto che il tesista, essendo diventato un super-esperto di quel specifico problema, non si rende piu' conto che solo lui conosce tutte le premesse e le conseguenze del lavoro svolto, e tende a darle per scontate.
3 - Evidenziare il filo logico della Tesi, ed il contesto
Un altro errore tipico e' quello di non dare un "flusso logico" alla Tesi. Rileggendo le prime bozze di Tesi di alcuni miei tesisti, mi capita spessissimo di incorrere in bruschi salti nel filo logico della presentazione dei risultati tecnici. La Tesi deve cercare di avere la struttura di un libro ben scritto, che dunque ha un filo logico e evita grosse discontinuita' nella presentazioni.
Alcuni suggerimenti:
- alla fine del capitolo introduttivo, scrivete una sezione ragionevolmente lunga (direi almeno 1 pagina) che descriva come sono organizzati i capitoli successivi, quale e' il loro filo logico, perche' li si e' scritti in un certo ordine. Per chi e' abituato a leggere articoli IEEE, notate che la stragrande maggioranza degli articoli chiudono la sezione introduttiva con la "spiegazione" di come sono organizzati quelli successivi
- scrivete un ragionevole capitolo di "Conclusioni", altrimenti la Tesi risultera' irrimediabilmente "mozza". Il capitolo conclusivo puo' assumere varie forme. Tipicamente parte riportando un brevissimo riassunto dei principali risultati ottenuti. Poi tipicamente parla di quali potrebbero essere le successive evoluzioni della Tesi. Cioe' tratta di quali potrebbero essere i filoni di ricerca lasciati aperti, come potrebbero essere ulteriormente approfonditi, etc.
- ciascun capitolo, preso singolarmente, deve avere a sua volta un filo logico ragionevolmente "svolto" all'interno del capitolo. Dunque, per ciascun capitolo, e' necessaria una sezione iniziale di premesse, che termini con una descrizione della struttura del capitolo, ed una sezione finale di conclusioni
- allo scopo di avere un ragionevole filo logico, non dimenticate dunque, prima di buttarsi a scrivere, di stilare la "scaletta" della Tesi. Cioe' scrivetevi su un foglio di carta la sequenza dei capitoli della Tesi e, all'interno di ciascun capitolo, la sequenza delle sezioni.
4 - Le figure e le relative didascalie
Le figure di un rapporto tecnico, e di una Tesi in particolare, sono molto importanti. In effetti, il vero "risultato" del lavoro di Tesi sono spessissimo le figure! Soprattutto per Tesi molto tecniche, il prodotto finale del lavoro e' dimostrabile tramite un insieme di grafici opportunamente selezionati e commentati. Premesso dunque che le figure sono importantissime, si dovra' inserirle nella Tesi in maniera opportuna. Ecco il "decalogo delle figure":
- la regola aurea e' che la figura, con la rispettiva didascalia, deve essere per quanto possibile auto-esplicativa. Nel senso che l'accoppiata figure-didascalia deve dare tutte le informazioni che un "ragionevole" lettore potrebbe necessitare per capire a fondo i risultati della figura stessa. Questo concetto e' fondamentale, tuttavia spesso non banale da implementare.
- il piu' grosso errore e' quello di ... non dire cosa c'e' nella figura!! Dunque i grafici devono riportare che quantita' e' presentata su ciascuno dei loro assi. Qui l'errore piu' tipico e' dimenticare del tutto le unita' di misura, se non addirittura la mancanza totale di descrizione. Questo rende il grafico del tutto inutile. Se ci sono piu' curve sullo stesso grafico, le curve devono essere chiaramente identificate tramite opportune "etichette"
- analogamente, le didascalie devono essere pensate bene, e devono riportare tutte le informazioni che seguono
- i "font" utilizzati devono essere visualizzabili. Mi e' capitato spesso di vedere Tesi con figure che hanno dei font cosi' piccoli da risultare o del tutto illeggibili, o comunque fastidiosi. Usate un font "ragionevolmente" grande. Il compromesso da ottenere e' tra dimensioni lillipuziane (illeggibili) e dimensioni gigantesche (che rendono l'aspetto della figura ridicola)
- ed ora l'aspetto piu' importante: il grafico deve essere numericamente utilizzabile. Cioe', ritornando a quanto ho scitto all'inizio, deve essere UTILE ad un potenziale lettore. Ci si deve sempre ricordare di mettere il lettore in grado di leggere i valori che servono, soprattutto per i valori di maggiore interesse pratico. E dunque prestate molta attenzione alle scale utilizzate. Tipicamente la scelta da fare e' tra scale lineari o logaritmiche. Tipicamente un grafico e' accettabile in un caso, inaccettabile nell'altro. Un esempio tipico sono le curve di BER (Bit Error Rate). Se non si sceglie la convenzione opportuna (tipicamente dB sull'asse delle potenze/energie/SNR e scala logaritmica o addirittura doppio-logaritmica sull'asse del BER), il grafico risulta praticamente inutile. Inoltre il grafico deve essere "zoommato" nella zona di interesse. Infine, per motivi a me ignoti, spessissimo i grafici dei tesisti NON riportano la "griglia". Ma senza griglia, la maggior parte dei grafici non sono "numericamente" leggibili, salvo stampare la figura e poi tracciarci sopra delle righe con matita e righello.
- Tutti questi aspetti relativi alle figure sono cosi' importante da meritare una "sezione" a parte. Si segua questo link...
5 - Le formule matematiche
Quasi sempre una tesi di Laurea richiede di presentare un certo numero di formule matematiche. Nei testi ingegneristici e' diffusissima una convenzione per la scrittura delle formule che deve essere rispettata anche nella tesi, e che puo' essere facilmente implementata sia che si scriva la tesi in Latex (sfruttando tutti i comandi fatti apposta per scrivere formule) che in Word (usando il tool "Equation Editor" o similari). In particolare:
- tutte le formule devono essere scritte con caratteri "italics" e con un formato il più possibile vicino ai tipici standard matematici (apici, pedici, lettere greche, etc)
- questo formato deve essere usato sia quando la formula e' breve e viene inserita direttamente all'interno di una riga di testo, sia ovviamente per le formule lunghe che vengono inserite in righe dedicate (cioe' senza altro testo)
Ecco un esempio tratto da un mio articolo IEEE che riporta un "buon" uso del formato matematico per le formule scientifiche.
Quando un'equazione e' inserita in uno spazio dedicato, deve riportare alla sua destra un numero progressivo tra parentesi tonde, che serve per poter poi riferire l'equazione quando la si usi in una successiva discussione nel testo. Ad esempio, potrei scrivere nel testo "... the expression of the electric field was reported in Eq. (1)".
E' inoltre importantissimo che le variabili matematiche introdotte in una determinata formula siano tutte definite nel successivo testo (a meno che non fossero gia' state definite bene in precedenti porzioni di testo.
Un altro aspetto molto importante: le variabili introdotte nelle Equazioni sono molto spesso le stesse che compaiono poi sugli assi dei grafici numerici. E' FONDAMENTALE usare le stesse notazioni SIA nelle equazioni SIA nei grafici. Spessissimo mi capita di vedere una variabile chiamate in modi diversi nei due contesti, generando moltissima confusione per chi legge. Se definisco una variabile q nel testo, non posso poi chiamarla b sugli assi delle figure! Se possibile (anche se qualche volta questa richiesta cozza con le problematiche software) dovrei evitare anche di scrivere "theta" sull'asse, ma cercare sempre di mettere lo stesso simbolo greco q introdotto nel testo.
6 - Il riferimento ideale...
A che cosa dovete puntare? L'obiettivo ideale e' secondo me puntare a scrivere una Tesi in cui ogni capitolo assomigli ad un buon articolo su rivista IEEE (fondamentale l'utilizzo del
database IEEExplore, ma questo forse l'avevate gia' capito, sono un po' ripetitivo :-) ). Prendete cioe' come riferimento quello che vi e' sembrato il miglior articolo che avete letto nella fase di preparazione iniziale della Tesi e cercate di imitarlo dal punto di vista della impostazione della presentazione.
Per esempio, se siete uno studente in Ingegneria delle Telecomunicazioni, prendete un buon articolo del vostro settore su riviste quali IEEE Transactions on Communication, o IEEE Journal Selected Areas in Communications e prestate attenzione all'aspetto formale di presentazione dei risultati.
... qualche commento sull'effettivo lavoro PRIMA della scrittura della Tesi
Le Tesi che solitamente propongo ai miei studenti sono di due tipi:
- Tesi sperimentali da svolgere presso il laboratorio Photonlab
- Tesi simulative e di calcolo, da svolgere soprattutto al calcolatore con strumenti informatici quali Matlab, Simulink o Optsim
In entrambi i casi le Tesi che propongo sono effettivi lavori di ricerca dove, se lo studente lavora bene, e' possibile ottenere un "contributo incrementale" (anche se magari molto piccolo, ma non nullo) a quello che e' noto a livello internazionale su una particolare nicchia di ricerca tecnico-scientifica. Ed in effetti mi e' capitato in alcuni casi che, al termine del lavoro di Tesi, il tesista abbia contribuito a scrivere con me ed i miei colleghi un articolo su riviste scientifiche internazionali (tipicamente su riviste IEEE o congressi).
Ho sempre sperato che questo fosse uno stimolo per il potenziale tesista. Credo che infatti concludere i propri studi al Politecnico avendo contribuito con un piccolo apporto al progresso tecnologico-scientifico internazionale sia un bell'obiettivo... che vi deve stimolare durante i mesi di lavoro di tesi.
Purtroppo invece molti tesisti mi dimostrano di non avere grandi ambizioni in questa direzione, ma semplicemente di voler svolgere la minor quantita' possibile di lavoro, nel piu' breve tempo possibile e, soprattutto, mettendoci il minor sforzo intellettuale possibile. Permettetemi di dirmi che un approccio di questo tipo e' assai deludente: e' poco appagante per me (ma questo e' in fondo il problema minore) ma soprattutto e' deludente per lo studente, che secondo me perde un'occasione per farsi un'esperienza che, in un modo o nell'altro, sara' utile nella sua carriera professionale.
Ecco allora un po' di consigli in ordine sparso relativamente al lavoro di Tesi:
- Scegliete un argomento di Tesi che vi appassiona, sul quale avete voglia di metterci delle "risorse intellettuali" e un pizzico di ambizione di fare un bel lavoro
- Nel primo mese di Tesi, LEGGETE LEGGETE LEGGETE!!! Io vi do' sempre una serie di articoli e/o libri da leggere preliminarmente. E in particolare:
- Leggete gli articoli con molta attenzione, nel senso di studiarli a fondo e di capire davvero che cosa c'e' scritto dentro.
- Fatevi un'idea personale di qual e' lo stato dell'arte del settore tecnico-scientifico sul quale vi ho proposto la Tesi.
- Non fermatevi agli articoli che vi ho dato, ma usate le bibliografie che sono contenute negli articoli che vi fornisco inizialmente per cercare altri articoli
- Leggete ALMENO un libro del settore, non solo degli articoli.
- Usate Internet con intelligenza!! Un esempio: WIKIPEDIA va benissimo per i primissimi giorni di lavoro, quando volete reperire delle informazioni introduttive su quello che dovrete svolgere. Tra l'altro, la versione inglese di Wikipedia e' solitamente di qualita' buona su molti argomenti tecnici (semplicemente perche' il numero di revisori e' molto piu' alto che per le versioni nazionali di Wikipedia), privilegiatela in questo senso rispetto alla versione Italiana. Ma per una Tesi Wikipedia e' solitametne troppo poco. Privilegiate gli articoli scientifici (ad esempio quelli del database IEEExplore... o l'ho gia' detto :-) ) e dei buoni libri sull'argomento.- incidentalmente, un commento su Wikipedia: e' solitamente abbastanza affidabile per gli argomenti tecnici, nel senso che solitamente le cose che ci sono scritte, benche' introduttive, sono esatte. Ma moltissime altri siti su WEB (ed in particolare molti blog tecnici) riportano a volte informazioni imprecise, se non addirittura sbagliate! Malgrado l' enorme potenziale di Internet, il mio messaggio e': tenete conto che le informazioni reperibili sulla "grande Internet" non hanno nessun controllo di affidabilita', semplicemente perche' chiunque puo' scrivere cio' che vuole a costi bassi o nulli.
- dal secondo mese di Tesi (cioe' DOPO aver terminato la fase di studio della letteratura scientifica) mettetevi a lavorare sul lavoro assegnato dedicandoci tutte le vostre risorse intellettuali, perche' dovete dimostrare quello che sapete realmente fare, e iniziate a cercare di fare vedere ai vostri Relatori i risultati del vostro lavoro.
Alcuni comportamenti che tollero poco...
Questi ultimi commenti sono scritti ancora piu' a titolo personale dei precedenti, ma li riporto lo stesso...
- Nelle riunioni (tipicamente settimanali) che organizzo con gli studenti, alcuni studenti NON portano mai una dimostrazione del "risultato" del proprio lavoro. E' invece fondamentale e opportuno portare dei risultati tangibili su cui poter discutere e fare un'analisi dettagliata. Per il tipo di Tesi che propongo io, questi risultati sono solitamente dei grafici relativi a misure sperimentali o a simulazioni al calcolatore (e dunque leggete bene il precedente capitoletto su come presentare i grafici)
- Una variante del caso precedente sono studenti che portano alle riunioni dei grafici palesemente sbagliati, dimostrano di NON aver neanche tentato di analizzare con senso critico il risultato ottenuto. E' molto tipico nelle Tesi di simulazione al calcolatore! NON fermatevi a raccogliere supinamente l'output numerico di una simulazione: cercate di interpretare i grafici e di capire se sono potenzialmente sbagliati
- Bloccarsi per settimane "perche' il programma non gira"...
...BUONA TESI!!
Prof. Roberto Gaudino, Ingegneria delle Telecomunicazioni